La F1 pronta ad aggiungere quattro nuovi team? Ecco la verità

Riprende la querelle sulla possibile aggiunta di scuderie all’attuale schieramento di F1. Mentre alcuni rifiutano, c’è chi è più aperto.

Tutto è partito da Michael Andretti. Il figlio del grande Mario, conosciuto soprattutto come team manager e proprietario di omonimi team in diverse discipline del motorsport, aveva espresso il desiderio o meglio la volontà di entrare anche in F1. Apriti cielo. Non appena queste sue intenzioni hanno cominciato a fare il giro dei media, dal paddock si è levato un grido di diniego. Non, assolutamente no. E’ stata la risposta di buona parte dei vertici delle scuderie attualmente schierate. E la ragione è chiara e semplice. Un undicesimo team sarebbe come un’ennesima bocca da sfamare. Di conseguenza, la torta degli introiti andrebbe ulteriormente divisa. e a quanto pare nessuno lo vuole.

F1 (ANSA)
Ipotesi quattro team nuovi in F1 (ANSA)

A dar man forte agli attuali iscritti, ci ha pensato il CEO della massima serie Stefano Domenicali, il quale da subito ha palesato un certo scetticismo. Ma non solo, per scoraggiare chiunque ad avanzare proposte, negli ultimi tempi, ha addirittura paventato l’idea di alzare ulteriormente la tassa per l’ingresso nel campionato per chi è interessato, attualmente fissata a 200 milioni di dollari. Una cifra già di per sé non bassa.

 In mezzo a tante voci contro se n’è levata almeno una favorevole.

F1 con nuove scuderie? Non tutti sono contrari

Stiamo parlando di Zak Brown. Il patron della McLaren, forse per solidarietà con il connazionale Andretti, non solo ha affermato di essere favorevole alla sua entrata, ma altresì  disposto a dargli una mano.

Ad oggi sembra un po’ una battaglia contro i mulini a vento, in quanto, malgrado lo sport stia vivendo un certo fulgore e siano entrati dei munifici sponsor, anche solo un membro in più porterebbe gli attuali dieci a perdere parte degli incassi. Ecco perché da loro è arrivato il suggerimento di far salire la quota per essere inseriti sullo schieramento a 600 milioni di dollari.

Nel mese di gennaio la Federazione Internazionale ha dato l’avvio ad una procedura formale indirizzata a chi punta a far parte del prestigioso gruppo. E la decisione finale dovrebbe arrivare il prossimo giugno.

Il progetto del figlio di Piedone coinvolgerebbe General Motors e Cadillac in particolare. La vettura al cento per cento di produzione a stelle e strisce, dovrebbe montare una power unit Renault, unico elemento straniero. E pure i piloti, se non entrambi, almeno uno, dovrebbero essere statunitensi. Questa l’intenzione del 60enne che però finora si è scontrata con un muro di gomma.

Da quanto ho potuto apprendere tre o quattro nomi presenteranno la loro candidatura. Personalmente amerei vedere la griglia espandersi secondo i giusti termini e annesse condizioni“, ha asserito all’Associated Press. Dopo aver caldeggiato nuovamente la partecipazione del dirigente di Betlemme e del Gruppo GM, l’ex pilota ha sostenuto che avere più equipe sarebbe un bene per la categoria, ammettendo però di rappresentare una minoranza di pensiero.

Stando a quanto riportato da Motorsport.com il programma di F1 di Andretti avrebbe attirato l’attenzione di un ex protagonista della classe regina delle auto. Stiamo parlando di Nick Chester, storico capotecnico e oggi al vertice delle operazioni tecniche per la scuderia che il “marchio” sta schierando in Formula E. Per dare propulsione e concretezza alla pazza idea, nell’Indiana si starebbe già lavorando alacremente sull’allargamento delle strutture a disposizione.

E nel distaccamento di Banbury, Inghilterra, dove vengono preparate le monoposto per la serie full electric, sono già state incrementate le assunzioni di personale ingegneristico.

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