F1, Mazepin torna a correre: ecco dove lo vedremo impegnato

Il russo Mazepin è pronto a tornare in pista. Fuori dai giochi dallo scoppio della guerra in Ucraina, è riuscito a guadagnare un ingaggio.

E’ passato poco meno di un anno da quando Nikita Mazepin si sentì dare il ben servito da Gunther Steiner. Erano i primi di marzo e il conflitto in Ucraina era deflagrato da una manciata di giorni. In quel frangente il team principal italiano e il fondatore dell’omonima scuderia Haas Gene, non se la sentirono di tenere nel gruppo un figlio della nazione che aveva invaso i confinanti.  Dunque, senza troppi complimenti lo lasciarono a casa, così come fecero con lo sponsor da lui portato, ossia la Uralkali.

L'ex pilota di F1 Nikita Mazepin (Ansa Foto)
L’ex pilota di F1 Nikita Mazepin (Ansa Foto)

Il nocciolo della questione era ovviamente di immagine. Come avrebbe potuto un team americano schierare in un contesto del genere un corridore con un papà amico intimo di Vladimir Putin? Impossibile, anche se il modo in cui venne silurato non è stato dei più eleganti.

Ovviamente la vicenda è finita in tribunale, non si sa con quali esiti. Il moscovita, invece, si è dato alla pazza gioia, tra cucina, gite con la fidanzata e spettacoli teatrali. Avendo avuto tanto tempo a disposizione, si è dedicato pure a qualche competizione. Nella fattispecie il Silk Rally, tra l’altro vinto lo scorso luglio. E una gara di kart a Dubai in tempi recenti.

Mazepin in ritorno, cosa farà nel 2023

Avendo in testa l’obiettivo di rientrare nel Circus, il 23enne ha cominciato a porre le basi e per il breve periodo ha annunciato la sua partecipazione all’Asian Le Mans Series con la 99 Racing. Il calendario comprende quattro appuntamenti, suddivisi in due weekend. Si comincerà da Dubai l’11 e il 12 febbraio. Per concludere ad Abu Dhabi il 18 e 19 dello stesso mese. In tutti i casi la corsa avrà una durata di quattro ore.

A far compagnia al biondo sulla Oreca 07 #98 lo spagnolo Félix Porteiro e il britannico  Ben Barnicoat.

Sono contento di tornare a gareggiare. La speranza è di poter godere di una bella esperienza nello sport che amo“, il suo commento.

Ultimamente Nikita che, poco dopo il licenziamento aveva lanciato un’associazione, la We Compete As One, per aiutare gli atleti lasciati a piedi per via della guerra, ha elaborato una serie di consigli per coloro a cui non viene rinnovato il contratto nel Circus, tipo il suo ex compagno di squadra Mick Schumacher. Scimmiottando le fasi del lutto, a suo avviso anche i driver passano attraverso cinque momenti.

Il primo è quello della negazione, in cui si gira e si rigira nella propria abitazione, certi che ad un certo punto qualcuno si farà vivo con l’offerta di un sedile. Il secondo è la rabbia nei confronti un po’ di tutto il paddock che ti porta a guardare i gran premi in maniera compulsiva. Poi si passa al ringraziamento di chi ti ha messo alla porta con l’intento, tramite un atteggiamento pacato, di garantirsi una nuova chiamata. Successivamente subentra la depressione. Di conseguenza per dimenticare si beve, si mangia e si organizzano party all’infinito.

L’ultimo step riguarda l’accettazione. La top class viene finalmente relegata in secondo piano. Si riprende a tenersi in forma fisicamente e ci si rimbocca le maniche per costruirsi un futuro decente.

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