Valentino Rossi, arriva una frecciata: ecco come l’hanno battuto

Il suo nome resterà sempre nell’Olimpo dei grandi delle 2 ruote. Ma Valentino Rossi non ha convinto tutti. Il parere del tecnico è tagliente. 

Che piaccia o no Valentino Rossi è stato un campione di longevità. In pochi, infatti, sono stati in grado di essere competitivi per tanto tempo come lui. E come spesso capita per le figure sportive che hanno vinto molto creano divisione. Ci sono i sostenitori e ci sono gli scettici. Quelli che credono che i risultati siano arrivati per capacità. E quelli che li definiscono il risultato di aiuti esterni mescolati ad abilità individuali.

Quando il Dottore era ancora al vertice della MotoGP si cominciò a dire che i suoi successi fossero merito della Michelin che per lui preparava delle gomme ad hoc. Difficile sapere ora quale fosse la verità.  Di certo per qualcuno non tutto è stato limpido.

Valentino Rossi (ANSA)
L’ex pilota di MotoGP Valentino Rossi (ANSA)

L’ex tecnico MotoGP a gamba tesa su Valentino Rossi

Da poco passato alla Moto3 dopo essere stato scaricato dalla Yamaha, Ramon Forcada, per diverso tempo al fianco di Jorge Lorenzo ha voluto dedicare un pensiero al rider di Tavullia nel contesto di un’intervista fatta da Manuel Pecino sul suo canale YouTube.

A suo avviso i nove titoli iridati, che lo hanno reso il più vincente dopo giacomo Agostini, sarebbe figli di un’ottima abilità strategica. In pratica, Vale, rispetto agli avversari aveva una dote in più. Quella di saper fare i giochi psicologici.

E’ stato lo stratega numero uno. E difatti abbiamo visto quanti piloti ha distrutto mentalmente durante la sua carriera. Era un esperto di guerra psicologica“, ha sostenuto il capotecnico.

Poi però nel 2009, sua ultima affermazione, il gioco non ha più funzionato per una ragione per precisa. “Sono arrivati ragazzi altrettanto arguti e dunque hanno combattuto sul suo stesso terreno“, ha argomentato l’iberico. “La nuova generazione è cresciuta sapendo quale fosse la sua vera forza. Per cui i vari Dani Pedrosa, Casey Stoner, Andrea Dovizioso e lo stesso Jorge, sapevano come prenderlo e cosa fare per sconfiggerlo. Loro sono stati i primi a capirlo. E sono riusciti a metterlo in difficoltà“.

Bello carico e pronto a mordere un po’ tutti, lo spagnolo se l’è presa con la Casa del Diapason, rea di non aver saputo gestire e valutare bene Fabio Quartararo, lasciandolo solo alla mercé della Ducati e di Bagnaia, nel momento in cui avrebbe invece avuto bisogon di assistenza. “Lo hanno abbandonato”, ha lanciato la stoccata. “Non hanno sviluppato la moto e il motore non girava o girava pochissimo. Le accelerazioni erano molto deboli. E non sono stati usati tutti i sistemi aerodinamici e di livellamento sfruttati invece dalla Desmosedici”.

Nonostante tutto però, El Diablo, è stato in grado di dare battaglia fino alla fine. “Per me è stato immenso“, lo ha esaltato.

In tema di carezze e parole al miele, quelle più dolci le ha riservate a Casey, il primo a dettare legge con la Rossa di Borgo Panigale nel 2007. “Era il più veloce di tutti. Faceva segnare i tempi migliori già al terzo giro, su circuiti che non conosceva”.

Alcuni corridori sono subito al top, altri invece hanno bisogno di avere tutto a disposizione per essere rapidi. L’australiano era tra i più forti sotto questo profilo“, ha esaltato il 37enne.

Impostazioni privacy