Il circus della Formula 1 continua ad attirare fan ad ogni latitudine per innovazioni tecniche all’avanguardia. Nel 2026 è previsto l’ennesimo stravolgimento.
Le auto ad effetto suolo hanno rivoluzionato la categoria regina del Motorsport. Dopo il lungo dominio targato Mercedes, vincitrice di 8 titoli di fila nella scorsa era ibrida, la Ferrari è tornata protagonista alle spalle di una Red Bull Racing inavvicinabile. Ci si attendeva un confronto più acceso in pista, grazie ad una aerodinamica semplificata ma le vetture, salvo DRS, continuano a non trovare il modo di superarsi.
C’è bisogno di una nuova concezione di monoposto, impreziosite da motori più ecologici. L’esperto tecnico Pat Symonds è stato uno dei padri fondatori del nuovo regolamento tecnico delle auto ad effetto suolo. Queste ultime erano state eliminate dalla pista per problemi di sicurezza all’inizio degli anni ’80. Quaranta anni dopo sono tornate ad essere protagonista e saranno ancora più evolute con le nuove regole del 2026. Il tecnico inglese si è sbilanciato sulle novità tecniche.
Divenuto famoso sotto la direzione dell’ex direttore sportivo della Formula 1, Ross Brawn, Pat Symonds aveva fatto la storia anche con Michael Schumacher alla Benetton e Fernando Alonso alla Renault. Insieme ad un ristrettissimo gruppo di ingegneri ha elaborato la reinterpretazione delle nuove wing car. L’esperto Symonds ha avuto una incidenza anche sui regolamenti del 2026. Si tratterà di un epocale passaggio in avanti per una F1 più elettrificata. I puristi, già disorientati dalle novità ibride, hanno già cominciato una politica denigratoria nei confronti del circus.
Le novità della Formula 1
Pat Symonds ha spiegato che i fan possono stare sereni perché i prossimi motori continueranno ad essere progettati sulla base dei V6 con turbocompressore, ma aumenterà la componente elettrica. La potenza complessiva di 1.000 cavalli sarà generata al 50% elettricamente. L’obiettivo è quello di ridurre il carico aerodinamico delle vetture e il peso. I driver dovranno sentirsi maggiormente coinvolti. I piloti dovrebbero essere al centro dell’attenzione, sono gli eroi della pista, ma oramai si ha la sensazione che siano più importanti i mezzi.
L’apporto dell’essere umano dovrà ritornare ad essere centrale. Si punterà a vetture più compatte e alla riduzione di almeno 50 chilogrammi sulla bilancia. Una moderna auto da corsa GP pesa ben 798 kg. Le dimensioni sono esagerate, inoltre, rendendo più difficili le manovre di sorpasso.
Si è passati dai 450 kg delle vetture della prima metà degli anni ’60, a mezza tonnellata dal 1966 al 1968. In seguito, dal 1969 al 1971, il peso si è alzato a 530. Negli anni ’80 si alzò a 540, mentre dal 1987 al 1993 di scese, nuovamente, a 500 kg. Dal 1995 al 2008: 595 kg. Nel 2009: 605. Nel 2010: 620. Nel 2011 – 2012: 640. Nel 2013: 642, mentre le prime monoposto ibride del 2014 pesavano 690 kg.
Il peso è continuato ad aumentare sino al 2022 con la reintroduzione delle wing car 2.0. Come dichiarato anche da Lewis Hamilton, in una intervista riportata da Speedweek, è necessario un epocale cambiamento per accrescere lo spettacolo: “Se dipendesse da me avremmo motori V12 aspirati, cambi manuali e niente più servosterzo. Renderei le cose il più difficili possibile per i piloti. Voglio auto da corsa da cui esco dopo una gara completamente esausto, come se avessi completato una maratona. La Formula 1 dovrebbe essere uno sport per veri uomini“.
“Oggi arrivano questi ragazzi giovani ed è facile che trovino il limite. Piuttosto, dovrebbe essere incredibilmente difficile, così difficile che solo i migliori possono riuscirci“, ha sancito il futuro pilota della Scuderia Ferrari.