Fumare in auto è consentito? Cosa dice il Codice e cosa si rischia

Da tempo è vietato farlo nei luoghi chiusi. Ma fumare in auto è ancora pemesso? C’è il pericolo di incorrere in una multa?

Sono passati dieci anni da quando entrò in vigore la legge che stabiliva il divieto di fumo nelle strutture chiuse. Da allora si è parlato spesso di inasprire la normativa ed estenderla anche ad altri spazi, però ad oggi è rimasto tutto nella teoria. Tra i luoghi al centro dell’attenzione pure le vetture ad uso personale. Tanto che nel 2015 una proposta di legge domandava l’inserimento di una norma ad hoc sul Codice della Strada, per abolire la possibilità di accendersi una sigaretta mentre si è alla guida.

Fumare in auto (AdobeStock)
Fumare in auto (AdobeStock)

E’ bene precisare che la ragione di tale severità non sarebbe salutistica, ma legata alla sicurezza. Fumare è fonte di distrazione, mentre quando si è al volante non bisognerebbe “perdersi” altrove.

Per gli amanti delle bionde la prima cattiva notizia era arrivata nel 2003 con la Legge Antifumo, detta anche Legge Sirchia. In essa si stabiliva il divieto di fumo nei locali chiusi, eccetto quelli privati come le abitazioni, o quelli con contrassegno apposito come le aree adibite ai fumatori.

Con il passare del tempo la legislazione ha apportato alcune modifiche a completamento dalla norma, per cui dal 2013 non si può più fumare neppure nelle vicinanze delle scuole e dal 2016 degli ospedali. Addirittura più di recente il veto è stato posto anche in alcune spiaggie.

Fumare in auto, è davvero concesso?

A questo punto l’interrogativo si sposta sulle auto. Le sigarette sono veramente consentite in abitacolo? Al momento non esiste alcuna norma che lo vieti. Tuttavia il Decreto legislativo n. 6 del 12 gennaio 2016 ha posto delle limitazioni.

In particolare, l’articolo 24 comma 2, dice che il divieto “è esteso al conducente di autoveicoli, in sosta o in movimento. E ai passeggeri a bordo degli stessi in presenza di minori di anni diciotto e di donne in stato di gravidanza”.

Dunque se sul mezzo sono presenti under 18 o donne in stato interessante chi è al volante deve necessariamente resistere alla tentazione di accendere la sigaretta. Sia che la vettura sia in marcia, sia che sia ferma.

Per il resto fumare quando si è in macchina è sempre consentito.

Cosa succede se si infrangono le regole?

Se si viene colti dalle forze dell’ordine in flagranza di reato, ovvero a fumare in vettura, sia essa in movimento o in sosta, alla presenza di un minorenne e di una donna incinta, può andare incontro ad una multa che va dai 27,50 euro ai 275.

Qualora il minore in questione fosse under 12 e la donna è in prossimità del parto l’importo può salire fino a 500 euro. La sigaretta nelle vicinanze di ospedali o scuole prevede invece una sanzione tra i 27 e i 280 euro.

E’ importante specificare che a differenza di tutte le altre multe che se pagate entro 5 giorni dalla notifica prevedono una riduzione, qui la cifra andrà versata in toto in ogni caso.

Chi volesse presentare ricorso in quanto convinto di avere ragione, avrà 30 giorni di tempo per farlo.

Sigarette elettroniche, che regole valgono?

Sigarette normali o elettroniche sono la stessa cosa. Di conseguenza valgono i medesimi principi. Quando si è in auto non è vietato l’utilizzo.

Nei luoghi chiusi come bar, ristoranti o uffici, va a discrezione del gestore o del proprietario. Stesso discorso per le aziende. Anche qui le maglie della normativa possono essere più lasse.

Al contrario le e-cig non possono essere usate: a scuola, nelle comunità di recupero, nei centri per l’impiego, negli istituti minori, sui mezzi pubblici e gli aerei.

Sebbene alla pari delle altre bionde rappresentino una fonte di distrazione quando si è al volante, le cigarette elettroniche non sono passabili di multa. Quindi anche se in abitacolo sono presenti minori e donne gravide possono essere ugualmente attivite.

In Paesi come il Regno Unito però, il discorso è differente. Le e-cig sono comparate a qualsiasi altro strumento elettronico, come uno smartphone. Quindi l’uso viene punito. Ugualmente in Germania sono vietate in presenza di under 18 e donne incinta.

Fumare in auto, presto una legge?

Nel 2015 era stata presentata in Senato una proposta di legge riguardo il divieto di fumo alla guida. Questo per via dei dati forniti dai carabinieri e dalla polizia circa i crash occorsi nel 2014 in Italia. Dietro al calo del 6% dei sinistri, dei morti (3,6%) e dei feriti (6%), rispetto al 2013, si vide infatti l’inasprimento delle misure di prevenzione.

L’intenzione era dunque quella di allineare la legislazione italiana a quella britannica e svedese, imponendo il bando del fumo alla guida a causa della “diminuzione del livello di attenzione, con conseguente aumento delle probabilità di provocare un incidente”. A ciò va aggiunto un potenziale calo della reattività da parte del conducente dovuto all’aria inquinata dell’abitacolo.

Secondo l’ipotetico articolo 173 bis del Nuovo Codice della Strada, il divieto di fumo in marcia avrebbe dovuto essere imposto anche perché la cenere di sigaretta sparsa nell’abitacolo può creare incendi ed altro genere di danni. Addirittura erano già state definite le sanzioni amministrative da 83 a 332 euro.

Tale proposta di legge rimase tale. Nel 2016, come abbiamo detto, venne introdotto il veto solamente nelle aree pertinenti delle scuole, degli istituti e degli ospedali. In ogni caso, essendo sul tavolo in versione bozza, non è escluso che un giorno possa essere applicata.

Fumare in auto, come funziona all’estero

Il tema è ovviamente molto caldo anche negli altri Paesi d’Europa. In Inghilterra come nel Galles è vietato fumare in macchina alla presenza dei minori di 18 anni. Lo stesso vale per Scozia, Irlanda, Austria, Francia e Belgio. Il veto in alcuni frangenti varia a seconda del tipo di veicolo. Se si tratta di una cabrio, non avendo il tettuccio, è consentito. In Grecia, al contrario non è possibile fumare se a bordo vi sono bambini con meno di 12 anni. A Cipro, invece, il fumo non è permesso, ma solamente se il passeggero è under 16.

Decisamente più severa è la normativa che vige in Svezia. Il Paese scandinavo, decisamente salutista, non a caso è la patria dell’attivista ambientalista Greta Thunberg, si è posto un obiettivo piuttosto arduo e ambizioso. Ovvero divenire “senza fumo” entro il 2025. In attesa di quella data, ha intanto bandito le bionde in vettura, ma altresì nei ristoranti all’aperto, all’interno dei parchi gioco e sulle banchine di attesa delle stazioni dei treni rendendo la vita dei fumatori piuttosto complicata.

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