Verstappen spaventa i rivali: la Red Bull si è nascosta?

A una settimana dal via della stagione 2023 di F1, Verstappen fa un bilancio dei test invernali Red Bull e manda in ansia gli avversari.

Non è necessariamente andata a cercare il tempo, ma ha ugualmente fatto paura. Almeno sulla distanza, sul passo gara, la Red Bull vista nella tre giorni di prove generali sul circuito di Sakhir, in attesa dell’inizio del campionato della prossima settimana, ha dimostrato di essere avanti. Nuovamente la macchina da battere.

L’impressione esterna, comunque confermata dai tempi, è stata condivisa dal due volte iridato Max Verstappen il quale non solo ha dichiarato che la RB19 ha qualcosa di più rispetto alla vecchia RB18. Ma ha anche detto che nelle giornate a disposizione per prepararsi alla lunga annata di competizione, non è stato mostrato tutto.

Il pilota Red Bull Max Verstappen (Ansa Foto)
Il pilota Red Bull Max Verstappen (Ansa Foto)

La monoposto, a suo avviso, avrebbe ancora un po’ di prestazione nel taschino. E inoltre l’affidabilità non ha dato alcun problema. Mondiale deciso già prima di partire, quindi?  Non è da escludere. O comunque è molto probabile.

Verstappen mette in allarme gli avversari

Soddisfatto del feeling alla guida, il 25enne, sabato rimasto al muretto ad osservare il compagno di squadra Sergio Perez, ha rivelato di aver verificato il comportamento di diversi pezzi e soluzioni, rimanendo positivamente colpito. “Mi sono anche divertito al volante“, ha tenuto a precisare, come riportato a Motorsport.com.

Apparsa da subito veloce e solida, la monoposto austriaca potrebbe essere l’ennesimo progetto vincente a firma del genio del tecnigrafo Adrian Newey.  

Facendo un confronto con la sorella maggiore, Mad Max ha individuato nell’ultima nata un differente comportamento in termini di sfruttamento delle gomme, e un generale progresso.

I gruppo tecnico è dunque riuscito a trovare una quadra e una soluzione alle pecche comparse nel 2022. Il figlio d’arte ne è convinto, specialmente per quanto riguarda il peso del veicolo, eccessivo fino lo scorso novembre ad Abu Dhabi.

Allora faceva fatica a girare in quanto la mole era posizionata nei punti sbagliati. Via via ci siamo liberati di questo handicap e le nostre performance ne hanno giovato”, ha riconosciuto, definendo l’attuale macchina tra le sue mani, una sorta di continuazione del lavoro di limatura e perfezionamento intrapreso nel corso dell’annata passata.

Abbiamo aggiunto degli elementi che sono nettamente migliori, e ce ne sono altri in cantiere. Siamo una sorta di work in progress.  Nel complesso sappiamo quali sono i nostri limiti e ci stiamo lavorando sopra“, ha proclamato con malizia per avvisare i diretti competitor.

Non fosse abbastanza, alla domanda se la sua fosse solo fiducia nel lavoro di cesello finora effettuato dal team, il driver di Hasselt ha controbattuto che sotto c’è molto di più. “Il team da dimostrato che si tratta di prestazioni effettive“, ha rilanciato esaltando l’esito in generale, e le lezioni imparate nel particolare.

Speriamo di iniziare bene il weekend e poi vedremo dove andremo a finire“, ha aggiunto con un unico chiaro target nella mente. Un terzo sigillo personale, e un secondo consecutivo per Milton Keynes.

Infine, sulla possibile applicazione di gerarchie interne a proprio beneficio, il #1 ha preferito nicchiare. “Ritengo sia più importante concentrarsi su se stessi. Per adesso posso dirmi soddisfatto di quanto fatto“.

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