F1, pazza proposta di Stefano Domenicali: fan allibiti

La F1 ha intrapreso una strada a dir poco insidiosa, da quando Liberty Media ha preso il controllo del circus e ha nominato Stefano Domenicali come CEO.

In F1 sono alla disperata ricerca di un artifizio per ravvivare uno spettacolo inconsistente. Al di là di quelli che sono i numeri social e di ascolti TV, il nuovo regolamento tecnico ha fallito miseramente. Non basteranno Safety Car insensate, come quella vista in Arabia Saudita, per ricompattare il gruppo o più zone DRS, la forbice tra le squadre si è ampliata.

Stefano Domenicali CEO F1 (Ansa Foto)
Stefano Domenicali CEO F1 (Ansa Foto)

Al termine del 2021 vi erano stati diversi colpi di scena, con un mondiale combattutissimo sino all’ultimo giro tra due top team. Red Bull Racing motorizzata Honda e Mercedes riuscirono a riaccendere l’entusiasmo del grande pubblico. Max Verstappen e Lewis Hamilton trovarono il modo di sfruttare al massimo le potenzialità delle auto della precedente gen, lottando punto a punto in duelli infuocati. In pochi ricordano che anche altre squadre si inserirono nella parte alta della classifica.

Oltre a Ferrari, nel biennio 2020-2021, tanti team calcarono il podio. Alpine, AlphaTauri, Racing Point (oggi Aston Martin), McLaren si tolsero delle soddisfazioni, arrivando persino a vincere. Nel 2022 con le nuove auto ad effetto suolo, oltre a RB, Mercedes e Ferrari, solo Lando Norris sulla McLaren ha strappato un fortunoso terzo posto a Imola, per un errore inaspettato nelle ultime tornate di CL16.

Nel 2023 le due doppiette consecutive della Red Bull Racing, nettamente, davanti all’AM di Alonso, hanno già indirizzato il campionato. Per le atre squadre, compresa la Ferrari, ci saranno solo briciole. Una condizione che preoccupa i vertici della F1, in termini di interesse generale. Il risultato delle gare appare già scontato, lasciando ai fan un senso di confusione.

La F1 in crisi d’identità

La novità delle Sprint Race è stata copiata anche in MotoGP. A differenza delle sfide della categoria regina del Motorsport, i bolidi del Motomondiale creano maggiore spettacolo. Al di là della rimonta con PU nuova dalle retrovie in Brasile di Hamilton nel 2021, le gare corte al sabato rischiano di non aggiungere nulla, se non anticipare l’andamento delle sfide domenicali.

Per di più i piloti di Formula 1, difficilmente, si prendono i medesimi rischi per qualche punticino. Da questa stagione saranno ben 6 le gare sprint. I puristi sono rimasti sconcertati dalla direzione intrapresa dal nuovo corso americano. Vi sono sempre più gare in “parcheggioni cittadini”, mentre i tracciati storici europei stanno rimanendo indietro. I prezzi dei tagliandi, del resto, stanno diventando proibitivi per i più. In questo clima è arrivata una idea di Domenicali che ha lasciato tutti a bocca aperta.

La proposta di Stefano Domenicali

L’ex team principal della Scuderia Ferrari, presente alla prima tappa in Portogallo della MotoGP, ai microfoni di Sky Sport, ha dichiarato: “Sono un fautore dell’annullamento delle prove libere, che servono tanto agli ingegneri ma piacciono poco al pubblico. È importante che ci sia azione tutti i giorni”. E’ ovvio che i venerdì non entusiasmano le folle, ma le prove libere sono essenziali per i piloti e gli ingegneri.

Senza l’assetto giusto che spettacolo vi sarebbe in gara? Purtroppo si sta ragionando solo in termini di audience e di entrate, ma il venerdì è un giorno lavorativo e come tale non potrà mai far schizzare alle stelle lo share come il fine settimana. Pensare di anticipare la qualifica o organizzare altre gare snaturerebbe un prodotto che per oltre 70 anni non ha mai deluso. Nelle ultime stagioni, invece, si è alla ricerca di uno spettacolo costruito a tavolino. I fan della F1 non sono gli stessi che seguono il wrestling.

La F1 è sempre stata business, ma in questo caso si sta solo pensando agli affari. Non sembra esserci più spazio per la passione e il lavoro di tanti tecnici di altissimo profilo. Rinunciando ai test per un calendario più ampio si è già creato un problema enorme, in termini di equilibri tra le squadre.

In seguito le prove libere sono passate da 90 a 60 minuti, mentre sono state penalizzate nei weekend con la gara di qualifica, dove il tutto si esaurisce il venerdì mattina con un’oretta di attività su pista sporca. Un ulteriore limitazione non garantirebbe una maggiore attenzione mondiale, ma solo un rischioso snaturamento ulteriore.

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