Dall’Igna in Ducati è il deus ex machina di una creatura perfetta. La sua Desmosedici sta toccando vette mai raggiunte nella storia della casa di Borgo Panigale.
Migliorarsi anno dopo anno per una squadra che ha fatto già segnare record storici in passato non è semplice. La Ducati, nel 2023, sta facendo a pezzi tutti i primati registrati nella già trionfale annata scorsa. Le soluzioni tecniche ideate dal gruppo di ingegneri, capitanato da Dall’Igna, ha reso ancor più difficile la vita alla concorrenza.
Ad oggi tra la GP23 e tutte le altre moto in pista c’è un solco. Nessun costruttore è stato in grado di tenere il passo della squadra emiliana. A dimostrazione dello strapotere tecnico della Desmosedici c’è una classifica che vede persino l’alfiere di punta del team Mooney VR46, sulla Ducati dello scorso anno, davanti alla concorrenza. Marco Bezzecchi, infatti, corre su una GP22 ed è al terzo posto della graduatoria, alle spalle solo di Bagnaia e Martin.
I due portabandiera del team factory e della squadra satellite Pramac sono i principali duellanti alla corona. Per Dall’Igna una battaglia interna sui gioielli che ha saputo creare è motivo di vanto. Dalle soluzioni aerodinamiche a quelle motoristiche, anno dopo anno, la Desmosedici è migliorata nel segno della storia del costruttore. Una storia di innovazione e velocità che ha conquistato, attraverso dei fatturati record, anche il cuore di nuovi appassionati in giro per il mondo.
Le vittorie nelle categorie di moto derivate da quelle di serie hanno accresciuto, ulteriormente, la fama della Ducati. Bulega ha vinto il campionato Supersport, mentre Bautista ha conquistato il secondo trionfo di fila in Superbike. Manca solo il successo di un ducatista in MotoGP, ma oramai è chiaro che sarà solo un affare interno.
La proposta ricevuta da Dall’Igna
L’ingegnere veneto è l’Adrian Newey della MotoGP. E’ corteggiato da tutte le più grandi rivali della Ducati. Per risollevare le sorti degli ultimi anni, la Honda avrebbe provato a convincerlo a sposare il nuovo corso post Marquez. La casa di Tokyo avrebbe bisogno di un genio per risolvere tutti i problemi che attanagliano la RC213V.
Nel 2024 dovranno anche rinunciare, oltre a Marc Marquez, anche ad Alex Rins. La situazione è piuttosto delicata, ma nonostante un progetto interessante in chiave futura ed una proposta in bianco, probabilmente, Dall’Igna non ha alcuna intenzione di lasciare la casa che lo ha reso grande. “Come naturale che sia, si sono fatti dei ragionamenti. Io sto molto bene in Ducati. Ho fatto fatica tanto per arrivare ad una situazione in cui Ducati è considerata un modello, andare via ora forse non sarebbe stato logico“, ha spiegato l’ing. a Motorsport.com.
Non avrebbe avuto senso perché d’ora in avanti Dall’Igna vuole godersi a pieno i frutti del suo lavoro. “Poi, è vero che quello che dovevo fare qui l’ho fatto, poteva essere una sfida vinta e archiviata e la Honda è una sfida altrettanto interessante ed importante“, ha aggiunto Dall’Igna.