I due ex compagni di squadra in McLaren Mercedes, Fernando Alonso e Lewis Hamilton, si sono sfidati nel 2007 in un duello meraviglioso che, ancora oggi, fa discutere.
Il campionato 2007 di Formula 1 è stato uno dei più spettacolari di sempre, con la sfida tra l’astro nascente Lewis Hamilton e il bicampione del mondo Fernando Alonso. Quest’ultimo, dopo aver detronizzato Michael Schumacher nel 2005 nel 2006, decise di firmare per il team di Woking con l’obiettivo di continuare la sua striscia di vittorie.
Mai avrebbe dovuto immaginare di ritrovarsi all’interno del box un giovane straordinario che, al debutto in F1, fu in grado di sfiorare il titolo mondiale. Lewis Hamilton, dopo aver fatto faville nelle categorie minori, fu lanciato dall’ex boss Ron Dennis. Nei primi 9 appuntamenti del mondiale LH44 ottenne 9 podi di fila. Un risultato che lo proiettò, sin da subito, nelle alte sfere del circus e, a sorpresa, mise in difficoltà uno straordinario campione come Alonso.
I due lottarono con il coltello tra i denti con l’obiettivo di eccellere nella squadra inglese. Fernando Alonso, dopo il biennio in Renault, avrebbe voluto impreziosire la sua personale bacheca, lanciando un messaggio chiaro ai vertici del team inglese. Dal canto suo Lewis era il pupillo di Dennis che aveva investito sull’anglocaraibico sin dalle categorie minori.
A differenza di tanti suoi colleghi il #44 non proveniva da una famiglia benestante ed ebbe bisogno del sostegno del boss della McLaren per arrivare all’apice. Tra i due litiganti a godere fu il terzo contendente Kimi Raikkonen in forza la Ferrari. Il finlandese fu bravo a non mollare mai nonostante qualche ritiro inaspettato, per poi uscire alla distanza, beffando entrambi i driver della McLaren. L’attenzione mediatica era così incentrata su Hamilton ed Alonso che quasi ci si dimenticò di Iceman.
La confessione di Fernando Alonso
La rivalità toccò il suo apice nelle qualifiche del Gran Premio di Ungheria. Il confronto interno aveva visto i due già battagliare nella tappa a Monaco. L’asturiano ostacolò la sosta del rookie e gli fu inflitta una penalità, facendolo retrocedere dalla pole position alla quinta posizione. Lo spagnolo furbamente rimase fermo sulla sua piazzola in pit lane, determinando un ritardo nel cambio di mescole nell’ultimo tentativo in Q3.
La vicenda si intrise di ulteriori dettagli scottanti, a causa della spy story che investì il team inglese. La questione finì in tribunale con una sanzione finale di 100 milioni di dollari, comminata alla McLaren e l’annullamento di tutti i punti nella classifica costruttori. Su Racingnews365 ha messo in luce lo scenario effettivo tra il bicampione e la squadra inglese.
Fernando ha spiegato che nel circus ognuno ha il proprio ruolo. Lui è sempre rientrato tra quelli cattivi. Il britannico, Lewis Hamilton, secondo quanto è emerso scese in pista nelle qualifiche ignorando i messaggi radio di Alonso. Quest’ultimo poi si riprese la rivincita impedendogli di ultimare l’ultimo crono.
Lo spagnolo ha annunciato: “Ricevetti una penalità, ma hanno insistito sul fatto che non era basata su alcun articolo (del regolamento, ndr). La squadra ha protestato contro di me, che era la prima volta in assoluto nella storia di questo sport“. Hamilton vinse quel Gran Premio all’Hungaroring, ma poi alla fine entrambi i driver della McLaren soccombettero alla rimonta di Kimi Raikkonen.