F1, il dettaglio sparito sulle tute: ecco la cosa che nessuno ha notato

I campioni del mondo del passato potevano fregiarsi di una corona sul petto che oggi si è persa. Ecco cosa è accaduto ad una tradizione storica della F1.

La Formula 1 dovrebbe puntare a conservare quel sapore inimitabile di tradizione storica che si è, completamente, perso a causa della nuova gestione di LM piuttosto orientata alla crescita del business. I soldi sono importanti e, oltre a muovere il circus, permettono anche di far crescere in modo esponenziale l’economia del Motorsport, tuttavia si sta finendo in un tunnel con poche uscite.

F1, il logo dei campioni sparito sulle tute: ecco il dettaglio che nessuno ha notato
Michael Schumacher (Ansa) tuttomotoriweb.it

La categoria regina ha sempre beneficiato di un fascino unico, dettato da un contesto esclusivo. I campioni erano visti come eroi. Prima ancora che uomini erano dei pionieri della meccanica della velocità e della tecnica. I primi grandi cavalieri del rischio, come Farina, Ascari, Fangio sono ricordati come i precursori di un mondo che era per pochi eletti.

Il calendario era caratterizzato da pochissimi appuntamenti. Oggi i viaggi internazionali sono, praticamente, ad ordine di weekend. Nella prossima annata i 20 driver di F1 dovranno affrontare ben 30 corse totali, di cui 24 GP e 6 SR.

Una follia se considerate che, sino a poco tempo fa, 20 round erano ritenuti eccessivi. I piloti e gli addetti ai lavori dovrebbero essere più liberi di poter avere anche una vita al di fuori della pista.

Oggi l’esposizione mediatica è altissima. Se da una parte i numeri parlano di un seguito crescente, il sistema ha quasi smitizzato i protagonisti. Max Verstappen, nelle ultime 3 annate, è diventato il volto della categoria regina del Motorsport.

La sua esistenza è stata proiettata al successo in F1. Si sa, praticamente tuto di lui, sin da quando era un ragazzino, idem vale per Leclerc, Russell, Norris e gli altri giovani protagonisti. C’è un dettaglio attuale che, però, è sfuggito a tanti.

F1, la corona smarrita dei campioni

Per i piloti di un tempo la tuta e il casco erano tutto. Pensate che un simbolo dell’applicazione costante alla tecnica di guida sopraffina come Niki Lauda si è addirittura fatto seppellire con i suoi simboli. Il pilota decise di farsi interrare con la sua vecchia tuta della Ferrari. Tutti piloti per arrivare a trionfare in F1 hanno corso dei rischi clamorosi.

Il trofeo costruttori di F1
Max Verstappen (Ansa) tuttomotoriweb.it

Basti pensare, anche in epoca recente, alle battaglie tra Max Verstappen e Lewis Hamilton. I due si sfidarono senza esclusioni di colpi, nel 2021 sino ai pericolosissimi incidenti di Silverstone e Monza. L’obiettivo è sempre stato quello della gloria. Uno dei simboli, oltre al numero 1 sul musetto della vettura, era la corona sulla tuta, come potrete notare nell’immagine in alto in evidenza di Michael Schumacher.

Si è sempre trattato di un fattore rilevante che ha condotto tanti giovani ad ammirare il Kaiser, l’unico in grado di conservare la corona iridata per 5 anni di fila. Solo Hamilton ha eguagliato i 7 mondiali di fila del tedesco, ma senza riuscire ad ottenere il quinto riconoscimento consecutivo nel 2021. Oggi Verstappen è vicinissimo alla conquista del terzo Mondiale di fila, a suon di record, ma sul petto non ha più il mitico logo della corona.

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