Kenny Roberts Junior è una leggenda del mondo delle due ruote, e fu grande rivale di Valentino Rossi. Ecco che fine ha fatto.
Il mondo delle due ruote ha vissuto di tante leggende, ed andando indietro di qualche anno, spunta il nome di Kenny Roberts Junior, campione del mondo nel 2000 della classe 500. Parliamo di un’epoca in cui il motociclismo era ancora in una fase differente rispetto a quella che sarebbe sopraggiunta qualche anno dopo, ed era una disciplina di nicchia, riservata ad un ristretto gruppo di appassionati.
Kenny Roberts Junior nasce a Mountain View il 25 luglio del 1973, nello stato della California. Ha seguito le orme dell’omonimo padre, ed arrivò a debuttare nel Motomondiale a soli 20 anni, in classe 250, nel 1993 in sella ad una Yamaha. I suoi inizi non furono quelli di un predestinato, nonostante gli ottimi risultati fatti registrare nelle categorie minori.
Come accaduto in pochi altri casi, Roberts Junior fece fatica nelle classi inferiori, ma divenne un protagonista sin da subito della 500, la classe regina che poi, nel 2002, sarebbe diventata MotoGP. La stagione per la quale il rider statunitense è maggiormente ricordato è senza dubbio quella del 2000, anno del debutto di Valentino Rossi in top class.
La sfida fu riservata a loro due, con l’americano in sella alla Suzuki ed il pilota di Tavullia sulla Honda. Il “Dottore” si presentò subito con le carte in regola per poter giocarsi il titolo, ma pagò a caro prezzo i ritiri nelle prime due gare, disputate in Sudafrica ed in Malesia. Va detto che anche Roberts non ebbe un inizio entusiasmante, con il sesto posto nella prima tappa, per poi però vincere sul nuovissimo tracciato di Sepang. A fine anno, Roberts vinse il titolo con 258 punti, mentre Valentino Rossi si fermò a 209.
Kenny Roberts Junior, ecco che fine ha fatto
La carriera di Kenny Robers Junior ebbe il picco con il titolo vinto in Suzuki nel 2000, diventando così una delle leggende delle due ruote. La sfida con Valentino Rossi è ricordata con affetto anche dal “Dottore”, dal momento che fu una rivalità genuina, senza mai screzi eccessivi, come accadde invece tra il pilota di Tavullia e Max Biaggi, tanto per citare un altro dei grandi protagonisti di quegli anni. Dopo quel titolo, l’americano non riuscì a confermarsi, e non fu in grado di vincere altre gare del Motomondiale.
Il ritiro definitivo arrivò a metà del 2007, ai tempi della KR212V, una moto che apparteneva proprio al team di Kenny Roberts. L’esperienza durò poco più di un anno e non fu molto fortunata, anche se nel 2006 arrivarono comunque due sorprendenti pochi, a conferma del grande talento dell’ex campione del mondo.
Al giorno d’oggi, Roberts possiede una pista da kart a Bend, nell’Oregon, ed è stabile negli Stati Uniti d’America. Per il resto, non si è mai visto in pista in MotoGP, con rarissime apparizioni in pubblico. Prima di Joan Mir nel 2020, era stato l’ultimo campione del mondo con la Suzuki in top class, ed è ricordato con molto affetto dai tifosi.