Verstappen replica a Russell: il pilota Red Bull ora svela tutto

Verstappen non ha digerito le recenti parole di Russell secondo cui la Red Bull si starebbe trattenendo per non rischiare interventi FIA.

La prima vera bomba della F1 2023 l’ha sganciata George Russell a GP di Melbourne appena finito. A suo avviso la Red Bull, per evitare che la Federazione Internazionale intervenga per ridimensionare il suo strapotere, starebbe correndo con i freni tirati. In pratica, starebbe bluffando mostrando di avere un potenziale sì superiore rispetto alla concorrenza, ma non in maniera eclatante come in realtà sarebbe.

Il pilota Red Bull Max Verstappen (LaPresse)
Il pilota Red Bull Max Verstappen (LaPresse)

Non appena smontato dalla sua RB19 domenica scorsa, il vincitore Verstappen ha affermato di non aver voluto rischiare più di tanto, amministrando al contrario le gomme, messe a dura prova sul tracciato australiano. Ha dunque dato ragione all’avversario della Mercedes? Non proprio come poi vedremo. Insomma, anno nuovo, stessa vita. Il testa a testa in pista e a parole tra la Casa della Stella e gli energetici non accenna a perdere vigore.

Verstappen difende la Red Bull

Indispettito dall’esternazione del britannico, Max ha dichiarato come nel team si stia continuando a sviluppare l’auto, ma che non sempre si possa andare full gas, specialmente se non si conosce quale sarà la risposta degli pneumatici. Quelli duri in special modo.
Facendo l’esempio proprio del più recente evento disputato dalla F1, il due volte iridato ha comunque confermato di aver semplice controllato. “Avevamo un po’ di passo in più rispetto ai concorrenti. Ma non c’era ragione di provare a guadagnare mezzo secondo a giro, e ridurre le coperture ko per le tornate conclusive. Anche perché non si può mai sapere. Una Safety Car o delle bandiere rosse possono sempre capitare. Per non sempre c’è bisogno di dare il 100%”, ha spiegato al podcast della BBC Chequered Flag.

All’Albert Park il figlio d’arte è stato battuto ai semafori spenti dal #63, e anche Hamilton è riuscito ad infilarlo, facendo prevedere una doppietta delle Frecce Nere. Ma l’interruzione della corsa appena dopo il primo pit stop, ha messo nei guai il driver di King’s Lynn e aiutato Mad Max. Al giro 12, poi, il 25enne ha guadagnato il comando del gruppo con un ottimo sorpasso su Lewis alla curva 9 e da lì, non l’ha più visto nessuno.

Non sono scattato bene perché ho sbagliato procedura”, ha ammesso il corridore di Hasselt. “Nella tornata iniziale ho cercato di essere abbastanza cauto perché non volevo danneggiare subito l’auto. Chi mi seguiva, invece, era piuttosto aggressivo, giustamente. Non avendo la nostra velocità sapevano che quella era l’unica chance per loro. E infatti si sono avvantaggiati”, ha analizzato quasi dileggiando la scuderia tedesca. Quale scenario potrebbe presentarsi. E se tra il serio e il faceto il portacolori della Mercedes ci avesse visto lungo? Ad un certo punto, la verità si dovrà palesare. Per adesso il campione in carica nicchia. “Non sappiamo cosa potrà accadere nei prossimi round”, è così rimasto sul vago.

La RB19 è davvero più potente di quel che mostra?

Di sicuro la monoposto creata da Adrian Newey è molto forte e se Perez non avesse sbagliato in qualifica l’esito della prova in Oceania sarebbe stato diverso. E probabilmente con una doppietta austriaca. Oggi la FIA, per dimostrare il suo potere, interviene ritoccando i regolamenti in itinere, in modo da garantire uno spettacolo più avvicinante, con più macchine raggruppate. Non è assolutamente da escludere, quindi, che se l’equipe con base a Milton Keynes dovesse continuare a vincere, gli alti uffici mettano mano alle
normative.

E’ già successo, d’altronde. E potrebbe ripetersi. Sembra comunque difficile che anche in un frangente del genere una vettura tanto completa possa perdere clamorosamente terreno. Però mai dire mai. Dell’Aston Martin, soprattutto non c’è da fidarsi.

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