F1, che stangata per Red Bull: il titolo le costa carissimo

La Red Bull ha dominato la scena nel mondiale di F1 appena concluso, ed ora avrà una bella sommetta da versare. Horner la svela.

Un’annata trionfale quella vissuta da Max Verstappen e dalla Red Bull, i quali sono stati premiati venerdì sera al “FIA Prize Giving” organizzato in quel di Bologna. Oltre al due volte campione del mondo di F1 c’erano anche Sergio Perez, che ha ritirato la coppa del terzo classificato, e Christian Horner, che si è preso quella relativa al mondiale costruttori vinto per la prima volta dopo nove anni dal team di Milton Keynes.

F1, Red Bull RB18 (LaPresse)
F1, Red Bull RB18 (LaPresse)

La supremazia di questa squadra nel 2022 è stata impressionante, e questa tesi è rinforzata anche dalle ultime parole di Adrian Newey. Il geniale progettista ha detto che il progetto RB18 era partito in netto ritardo e che inizialmente c’erano degli enormi problemi di bilanciamento da correggere, principalmente a causa del peso eccessivo.

La Red Bull ha quindi puntato su una lunga dieta dimagrante iniziata da Imola e proseguita per tutto il campionato, acquisendo un vantaggio impressionante sulla concorrenza. La Ferrari, che aveva dominato l’inizio di questa nuova era della F1, si è dovuta inchinare senza poter far nulla, anche a causa di innumerevoli problemi di affidabilità e di sviluppi poco efficaci, oltre che strategie da mani nei capelli.

Verstappen è stato perfetto a livello di guida, facendo una differenza colossale nei momenti in cui più contava. Un fenomeno di questo livello è destinato a giocarsela ancora a lungo, nella speranza che qualcuno, prima o poi, abbia una monoposto adatta per sfidarlo. Considerando la forza di Super Max, si è capitoo che è un ragazzo in grado di vincere anche con una monoposto inferiore alla concorrenza, come si è visto lo scorso anno.

La Mercedes del 2021 aveva qualcosa in più rispetto alla Red Bull, ma Verstappen ha comunque messo le mani sul titolo. Gli scettici diranno che è stato merito di Michael Masi e della Safety Car di Abu Dhabi, ma a volte essi dimenticano dei contatti subiti proprio da Lewis Hamilton e Valtteri Bottas tra Silverstone e Budapest, tappe nelle quali il figlio di Jos ha perso almeno una quarantina di punti.

La verità è che l’olandese è il pilota più completo al giorno d’oggi, contorniato da una squadra che è la migliore nel risolvere problemi e trovare soluzioni in tempi rapidi. Il 2023 sarà un’altra battaglia, nella speranza che Ferrari e Mercedes riescano a chiudere il gap e regalarci una sfida più accesa, che possa perdurare sino a fine anno.

F1, ecco quanto dovrà pagare la Red Bull per iscriversi

La Red Bull ha vinto sia il mondiale piloti che quello costruttori, mettendo fine al ciclo tecnico della Mercedes. Il team di Milton Keynes è l’assoluto padrone della F1 attuale, ma ciò significa che per iscriversi al mondiale del 2023 dovrà pagare delle cifre elevatissime. Tra gli altri svantaggi ci sarà anche un utilizzo minore della galleria del vento, reso ancor più minimo dalla riduzione di un altro 10% per aver infranto il Budget Cap.

Christian Horner, alla premiazione di Bologna, ha scherzato sulla maxi-cifra che andrà versata nelle casse della FIA: “Onestamente, non avevo neanche capito quanto dovessimo pagare alla FIA per i punti conquistati nel 2022. Mi è arrivato il conto pochi giorni fa e, credetemi, non riuscivo a credere ai miei occhi“.

La Red Bull dovrà infatti pagare la bellezza di oltre 6 milioni di dollari, a causa dei ben 759 punti conquistati nel mondiale costruttori vinto lo scorso 23 ottobre ad Austin. Essere al top in F1 significa potersi permettere un esborso simile di denaro, ma è chiaro che per il team di Milton Keynes le spese siano molto frequenti in questo periodo.

Lo sforamento del Budget Cap aveva infatti prodotto anche una multa da 7 milioni, che da quanto si dice è già stata pagata, ed ora ci sarà anche da indirizzare lo sviluppo sulla nuova monoposto. Con le gravi limitazioni in galleria del vento non sarà possibile commettere errori, ma ciò Adrian Newey lo sa benissimo.

La RB19 potrebbe essere un’arma letale, ed ha l’obiettivo di limare gli ultimi problemini presenti sulla sua progenitrice iridata. Uno di questi è relativo al peso, che secondo quanto dichiarato da Pierre Wache non è ancora stato portato al suo minimo di 798 kg come imposto dalla FIA per questa tipologia di vetture.

Il direttore tecnico ha parlato addirittura di 10-12 kg ancora da far sparire, il che darebbe un vantaggio enorme in termini di bilanciamento e gestione gomma. Le presentazioni sono attese per i primi di febbraio, con il mondiale di F1 che prenderà il via il 5 di marzo. Alla data fatidica manca sempre meno.

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