Hamilton non lo vuole più in F1: arrivano parole durissime

Dopo un periodo di silenzio Hamilton torna a ripetere un suo vecchio adagio sul Circus. Ecco quello che non vorrebbe più vedere.

Non basta la premiata ditta Liberty Media – Stefano Domenicali a fare piazza pulita della F1 di un tempo, ora ci si mette pure Lewis Hamilton. Mentre il manager imolese ha deciso di sposare anima e corpo la volontà di americanizzazione della serie imposta dal collettivo subentrato nella proprietà a Bernie Ecclestone, il corridore della Mercedes non si è tirato indietro quando c’è stato dare un parere personale sul futuro della massima categoria.

Lewis Hamilton
Lewis Hamilton (Ansa Foto)

Nei giorni scorsi avevano fatto molto discutere le parole del CEO dello sport, convinto della necessità di abolire le due sessioni di prove libere del venerdì in quanto poco seguite dagli spettatori. Nella sua mente, dunque, il weekend di gara dovrebbe risolversi tra sabato e domenica, così da avere il pienone di pubblico e garantire alla prestigiosa baracca il massimo degli introiti, oltre che l’auspicata possibile di aggiungere ulteriori date in giro per il mondo e raggiungere quota30 come aveva dichiarato mesi fa.

Se chi manovra la disciplina la pensa così, chissà quale sarà la direzione sognata dai principali protagonisti, ossia i piloti?

Hamilton chiede un cambio radicale

Ebbene, il #44 appena approdato in Australia per il GP, ha domandato alla FIA una formula del fine settimana più dinamica. Quindi non più standardizzata, ma adattabile a seconda delle piste. L’inglese, assieme al compagno di squadra George Russell si sono fatti portavoce di un malcontento generale, dopo aver ascoltato il recente sfogo dell’ex dirigente Ferrari direttamente dal paddock di Portimao della MotoGP dove era stato invitato.

La domanda che tutti si stanno ponendo in questo momento è cosa fare e come intervenire per rendere la prima giornata di impegno in circuito più divertente e attraente. Qualcuno ha addirittura ipotizzato l’adozione di punti, in modo da renderla concretamente utile.

Per Ham l’urgenza sarebbe quella di svecchiare il formato di eventi come quello di Montecarlo, sempre molto atteso, ma poi alla fine di frequente noioso. “Accanto alle Sprint Race utilizzate in qualche Paese, potremmo adottare una formula diversa. Personalmente apprezzo l’idea di ridurre le libere ad un solo turno, come succede con le mini-gare. Questo crea pressione perché subito devi affrontare le qualifiche“.

Se il sette volte iridato ha un’idea abbastanza in linea con quella del patron, per il collega di box bisognerebbe far ulteriormente slittare in avanti le FP1 e FP2 per poter consentire al personale al seguito delle squadre di presentarsi in tracciato giovedì mattina e non più mercoledì. Tutto ciò per trascorrere più tempo in famiglia, anche alla luce di un calendario sempre più ingolfato e che, come abbiamo detto, potrebbe avere un ulteriore incremento delle prove.

La proposta di Russell

A beneficio delle tremila persone che viaggiano con la carovana, si potrebbero spostare le prime prove alla sera. Questo togliere un po’ di ansia dalle spalle dei team“, ha argomentato il #63. “Essere già in azione in mattinata significa dover prendere il volo il giorno prima. Potendo invece effettuare il trasferimento al giovedì, allora si potrebbe anche aumentare il numero di eventi, perché nell’arco di un’annata di avere un mese extra per dormire nel proprio letto“, ha concluso la sua riflessione.

Evidentemente però il giovane di King’s Lynn non ricorda che entrambe le sessioni sono già state spostate in avanti e che le libere 1 partono alle 13:30. Tra l’altro la sua considerazione dà per scontato che i gran premi si svolgano in Europa, quando ormai il Vecchio Continente è al contrario relegato a comparsa. Senza poi dimenticare il fatto del buio. Più si procrastina, più si rischia di trovarsi senza luce, e non tutti gli autodromi sono allestiti come Singapore o Abu Dhabi, ossia dotati di un sistema di illuminazione artificiale. E’ chiaro quindi che ci sarà ancora molto da disquisire sulla questione.

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