Alfa Romeo fuori dalla F1 a fine 2023? Spunta una grande novità

Al termine della stagione al via dal Bahrain, l’Alfa Romeo dovrebbe chiudere il suo percorso in F1. Ma è davvero così? La parole al boss.

Il GP di Abu Dhabi del prossimo 26 novembre rappresenterà l’ultima occasione in cui vedremo il nome Alfa Romeo sulla Sauber. Alla scadenza la scuderia elvetica tornerà ad impossessarsi del suo nome prima dell’inizio della collaborazione con Audi che comincerà nel 2026. Dunque fine dei giochi per il Biscione? In realtà non è scontato. Almeno questo emerge dalle parole della dirigenza.

Alfa Romeo (Ansa Foto)
Bottas su Alfa Romeo F1 (Ansa Foto)

Parlando a RacingNews365 il CEO Jean Philippe Imparato non ha escluso a priori una permanenza nella serie, anche se non si sa bene in che ruolo e con chi. “Decideremo a fine giugno. Per adesso il nostro futuro è un foglio bianco“, ha affermato svelando che attualmente sono al vaglio un po’ di opzioni nel mondo delle competizioni. “Le corse sono nel nostro DNA e ci teniamo ad esserci“, ha proseguito ipotizzando un rientro nel 2024, a patto di far fronte al difficile momento tra guerra, inflazione e continui cambi regolamentari.

Esaltando lo spirito sinergico interno al team, il manager francese si è soffermato sull’importanza dell’ingaggio del cinese Guanyu Zhou per aumentare il bacino d’utenza in Asia e sulla presenza di un esperto come Valtteri Bottas pronto a fare promozione nei nuovi mercati.

Questa è la dimostrazione della loro professionalità e del loro impegno. Ecco perché mi piace lavorare con loro“, ha quindi considerato. Ed effettivamente nell’ultimo periodo il marchio ha investito tempo e risorse nella promozione, in modo da perdere la dimensione nazionale, ed allargare i propri rami anche al di fuori del Vecchio Continente.

Il futuro di Alfa Romeo in F1 è da scrivere

Come ha tenuto a ricordare il capo della strategia Cristiano Fiorio, con l’intento di rendere capillare questa diffusione, ha creato nel 2022 una serie di video che hanno conquistato il pubblico e pure la piattaforma di intrattenimento americana Netflix che, alla F1 già dedica, con grande successo anche di pubblico generalista, “Drive To Survive”.

Ci hanno detto che l’hanno trovato interessante. E noi abbiamo risposto che non è nostra intenzione contrapporci al loro prodotto. Vorremmo soltanto rendere lo sport ancora più popolare“, ha indicato l’italiano.

Da quanto si può capire l’intenzione è quella di guardare al mondo, non dimenticando da dove si viene. “Vogliamo mantenerci vicini alle nostre radici. Motivo per cui dovete attendervi un importante annuncio“, ha poi proclamato il figlio dell’ex capo Ferrari Cesare, creando una certa suspense sull’avvenire della Casa.

Dopo aver rimarcato quanto sia cruciale organizzare eventi in ogni nazione toccata dal calendario, così da accrescere il proprio seguito e solleticare il palato di potenziali acquirenti di vetture, il 50enne ha ribadito il peso di una line-up sempre attiva nelle pubbliche relazioni e in grado di far conoscere la marca ad ogni latitudine.

A ciò ha poi aggiunto come la top class dell’automobilismo sia l’ideale per spargere la voce. “Ovviamente, però, non possiamo spendere in maniera illimitata, quindi dobbiamo cercare di essere il più efficaci possibile. L’America è un grande esempio in questo“, ha proseguito il discorso.

Il fatto che quest’anno la carovana toccherà tre Stati, sarà un’ottima occasione per ampliare la propria audience. “Per noi, ad esempio, quello di Miami è un gran premio fondamentale, in quanto quasi il 20% delle nostre vendite negli Stati Uniti avviene in Florida“, ha confessato, ben lieto di vedere la categoria crescere negli States sia in termini di presenza, sia di numero di tifosi.

Tornando al tema del domani di Alfa in F1, il torinese come il collega transalpino ha rimandato ogni comunicazione alla bella stagione. “Per adesso dobbiamo focalizzarci sul campionato al via dal Bahrain. Il nostro obiettivo è chiudere in posizione più avanzata del 2022, anche se personalmente sarei soddisfatto di una conferma“, ha considerato a proposito della sesta piazza dell’annata passata.

Il sogno sarebbe quello di vincere, ma per il project manager alzare così tanto l’asticella, significherebbe mettere i due driver sotto una pressione enorme e non facilmente governabile. Per questa ragione ogni weekend verrà affrontato con il basso profilo, cercando soltanto di tirare fuori il meglio possibile, senza ansie. “E’ importante che chi lavora in questo ambiente si diverta. Specialmente perché c’è una mole enorme di denaro in ballo“, ha infine concluso.

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