Sainz ora ammette tutto: svelato cosa non funziona sulla sua Ferrari

Dalla Florida la Rossa esce con le ossa rotte. Anonima nonostante alcuni cenni confortanti, non riesce a farla brillare nemmeno Sainz.

Sabato pomeriggio Carlos Sainz aveva illuso i tifosi della Ferrari, firmando un terzo posto benaugurante. Certo, la vittoria sembrava una chimera già in quel momento, ma la speranza era quella di vedere almeno uno dei piloti del Cavallino sul podio. Ed invece, ancora una volta, la scuderia italiana si trova a dover lasciar un circuito depressa e alla ricerca di spiegazioni, per una performance che non riesce a concretizzarsi.

Sainz gara Miami
tuttomotoriweb.it (Ansa Foto)

Come ha detto a caldo, con puntualità, il team principal Frederic Vasseur, alla SF23 manca la costanza. E finché sarà così i due piloti non potranno combinare un granché. Che la situazione sia parecchio delicata e a tratti indecifrabile lo si è compreso chiaramente dagli sguardi smarriti di entrambi dopo essersi tolti il casco. Se dovessimo dunque riassumere in poche parole lo stato dell’equipe di Maranello, potremmo dire che brancola nel buio, ancora alla ricerca di capire cosa non funziona e soprattutto il perché.

Sainz deluso, ma non sorpreso

Va detto che a differenza di altri momenti della storia della squadra modenese, oggi i corridori non si stupiscono neppure davanti ad un risultato incolore. Ma soltanto non riescono a capacitarsi di come non si sia trovata la bussola.

Il madrileno, ad esempio, aveva cominciato il primo GP stagionale negli States con un discreto passo. Però poi, non appena cambiate le gomme, è andato indietro. “Il primo stint con la mescola media è stato buono. Avevo lo stesso ritmo della Aston Martin di Alonso e avrei potuto giocarmela con lui“, ha analizzato ai microfoni di Sky Italia.

Poi però il ritmo si è rallentato. Tutta colpa delle “scarpe” dure, decisamente poco adatte all’ultima monoposto sviluppata sotto la direzione di Mattia Binotto. “Ogni volta che montiamo le hard diventa difficile. Improvvisamente siamo lenti e fatichiamo. E’ qualcosa di incredibile, perché con i compound più soffici siamo in grado di batterci per la pole position e per la top 3″, ha proseguito nella disamina non celando il disappunto per uno stato di cose in apparenza inspiegabile.

Nei prossimi appuntamenti dovremo provare degli assetti differenti, in quanto per adesso non riusciamo a comprendere come mai ci siano tante criticità“, ha quindi rimandato a Imola, quando verrà portato un primo aggiornamento, e in seguito a Barcellona dove dovrebbero arrivare altre novità.

A creare problemi sono soprattutto le coperture, la cui finestra di utilizzo ottimale è troppo stretta per pensare di poter portare a casa un buon bottino. Ma al di là degli aspetti più tecnici, il gran premio del figlio d’arte è stato caratterizzato da un errore in entrata di pit lane che gli è costato cinque secondi di penalità e di conseguenza la chance di battagliare per un posto migliore.

Per questo non biasimo nessuno. Sono arrivato al bloccaggio, perché ero concentrato sul fatto che volevo tentare l’undercut su Fernando. E’ stato un mio errore“, ha fatto infine il mea culpa.

Quindi al termine della gara, il 28enne attualmente occupa la medesima casella nella classifica generale con 44 punti. Dieci in più del compagno di box.

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