In KTM mettono le mani avanti: Il direttore sportivo avverte i fan

La partnership tecnica con Red Bull dovrebbe aiutare la KTM a fare il salto di qualità in MotoGP. Ma per il boss non c’è molto da attendersi.

Il direttore sportivo della KTM Pit Beirer non ha nascosto una certa euforia per la neonata collaborazione con Red Bull Racing. Il marchio di bevande energetiche che ha sfondato in F1 avrebbe tutto per migliorare la RC16, eppure per l’ex crossista è meglio non farsi illusioni.

KTM (AdobeStock)
KTM (AdobeStock)

Quarta al termine della stagione 2022 con 240 punti contro i 448 della Ducati, la Casa austriaca, vorrebbe per sé quel passo avanti in più per competere per le prime posizioni. Ed è proprio con questo intento che il CEO avrebbe spinto per la cooperazione con il gruppo che opera a Milton Keynes per la top class dell’automobilismo. E che sotto la gestione del progettista Adrian Newey ha visto Max Verstappen spezzare il dominio Mercedes e aggiudicarsi due titoli piloti consecutivi, più quello costruttori dello scorso anno.

Nonostante le premesse confortanti, e gli evidenti progressi fatti dal 2020 in avanti, per il 50enne resta ancora molto su cui concentrarsi e non è affatto scontato che l’imponente budget messo a disposizione degli energetici possa bastare.

KTM salvata da Red Bull?

L’aerodinamica è un rompicapo, ma non è tutto. Ecco perché dobbiamo essere realisti“, ha affermato, cauto e consapevole di quanto ci sia ancora da fare, in occasione della presentazione del team che schiererà l’ex Ducati Jack Miller e Brad Binder.

Abbiamo centocinquanta persone in fabbrica che si occupano del telaio, del motore, dell’elettronica, degli ammortizzatori e tanto altro, per cercare di capire dove intervenire. Non possiamo focalizzarci solo su un aspetto“, ha rimarcato.

Quella che partirà a fine marzo dal Portogallo sarà la sesta annata nella classe regina per la KTM. Il target che Pierer pose ai suoi all’inizio dell’avventura, fu di avvicinarsi pian piano agli avversari più temibili, per poi in un secondo momento puntare al massimo risultato, ovvero il titolo. Effettivamente, in linea con i piani, qualche progresso si è verificato, ma il passato campionato non ha portato i risultati sperati nonostante i due successi a firma di Miguel Oliveira.

L’augurio è che tramite l’innesto di una costola tanto importante dal punto di vista tecnico, ci sia l’atteso aggancio ai più forti. La Rossa di Borgo Panigale in testa. Per concretizzare questo ambizioso programma, in galleria del vento sono già all’opera. Ma come il dirigente ha sottolineato, ogni sforzo sarà vano se non ci sarà un progresso e un rafforzamento di tutti gli altri ambiti della moto.

Se si va due decimi più lenti, non si passa dal podio al settimo posto. Si finisce fuori dai punti“, ha dichiarato soffermandosi su come le forze in campo siano raccolte in un fazzoletto e di conseguenza sia necessario dare il 100% per distinguersi.  “Per quanto le tue debolezze siano piccole, diventa difficile ottenere qualcosa. Questo è accaduto nel 2022. In un’altra disciplina, con una buona base e un pilota competitivo, si può andare abbastanza bene. Ma in MotoGP è diverso. Qui basta un inciampo e si va dietro a tutti“, ha terminato la riflessione.

Proprio perché orientata a raccogliere un po’ di più rispetto al recente passato, l’equipe austriaca riporterà in pista il collaudatore Dani Pedrosa il quale, è stato annunciato, prenderà parte al GP di Jerez de La Frontera previsto il prossimo 30 aprile.

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