Sainz-Leclerc, non c’è prima guida in Ferrari? Ecco come stanno le cose

In due anni di convivenza a Maranello Charles Leclerc e Carlos Sainz non hanno avuto gerarchie prestabilite. Le ultime parole del neo team principal della Scuderia Ferrari, Frederic Vasseur, hanno spiazzato i tifosi.

I tifosi italiani, dopo stagioni da incubo, hanno ritrovato entusiasmo per le prestazioni della casa modenese. Dopo un 2020 da cancellare dagli archivi storici del Cavallino, l’ex team principal Mattia Binotto decise di non rinnovare il contratto a Sebastian Vettel e promuovere Carlos Sainz. Il biennio in McLaren era stato molto positivo e il #55 dimostrò la medesima regolarità al volante della SF21.

Ferrari F1 Leclerc Sainz (TMW)
Ferrari F1 Leclerc Sainz (TMW)

Il figlio d’arte del Matador non aveva mai avuto un’auto all’altezza del suo talento. Carlos è sempre stato bravissimo a cogliere il miglior risultato possibile con vetture di fascia media. Sin dal debutto, al fianco di Max Verstappen in Toro Rosso, passando per la Renault e la McLaren, il madrileno si era distinto per una straordinaria solidità a centro gruppo, sfruttando anche sporadici passaggi a vuoto dei driver dei 3 top team. In Ferrari, nella sua prima annata, ha tenuto fede alle aspettative, classificandosi alle spalle solo degli inarrivabili driver di Mercedes e Red Bull Racing.

Nel 2021 il #55 riuscì a beffare nell’ultimo Gran Premio Charles Leclerc e il suo ex teammate Lando Norris su McLaren. Leclerc, va ricordato, massimizzò meno anche per un tentativo disperato di rimettere i piedi sul primo gradino del podio. La Rossa per due anni e mezzo ha visto celebrare i competitor. Leclerc, nonostante un evidente passo indietro rispetto ai botti iniziali del 2019, ha tenuto duro, sperando di calarsi nel 2022 nell’abitacolo di una monoposto all’altezza del nome di Enzo Ferrari. La F1-75 sembrava la miglior auto ad effetto suolo della griglia. Reattiva nei tratti misti, veloce sul dritto, grazie alla spinta dei nuovi motori Superfast.

La doppietta in Bahrain non lasciava dubbi. Leclerc vinse, celebrando un hat-trick, mentre Sainz approfittò delle sfortune dei piloti della Red Bull Racing per completare un 1-2 che mancava dai tempi di Singapore 2019. In Arabia Saudita, nonostante un lay-out favorevole alla RB18, Charles lottò per la vittoria contro il campione del mondo olandese. Carlos si classificò al terzo posto, portando ottimi punti a casa. I primi problemi per lo spagnolo arrivarono nella tappa australiana. A Melbourne Charles dominò dal primo all’ultimo giro, senza mai cedere la P1, mentre Carlos fece registrare gravi errori in qualifica e in gara, compromettendo la sua rimonta con un’uscita di pista da rookie.

Nonostante lo scarso feeling dichiarato con l’auto ad effetto suolo, Sainz ha ricevuto un riconoscimento importante. Il suo contratto fu rinnovato, alla vigilia della quarta tappa ad Imola, sino al termine 2024 e a condizioni molto simili a quelle del prodotto più vincente della storia della FDA. Il rapporto tra il monegasco e l’iberico si dimostrò solido. Sainz ha qualche anno in più, ma i due condividono le stesse passioni e ambizioni. I problemi sono arrivati per una gestione approssimativo di Binotto. Nella più totale libertà gerarchica, nonostante il vantaggio di punti in classifica di Charles, la squadra preferì rivitalizzare il #55.

Ferrari, le scelte su Sainz e Leclerc

Quanto accaduto a Silverstone avrebbe fatto saltare il banco in altre realtà, ma Leclerc ebbe il self control e la volontà di non polemizzare, anche per non rovinare la festa al teammate. Il primo e, sin qui, unico trionfo di Sainz è nato da una incredibile serie di errori. Sainz commise una sbavatura grave da leader della corsa, spianando la strada a Verstappen. Quest’ultimo, per pura sfortuna, colpì un detrito che rovinò il suo fondo e la sua gara. A quel punto le Rosse erano in pieno controllo, ma ci furono le prime reticenze dello spagnolo a cedere la posizione.

Leclerc dimostrò di avere un altro passo, con ingiustificato ritardo trovò la leadership del GP, ma alla fine gli strateghi della Ferrari preferirono stendere un tappeto rosso allo spagnolo, piuttosto che alimentare le speranze di titolo del monegasco. Come già accaduto a Monaco Charles terminò, nuovamente giù dal podio, con tanto di dito puntato in faccia da parte del team principal svizzero.  F1, Leclerc resta in Ferrari? Vasseur ha già un’idea in mente. Pirro, parole al miele per Frederic Vasseur: sentite cosa ha detto.

Il primo successo in carriera non ha, comunque, rivitalizzato Sainz, che tra errori ed avarie tecniche, ha chiuso il 2022 al quinto posto, dietro anche al debuttante su Mercedes, George Russell. Quest’ultimo, tra l’altro, ha guidato una W13 da incubo per gran parte della stagione. Carlos non ha dimostrato su un’auto in grado di vincere dei GP di avere la stoffa del campione. Leclerc ha lottato con Verstappen, quando ha potuto e si è difeso dagli attacchi del secondo pilota della RB, Sergio Perez.

I ruoli dovrebbero essere chiari, ma il neo TP Frederic Vasseur, forse per una questione di facciata, ha detto che la questione gerarchica verrà trattata più avanti, durante la stagione, sposando il Binotto pensiero. La libertà gerarchica tra i ferraristi ha creato dei presupposti insidiosi in passato, facendo perdere una quantità di punti impressionati al driver che era davanti in classifica. Il dopo Binotto avrebbe potuto partire anche con presupposti comunicativi diversi.

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