F1 GP Arabia Saudita, gara: Red Bull pigliatutto, Ferrari in crisi

Dopo il dominio nella prima tappa, la Red Bull Racing si è confermata al top anche nel secondo round di F1 con Perez davanti a Verstappen. Ferrari sempre più in affanno.

Dalla pole position Sergio Perez ha provato a domare Fernando Alonso sull’Aston Martin allo spegnimento dei semafori. Lo spagnolo è balzato in prima posizione, bruciando il pilota della RB. E’ stata subito notata una posizione sbagliata, ma il #14 è stato bravissimo nel rilascio della frizione, non nel posizionamento. Il bicampione del mondo si è beccato 5 secondi da scontare nel suo pit stop.

F1 Red Bull Perez (Ansa Foto)
F1 Red Bull Perez (Ansa Foto)

Un vero peccato per il fenomeno di Oviedo. Perez a quel punto ha preferito rimanere nella seconda piazza, evitando una risposta nei primissimi metri. Al quarto giro, dopo aver sfruttato la scia con DRS aperto sul rettilineo, il Checo ha scavalcato l’ex Alpine con un bloccaggio in curva 1. Un sorpasso di forza. Sainz, invece, nel tentativo di guadagnare la terza piazza si è ritrovato a subire un clamoroso overtake di Lance Stroll all’esterno.

Sainz era scattato dalla seconda fila, grazie alle posizioni arretrate del teammate e di Max Verstappen. La partenza dei coetanei, dalle retrovie, è stata pulita. Dalla dodicesima posizione, dopo il secondo crono di ieri, Leclerc è entrato in top 10 in modo repentino. Al settimo giro Charles, su gomme soft, è salito in ottava posizione con un buon sorpasso sul suo amico Pierre Gasly, sostituto di Alonso in Alpine. Max Verstappen, invece, è entrato in zona punti all’ottavo giro, guadagnando la decima piazza.

La rimonta di Leclerc e Verstappen

La RB19 del nativo di Hasselt ha cominciato la gara, dopo il problema di ieri, con le mescole medie, esattamente come tutti gli altri. Le due eccezioni sono stati Leclerc su soft e Hamilton sulle hard. Perez e Alonso hanno dato un secondo a giro a Russell, terzo, e al resto del gruppo. Leclerc ha fatto fuori l’anglocaraibico in difficoltà sulle mescole dure, sverniciandolo sul dritto. Alle sue spalle Max si è liberato di Gasly ed Hamilton, provando a non perdere contatto con il #16.

Due anni fa Lewis e Max se ne diedero di santa ragione sul tracciato arabo, ma stavolta non c’è stata competizione tra i due. Il #44 ha vissuto un nuovo incubo, dopo un 2022 da dimenticare. Il monegasco, invece, si è messo negli scarichi di Esteban Ocon. Il francese ha rallentato non poco il prodotto della FDA, avendo un ritmo molto più lento. Charles si è messo in scia del pilota della Alpine e lo ha scavalcato, grazie ad una super velocità sul dritto. Lo stesso ha fatto Max un paio di giri dopo.

Carlos Sainz, intanto, si è ritrovato negli scarichi il compagno di squadra, partito 9 posizioni più indietro. La Ferrari ha dimostrato di avere un buon ritmo con le mescole rosse, mentre Sainz sulle medie ha fatto una finta per indurre Stroll al cambio gomme. Il canadese è rientrato in pista alle spalle di Hamilton e Tsunoda. Gara incolore per il figlio d’arte del Matador, in difficoltà sin dalla prima sessione di libere. Il #55 si è fermato al giro 16 per montare le mescole dure. Overcut, 2.7 il tempo del pit stop, nettamente davanti al secondo pilota dell’AM.

F1, Perez in fuga a Jeddah

Il messicano ha guadagnato 5 secondi abbondanti su Alonso in 16 tornate. Max si è fatto vedere negli specchietti di Leclerc. Quest’ultimo si è fermato al giro 17 per montare le hard, con un pit stop velocissimo di 2.1 secondi. Charles è uscito alle spalle del teammate madrileno, in ottava posizione. Assurda Safety Car in pista per il DNF di Stroll. Il canadese ha lasciato l’auto in via di fuga, ma la direzione gara lo ha fatto per rimescolare le carte.

Max Verstappen si è fermato, proprio come Hamilton, e la SC ha aiutato entrambi. Non vi erano rischi, ma purtroppo nella F1 odierna succede questo e altro per risollevare uno spettacolo non più all’altezza. Troppo più forte la RB. Max è uscito dalla pit lane davanti ai due ferraristi in quarta posizione. Tra i due piloti della Rossa si è infilato Hamilton.

Un regalo enorme per il bicampione del mondo. Alla ripartenza Perez si è tenuta stretta la prima piazza, davanti ad Alonso e Russell. Hamilton ha sopravanzato in curva 2 Sainz, sfruttando il grip delle mescole medie (unico nella top 10). Il bicampione del mondo della Red Bull Racing ha fatto secco l’ex Williams nella curva prima del traguardo, senza nemmeno sfruttare il DRS sul dritto. Il #33, oggi numero 1 della griglia, si è liberato anche di Alonso nel giro successivo.

F1, vittoria schiacciante della Red Bull Racing

Perez ha cercato di scappare via, accumulando un po’ di secondi sull’olandese. La Red Bull Racing, comunque, ha fatto un altro sport anche a Jeddah. Alonso in 3 giri, dopo il sorpasso subito, si è preso oltre 1 sec al giro da Verstappen. Mercedes sul ritmo dell’Aston Martin, mentre la Ferrari è andata in crisi nera sulle hard. Carlos ha fatto da tappone sul compagno di squadra. Lento e presuntuoso ha chiesto alla squadra di evitare team order per non cedere la posizione, salvo entrata nel DRS zone.

Charles è sembrato molto nervoso nel corso del Gran Premio, anche perché la SC non lo ha favorito, dopo una prima parte di gara eccezionale. Il distacco dalla Mercedes di Hamilton è aumentato, a causa anche dell’atteggiamento del madrileno, ma di fatto la Ferrari è la quarta forza. Il passo della RB è impareggiabile, ma sulle hard Alonso e Russell hanno fatto, nettamente, meglio dei ferraristi. In teoria sarebbe dovuto essere un GP favorevolissimo per la Ferrari, sfruttando la top speed e l’asfalto meno abrasivo ma è stata una gara super deludente.

Sainz ha chiuso sesto, davanti a Leclerc. Tra i due ci sono state anche delle frizioni. La frustrazione di Leclerc è massima, già dopo 2 GP F1. Doppietta Red Bull Racing mai in discussione, nonostante la partenza ad handicap di Max Verstappen dalla quindicesima piazzola. Ha fatto il giro più veloce l’olandese, lasciando l’Arabia Saudita da leader del mondiale, un punticino in più in graduatoria su Sergio Perez. Alonso ha perso il terzo posto, dopo l’ennesima penalità, a favore di Russell.

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