Per i fan della Ferrari è un’annata agrodolce. Se da una parte la 499P ha fatto la storia a Le Mans, la monoposto SF23 in F1 arranca nelle retrovie.
Sarebbe dovuta essere la stagione della svolta o meglio il ciclo della sterzata decisiva. Con il passaggio alle wing car i tifosi della Rossa sarebbero dovuti tornare a godere, dopo anni di sofferenza. Dopo il ciclo RB e quello Mercedes, durato 8 anni, è stata di nuova la squadra austriaca a riportarsi sul tetto del mondo, demolendo la concorrenza.
La F1-75 aveva illuso tutti, compreso i piloti, dando una sensazione di forza clamorosa nelle prime uscite. Charles Leclerc vinse con un hat-trick al debutto in Bahrain, ripetendosi con un grand chelem in Australia nel 2022. Tutto lasciava presagire un duello infuocato con la Red Bull Racing, ma già dalla quarta tappa ad Imola non c’è stata più storia.
Una volta alleggerita la vettura nata nella factory di Milton Keynes ha iniziato a volare, non dando scampo a Mercedes e Ferrari. Quest’ultima ha rischiato di perdere anche il secondo posto nei costruttori, lo scorso anno, fermando gli sviluppi. La sentenza sul budget cap che avrebbe dovuto limitare il lavoro in galleria del vento degli ingegneri della RB, combinato al lavoro preventivo a Maranello avevano lasciato presagire un 2023 di alto profilo, almeno nella prima parte di campionato.
Charles Leclerc, invece, non ha avuto una vettura all’altezza per ripetere i risultati del 2022, finendo addirittura per registrare il peggiore start della sua carriera in Ferrari. Sin qui il monegasco ha colto un solo podio in Azerbaijan, mentre Sainz, pur essendogli davanti in classifica, non è mai sembrato in perfetta sintonia con l’auto ad effetto suolo. Su questi presupposti a Maranello sono corsi ai ripari per progettare delle evoluzioni tecniche sulla SF23.
Ferrari, una lentezza ingiustificabile
La Mercedes, a differenza della Rossa, in inverno ha portato avanti lo sviluppo di una vettura B. Il ragionamento dei tecnici era di riprovare con il progetto “auto senza pance”, ma prevedendo, anche senza il porpoising, un corposo pacchetto di aggiornamenti. I progressi al Montmelò della nuova W14 sono stati evidenti, con il secondo posto di Hamilton e il terzo di Russell.
La Ferrari, invece, non ha mostrato una nuova versione della SF23, ma è rimasta impantanata in posizioni poco nobili. Il fondo e le nuove fiancate non sono servite a granché. Leclerc ha terminato la gara fuori dalla zona punti. Sainz, invece, non è andato oltre il quinto posto. In una intervista su Motorsport.com il tecnico Jock Clear ha spiegato il plan della Scuderia.
“Non appena il dominio della Red Bull è diventato chiaro, ovviamente bisogna osservare molto, molto da vicino a quello che stanno facendo. Quindi, in un processo normale, direi che probabilmente due mesi fa abbiamo scelto questa strada”, ha annunciato Clear. Un dato che evidenza, come a campionato già iniziato, gli ing. in fretta e furia hanno cercato di fare il loro meglio per modificare la SF23. Un tentativo che, sin qui, si è dimostrato fallimentare. La prossima tappa in Canada (ecco gli orari del GP a Montreal) scioglierà ogni dubbio al riguardo.