Marquez come Valentino Rossi nel 2012: la sua è una fuga

Marc Marquez, secondo molti, ha deciso di scappare in stile Rossi nel 2012, dopo un biennio negativo in Ducati. Vediamoci chiaro.

La questione è piuttosto delicata in casa Honda. Marc Marquez, ad un anno di distanza da suo fratello minore Alex, ha deciso di sposare il progetto del team Gresini Racing e abbandonare, tra mille problemi, la casa di Tokyo. A seconda del punto di vista che avete sull’otto volte iridato spagnolo avrete anche due diverse chiavi di lettura della vicenda.

Marquez come Valentino Rossi nel 2012
Valentino Rossi vs Marc Marquez (Ansa) tuttomotoriweb.it

Coraggioso o ingrato? Secondo molti detrattori, il centauro di Cervera si è rivelato un opportunista che ha abbandonato la nave giapponese poco prima dell’affondamento. Una parte della responsabilità è dipesa dagli infortuni di Marc Marquez.

Quest’ultimo, infatti, non ha potuto sviluppare più la RC213V secondo le sue personali esigenze perché entrava ed usciva dalle sale operatorie degli ospedali. Il trauma alla spalla destra del 2020 gli arreca ancora fastidi ed è sempre costretto a riabilitazioni, ma il guaio principale della Honda è la moto stessa.

Marc ha provato a tirare al massimo dal bolide di Tokyo, ma ha rischiato, nuovamente, di farsi molto male. In questa annata è andato incontro a numerose pericolose cadute. Dopo la rottura del primo metacarpo della mano destra in Portogallo, per un crash con Oliveira, il trentenne si è infortunato alla caviglia e si è fratturato una costola. Come un soldato martoriato si è rimesso in sella alla RC213V per provare a salvare il salvabile nelle ultime tappe, ma il risultato finale non è stato dei migliori.

Sin qui il nativo di Cervera ha ottenuto due terze posizioni nelle SR ed un unico trofeo la domenica, salendo sul terzo gradino del podio nella tappa di Motegi. Alla fine Marc si è lasciato ammaliare dalle sirene di Borgo Panigale e, consensualmente, ha deciso di lasciare la Honda. Di fatto si tratta di un estremo tentativo per provare a tornare competitivo per vittorie e mondiali, sebbene correrà nel team satellite Gresini Racing con una moto non aggiornata.

Il parallelismo tra Marc Marquez e Valentino Rossi

In molti stanno paragonando la mossa di Marquez a quella di Rossi quando andò in Yamaha nel 2004. In quel caso il Dottore lasciò una moto da sogno per dimostrare di poter conquistare riconoscimenti iridati anche su una M1 che non vinceva da anni. L’unico parallelismo può essere fatto con il passaggio dalla Ducati, dopo un biennio avaro di soddisfazioni, alla Yamaha al termine del 2012.

Marquez come Valentino Rossi nel 2012
Il parallelismo tra Marc Marquez e Valentino Rossi (Ansa) tuttomotoriweb.it

In quel caso il centauro di Tavullia tornò su i suoi passi. Lasciò una Desmosedici che non andava e non si adattava al suo stile di guida per far ritorno, al fianco di Lorenzo, in una Yamaha al top nel 2013. La scelta del Dottore, non a caso, fu molto criticata perché lasciò delle macerie in Emilia. Marc ha deciso di mollare un team Hrc allo sbando, divenuto fanalino di coda nella passata stagione. Nel 2023 le cose non sono molto migliorate con una sfida interna per l’ultima posizione in classifica con la Yamaha.

Marc dovrà dimostrare di essere, sin da subito, competitiva su una Desmosedici. Infortuni permettendo potrebbe trattarsi anche di un clamoroso flop. Con un annuale potrebbe anche decidere di cambiare aria al termine del 2024.

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