Audi mette le basi in F1: arriva il clamoroso annuncio

Con un breve ma significativo annuncio Audi rende noto un nuovo step in direzione dell’ingresso nel Circus che avverrà nel 2026.

A poche ore dall’inizio delle varie presentazioni delle monoposto che vedremo in azione nel 2023, Audi rende noto quello che rappresenta il primo vero passo per l’entrata in F1, previsto in corrispondenza della rivoluzione delle power unit. Dopo aver confermato lo scorso ottobre la sua volontà di acquisire quella che oggi è l’Alfa Romeo, la Casa dei Quattro Cerchi è ufficialmente diventata azionista di minoranza del Sauber Group.

Audi (AdobeStock)
Logo ufficiale Audi (AdobeStock)

Il breve comunicato diffuso per notificare l’acquisto di parte delle quote dell’azienda, definisce questa mossa come “un’importante pietra miliare” per quello che è l’obiettivo finale, ricordando come la compagnia svizzera continuerà ad essere un partner strategico anche quando l’assimilazione sarà completata.

Audi compra azioni Sauber, cosa sta succedendo

I pezzi del puzzle stanno dunque andando al loro posto in vista del 2026, quanto il brand tedesco diventerà il nuovo proprietario della squadra fondata nel 1993 da Peter Sauber. Non è la prima volta che il collettivo elvetico viene comprato da un costruttore di spessore. Al di là della collaborazione con il Biscione che terminerà in chiusura di quest’anno, e che è stata più di marketing che tecnica, non si può non ricordare quella con BMW.

Era il giugno 2005 quando il produttore di Monaco di Baviera, già presente nel Circus nelle vesti di fornitore del motore ed azionista della Williams, rendeva pubblico che nel 2006, avremmo visto il suo nome in griglia. Così infatti andò, ma il patron dell’equipe continuò a mantenere un ruolo operativo, così come tutta la produzione rimase ad Hinwil.

Quello fu uno dei periodo più vitali e gioiosi della piccola realtà indipendente. Con Mario Theissen al muretto, Nick Heidfeld e un giovane Robert Kubica al volante, arrivarono buoni risultati. Quinta assoluta nel primo campionato sotto i colori bianco e blu, sarà addirittura seconda nel 2007, grazie ad un podio artigliato in Canada e soprattutto alla costanza dei due corridori, nella maggior parte delle gare in top 5. Certo, oggi non basterebbe. Ma allora le auto si rompevano con una certa frequenza e anche riuscire a vedere con regolarità il traguardo e qualcosa di non scontato.

Nel 2008 chiuderà terza, ma il numero di top 3 sarà maggiore e a Montreal si canterà perfino l’inno tedesco per merito del polacco, lesto ad approfittare dell’anomalo incidente in corsia box, davanti al semaforo rosso, che vide l’incolpevole Kimi Raikkonen, speronato da un allora acerbo Lewis Hamilton, a fine stagione campione del mondo.

Il 2009 sarà il canto del cigno. Sesta assoluta, con pochi arrivi a punti, la squadra verrà scaricata da BMW per tornare ad essere Sauber.

Da allora saranno solo delusioni. Gli ultimi due piazzamenti di valore ci riportano al 2012. Al Gilles Villeneuve con Sergio Perez. E in Giappone con l’idolo locale Kamui Kobayashi.

Neppure l’approdo di un iridiato del calibro di Kimi Raikkonen nel biennio 2020-2021, riuscirà a dare vita ad una ripresa. Piccoli cenni si sono verificati l’anno scorso. Staremo a vedere se ci sarà una conferma e magari un miglioramento nell’annata che prenderà il via dal 5 marzo in Bahrain-

Intanto il primo appuntamento con la line-up Valtteri Bottas – Guanyu Zhou è fissato per il prossimo 7 febbraio quando verrà svelata la nuova auto. L’ultima con un nome italiano, anche se lo Stivale resterà protagonista con il neo eletto team representative, Alessandro Alunni Bravi.

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