MotoGP, troppo tifo per i piloti italiani? Mauro Sanchini dice la sua

Alla vigilia del campionato di MotoGP 2023, si è già molto discusso dei possibili duelli tra i centauri nostrani e i campioni di Yamaha e Honda.

In una intervista interessante rilasciata a Fabio Fagnani, sul suo canale YouTube TalkGP, Mauro Sanchini ha discusso della diatriba sui rider italiani che hanno, negli ultimi anni, riconquistato un ruolo di primo piano. Nel Motomondiale ha dominato nella scorsa annata la Ducati. Pecco Bagnaia ha recuperato 91 punti sul rivale, Fabio Quartararo, dando vita ad una delle rimonte più epiche della storia del Motorsport.

MotoGP Enea Bastianini e Pecco Bagnaia (ANSA)
MotoGP Enea Bastianini e Pecco Bagnaia (ANSA)

Noi vogliamo bene a tutti gli altri piloti, siamo amici con tutti – ha annunciato Mauro Sanchini, ex rider e commentatore tecnico della MotoGP per Sky Sport MotoGP – con Fabio che è l’antagonista di Pecco siamo molto amici e ci scherziamo, è chiaro che se alla fine devo esultare un po’ di più lo faccio per un ragazzo italiano e non per un ragazzo magari francese o spagnolo. La stessa identica cosa vale per Aprilia e Ducati. Io ho sempre adorato la Suzuki, però se l’Aprilia vince un Gran Premio non posso non essere felice. Non posso non esultare di più per un prodotto che costruiscono i nostri ragazzi italiani”.

Un ragionamento che non fa una piega. Spesso arrivano critiche pesanti per l’esaltazione dei centauri o dei brand nostrani. E’ un qualcosa di inevitabile, la Ducati campione del mondo in MotoGP o anche la Ferrari, per fare un paragone, sono come la nazionale italiana. E’ scontato che i telecronisti possano sognare un successo iridato di un pilota in sella ad un veicolo prodotto in Italia. Purtroppo, come ha sottolineato Sanchini, nel motociclismo vi sono delle fazioni. Gli hater di Valentino Rossi che non riconoscono, in modo del tutto illogico, il valore assoluto dell’ex centauro della Yamaha e che, quindi, vanno contro a coloro che hanno descritto con adorazione le imprese del Dottore.

A quel punto, a cascata, parlare di Pecco Bagnaia, prodotto dell’Academy di Valentino Rossi e campione del mondo in Ducati, è diventato un fastidio. Parlare a favore anche di Enea Bastianini e a sfavore, in certi frangenti, di Marc Marquez viene considerato un disturbo. “Noi abbiamo fatto dei grandissimi applausi a Marquez quando ha vinto a Misano o ha fatto grandissimi sorpassi, come quello in Austria nel 2021, ma anche a Quartararo che addirittura ha vinto un titolo (in Italia nel 2021, ndr). Noi li abbiamo sempre sostenuti ma chi è di quel filone ex Valentino Rossi che ce l’ha un po’ con noi, queste cose non le sente, non le vede. Loro dicono che comunque a prescindere noi diciamo il contrario”.

MotoGP, l’ammissione di Mauro Sanchini

In questo lavoro, Mauro Sanchini, ha ricordato che non si può piacere a tutti e non si può essere sempre d’accordo con l’opinione altrui. Il clima che, però, si è creato non rende l’atmosfera rilassata, nemmeno sui canali social. Nel Motorsport si sono creati dei gruppi di estremisti, proprio come nel calcio. E’ normale che nella battaglia tra Valentino Rossi e l’armata spagnola nel 2015, i telecronisti nostrani abbiano in qualche modo sostenuto il centauro di Tavullia nella sfida agli spagnoli della Honda e a Jorge Lorenzo, teammate in Yamaha del Dottore.

Nel Paese dei sospetti, la narrazione è stata fatta passare come un qualcosa di costruito per un fine specifico. Di sicuro con l’addio di Valentino Rossi qualcosa è cambiato e l’audience è crollata, almeno alle nostre latitudini. Sulle tribune nostrane nel 2022, nonostante una Ducati al top e un Bagnaia in lizza per la corona, vi sono stati molti posti vuoti. La mancanza di un faro come il Dottore ha avuto un peso specifico importante. Bastianini e Bagnaia, oltre a tutti gli altri rider italiani, hanno avuto un impatto importante, ma non hanno trascinato le folle.

Un personaggio come Valentino Rossi nasce una volta ogni secolo, probabilmente, ma la MotoGP ha bisogno di un seguito forte anche per questa nuova generazione di fenomeni. A mancare, a volte, sono anche le rivalità accese in pista. I testa a testa in top class con Biaggi, Gibernau, Hayden, Stoner, Pedrosa, Lorenzo e Marc Marquez hanno creato un pathos indimenticabile.

Sanchini ha ammesso che da italiano, in una TV italiana che commenta per gli italiani, non c’è alcun male a sostenere i centauri nostrani. “Non manco di rispetto e non denigriamo nessuno, però, è chiaro che sono molto più felice se mi arriva un ragazzo italiano davanti”, ha confessato l’ex rider. MotoGP, come cambia la nuova Ducati? Ecco tutte le novità.

In Francia o Spagna fanno il tifo per Pecco? Io mi ricordo in Francia per Zarco e Quartararo ci sono giornali (incentrati solo su di loro, ndr) per settimane intere. In Spagna lasciamo stare che parlano solo degli spagnoli. Anzi ci hanno detto che addirittura noi siamo anche molto più equilibrati. Io non voglio essere presuntuoso, chiedo scusa, ma non ce la faccio, io quando c’è un ragazzo nostro che mi va a finire davanti o con la nostra moto io non ci riesco a essere (super partes, ndr), mi parte quella stecchettina di favore per gli italiani”, ha dichiarato Mauro Sanchini ai microfoni di Fabio Fagnani.

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