MotoGP, il racconto di Pecco Bagnaia: così è arrivato al titolo mondiale

Pecco Bagnaia ha vinto da poco più di un mese il titolo mondiale della MotoGP, e si è raccontato in un documentario fatto dalla Ducati.

Il 2022 è l’anno d’oro della Ducati, regina delle due ruote in tutto e per tutto. Pecco Bagnaia si è laureato campione del mondo in MotoGP, così come la casa di Borgo Panigale ha fatto per quanto riguarda la classifica costruttori e team con la squadra ufficiale. Alvaro Bautista è salito sul tetto del mondo della Superbike, dopo un campionato letteralmente dominato.

MotoGP, Pecco Bagnaia (LaPresse)
MotoGP, Pecco Bagnaia (LaPresse)

I giapponesi si sono dovuti arrendere alla superiorità delle Rosse, che sono riuscite a fare un sol boccone dei rivali. Pecco è diventato il migliore di tutti in MotoGP, ribaltando una stagione che pareva segnata in negativo all’inizio dell’estate. Il rider torinese ha saputo reinventarsi, isolandosi dalle critiche della stampa e dei tifosi, ricucendo uno strappo che dopo il Sachsenring era salito a ben 91 punti da Fabio Quartararo.

Da quel momento in poi, Pecco ha cambiato il suo approccio, migliorando l’interpretazione delle gare e dei rischi, pur restando velocissimo. Bagnaia è stato in grado di compiere una rimonta da record, che non era mai riuscita a nessuno nel passato di questa disciplina, e che difficilmente potremo riammirare in futuro.

La Ducati, dal canto suo, ha compiuto un lavoro strepitoso, frutto degli otto anni di fatica e leadership dell’ingegner Luigi Dall’Igna, che nel 2014 si ritrovò davanti ad una situazione disperata, con la Rossa che non vinceva gare da quattro anni. Dopo il sogno spezzato all’ultima gara del 2017 con Andrea Dovizioso, il marchio emiliano ha continuato a lavorare sodo, sino a sfornare questa splendida Desmosedici GP22, un prodigio di ingegneria che non ha dato scampo ai rivali. A questo punto, il futuro è roseo, anche se avversari di questo calibro non vanno mai dati per morti.

MotoGP, ecco il racconto da brividi di Pecco Bagnaia

La Ducati ha vissuto una stagione trionfale, dominando la scena della MotoGP con la conquista di tutti e tre i titoli mondiali. Il costruttore va a Borgo Panigale ormai da tre anni, e per questo era l’alloro dedicato ai piloti il più atteso di tutti, e con Pecco Bagnaia è finalmente maturata la gioia che tutti attendevano.

Quella del rider torinese, che piaccia o meno, è stata un’impresa, ed in questo caso occorre dimenticarsi per un attimo del fatto che la Desmosedici GP22 fosse nettamente superiore alla concorrenza. Il campione del mondo ha infatti superato una fase critica successiva alla caduta del Sachsenring, che lo aveva portato a -91 in classifica mondiale da Fabio Quartararo.

A quel punto, il sogno sembrava svanito del tutto, ma da Assen in poi tutto è cambiato. La casa di Borgo Panigale, per celebrare il titolo mondiale, ha deciso di produrre un bel documentario, caricato sul suo canale ufficiale YouTube. L’opera s’intitola “Nuvola Rossa: Bagnaia and Ducati’s Perfect Comb1nation“. In questo articolo, andremo ad analizzare la fase decisiva del campionato, con il racconto di Bagnaia sulle ultime due gare di Sepang e Valencia, quelle che hanno legittimato la conquista del titolo.

Dopo il trionfo di Sepang, Pecco ha commentato: “La gara in Malesia? Ho costruito tutto, credo che sia stata una delle più belle ed importanti che abbia mai fatto. Gli errori di inizio stagione li ho analizzati, per cercare di fare in modo che non si ripetessero in futuro, o almeno ci ho provato“.

Prima del gran finale di Valencia, la tensione era palpabile, come si capisce dalle parole di Bagnaia: “Sento di essere all’ultima gara, ci stiamo giocando il titolo e si sente addosso un bel peso, ma credo sia anche normale“. La Ducati ha comunque trovato il modo di gestire la pressione ringraziando Jack Miller con una bella festa, dal momento che quella di Valencia è stata la sua ultima gara con la casa di Borgo Panigale.

Pecco ha dedicato all’australiano un bel messaggio di addio, ricordando anche la grande dote dell’ormai ex compagno di squadra, ovvero quella di aver creato un team molto coeso: “Jack è un grandissimo ragazzo, con un grande talento, un carattere incredibile e la capacità di creare un’atmosfera che si sentiva nel nostro box davvero molto bella“.

In seguito, il rider torinese ha raccontato il duello con Fabio Quartararo nei primi giri della gara: “Purtroppo, nei primi giri ho perso un’aletta nel contatto con Fabio, e ciò mi ha impedito di continuare a battagliare con lui. Da quel momento in poi ho iniziato a faticare con la moto, non capivo cosa stesse succedendo e non sentivo grip. Mi auguravo che la gara finisse il prima possibile, era l’unica cosa che desideravo in quei momenti“.

Le immagini del documentario hanno poi mostrato il passaggio sul traguardo della Ducati, sancendo l’assegnazione del titolo mondiale al piemontese: “Ho pensato soltanto che ce l’avevamo fatta, che l’obiettivo era compiuto e che avevo raggiunto il mio sogno. È stato un momento bellissimo, difficile da descrivere a parole“.

Il neo-campione del mondo della MotoGP ha concluso con un auspicio riguardo al futuro: “Dobbiamo essere molto contenti, stiamo lavorando tanto ed il morale è alto. Sappiamo che la nuova moto è nata bene, ma vedremo. Io penso solo a fare il massimo come sempre, secondo me sarà molto bello anche il futuro. Occorre restare concentrati e vedere cosa succederà anche il prossimo anno“.

Bagnaia è riuscito a compiere il grande salto ed a raggiungere il sogno per cui ha lavorato sin da quando era bambino, mettendo le mani sul titolo mondiale della top class. Nelle immagini mostrate dal documentario si vede anche Valentino Rossi, il quale applaude con orgoglio il trionfo iridato di colui che ne ha sempre seguito le orme.

Il 2023 sarà l’anno della riconferma, ed è ovvio che non sarà per nulla facile. La Ducati e Pecco partiranno da grandi favoriti, ma dietro di loro c’è una concorrenza che ha voglia di riscatto. Il duello interno con Enea Bastianini sarà seguitissimo, con il rider riminese che ha voglia di togliersi grandi soddisfazioni dopo il terzo posto di quest’anno. La sensazione è che il bello debba ancora venire.

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