Bezzecchi vuota il sacco: svelato il “segreto” del suo podio

In Portogallo Bezzecchi si riscatta dopo la caduta nella Sprint Race. Il riminese ha dato vita ad un ottimo GP chiudendo al terzo posto.

Il suo esordio stagionale in MotoGP era durato appena lo spazio di una decina di giri, ma nell’evento clou del weekend portoghese, Marco Bezzecchi non si è fatto cogliere impreparato terminando sul gradino più basso del podio al termine di una corsa gagliarda, disputata con il cuore, più che seguendo una strategia.

Nella domenica trionfale per i colori italiani, con due Ducati e un’Aprilia in top 3, il portacolori del team Mooney VR46 si è messo in ottima luce, specialmente nella seconda parte del gran premio quando ha spinto forte per tentare, invano, di acchiappare Maverick Vinales.

Marco Bezzecchi su Ducati del team Mooney VR46
Marco Bezzecchi su Ducati del team Mooney VR46 (Ansa Foto)

È stata veramente tirata“, ha attaccato a caldo il ducatista, scattato dall’ottava piazzola. “Anche se all’inizio ero già messo bene, ho faticato a stare alle spalle di Miller e per passarlo alla curva 1 ho dovuto rischiare un po’'”, la sua disamina. “Ero lontano però mi sentivo in forma, per cui mi sono buttato dentro in modo da avere più aria fresca per la gomma anteriore che era in difficoltà. E da lì in avanti è andata meglio, il che mi ha consentito di gestire“.

Una fase clou del suo GP è stato l’attacco di Marquez. “Quando Marc si è fatto sotto, ho spinto ancora e sono riuscito a prendere qualche metro“, ha proseguito contento di aver salvaguardato la posizione.

Bezzecchi a tutta potenza nel primo round

E proprio a proposito del #93, il 24enne è stato aiutato dal contatto clamoroso tra lo spagnolo e Miguel Oliveira, il quale ha tirato dentro pure un incolpevole Jorge Martin. Ciò malgrado la sua condotta è stata tutta proiettata all’attacco, senza pensare di amministrare gli pneumatici.

Sul finale sono stato attento, ma per tre quarti della gara ho dato davvero il massimo, in quanto volevo soltanto prendere un margine dagli inseguitori“, ha ammesso, commentando poi il lavoro di squadra. “Abbiamo certamente indovinato l’assetto, perché anche se le coperture erano andate leggermente in sofferenza nelle battute conclusive, sono stato ugualmente in grado di tenere un ritmo sostenuto. Anzi, quando il serbatoio ha cominciato ad alleggerirsi la prestazione è ulteriormente migliorata. Tutto merito dell’equipe“, ha riconosciuto.

Decisamente determinato e volitivo, Bez ha comunque alzato bandiera bianca davanti al collega di Academy e vincitore di giornata Bagnaia. A suo avviso, anche scattando da una posizione più avanzata il campione in carica sarebbe stato imprendibile. “Non credo che me la sarei giocata con Pecco. Per me aveva ancora qualcosina in tasca. Non a caso lui è riuscito ad andare così forte gestendo, mentre io ho dovuto dare gas in continuazione“.

Facendo un bilancio dell’intero fine settimana, il romagnolo ha guardato al bicchiere mezzo pieno malgrado l’uscita di sabato. “Nel main event sono stato capace di partire in maniera più pulita. Di conseguenza mi sono posizionato meglio nelle prime tre, quattro curve. Da quel momento è stata un’altra corsa. Ieri invece sono finito un po’ indietro e quando devi recuperare, diventa più facile commettere degli errori“, ha concluso la sua riflessione.

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