Ezpeleta torna sul 2015: ecco cosa pensa di Valentino Rossi e Marquez

Il CEO di DORNA Ezpeleta ha risposto alle critiche sulla MotoGP, in particolare a quelle dell’ex campione Lorenzo, che ha bacchettato tutti.

L’annata 2022 della MotoGP si è chiusa in un crescendo incredibile, merito della rimonta di Pecco Bagnaia su Fabio Quartararo, con il pilota Ducati che dopo aver recuperato 91 punti si è addirittura aggiudicato il titolo Mondiale. Una sfida che ha emozionato tutti e riportato enorme interesse attorno al campionato. C’è da dire però che, stando ai dati, il Motomondiale ha sofferto parecchio quest’anno, vuoi per la mancanza in pista dei campioni di un tempo (vedi Valentino Rossi) ma anche di un Marc Marquez a mezzo servizio per colpa ancora di quell’infortunio al braccio destro che lo tormenta dal 2020.

Marc Marquez, Carmelo Ezpeleta e Valentino Rossi (ANSA)
Marc Marquez, Carmelo Ezpeleta e Valentino Rossi (ANSA)

I vari appuntamenti iridati hanno risentito poi della mancanza di veri personaggi, ma anche di lotte come un tempo. O almeno questo è il parere di Jorge Lorenzo, secondo cui al giorno d’oggi nella classe regina, oltre ad esserci un problema di aerodinamica delle moto, manca carisma. Ha ammesso che ad esempio c’è un po’ di rivalità ad esempio tra Bagnaia e Bastianini, ma questo suscita poco interesse da parte del pubblico: “La gente vuole vedere la rivalità e genera morbosità vedere che non andiamo d’accordo, e il ‘cosa diranno’ l’uno dell’altro nelle conferenze stampa è un po’ il succo della faccenda – ha detto recentemente il maiorchino -. La gente vuole vedere la rivalità, non gli piace che tutti siano amici. Gli esseri umani sono così, vogliono vedere rivalità e confronto”.

Ezpeleta e la sua visione dei valori della MotoGP

Ma non tutti sono dello stesso parere di Jorge, a partire da chi si occupa ogni anno di questo “spettacolo” e parliamo del CEO di DORNA Carmelo Ezpeleta, che a Motorsport ha parlato del futuro del Motomondiale e in particolare della classe regina. Già recentemente lo spagnolo ha tranquillizzato tutto sul campionato, che sarà orfano della Suzuki, che si è ritirata a fine campionato proprio quest’anno, ma negli ultimi giorni è tornato a rispondere proprio alla critica avanzata da Lorenzo in merito alla spettacolarità della MotoGP e della mancanza di rivalità in pista.

Qualche giorno fa mi è stato assegnato un premio per i valori che il nostro campionato trasmette – ha detto -. I piloti mostrano una rivalità che nessuno può contestare, ma allo stesso tempo mostrano rispetto reciproco“. E poi ha spiegato: “I piloti non hanno bisogno di lottare per attirare le persone“. Infine ha spiegato meglio la questione, che non è altro che un punto di vista completamente diverso rispetto a quello del maiorchino: “Nel 2015, con quel picco di interesse bestiale che abbiamo avuto in seguito all’incidente tra Valentino, Marc e Jorge, ho già detto che non mi è piaciuto. Forse sono troppo sincero, ma penso che la rivalità dovrebbe riguardare il voler vincere. Sinceramente credo che se non siamo in grado di trasmettere che lo sport dovrebbe proiettare questi valori, siamo noi che siamo sulla strada sbagliata“.

La rivalità vende sempre, soprattutto se è intensa. E Carmelo Ezpeleta lo sa bene, solo che non condivide questa filosofia: “Probabilmente è un buon argomento da vendere, ma dobbiamo trovarne altri – ha spiegato -. Per me vincere è bello, ma senza prendere in giro chi perde. Penso che queste azioni possano essere vendute. Se devi vendere di più, non sono la persona giusta“.

Le gare sprint? Guai a nominare la F1

Ma il CEO di DORNA è andato anche oltre, parlando anche delle novità che riguarderanno nel 2023 la MotoGP, a partire dalla Sprint Race un po’ in stile Superbike e F1. Ma ha specificato bene la situazione, a partire dal fatto che è stato chiaro fin dall’inizio che questo format doveva riguardare tutte le gare in calendario e non solo alcune, come ha fatto la F1: “Se vuoi rendere il sabato più attraente, devi standardizzarlo. Questo nuovo formato ha un impatto non solo sul sabato, ma anche sulla domenica. Questa iniziativa è stata accolta con grande entusiasmo dagli organizzatori delle gare e dagli operatori di pista. Non è possibile proporre questa iniziativa per certi Gran Premi e non per altri“.

Le critiche però sono state molto forti, visto che queste gare  impegneranno fisicamente di più i piloti rispetto a delle prove libere, e questo potrebbe incidere anche sulla sicurezza. Inoltre c’è chi ha parlato di una MotoGP sempre più simile a quella F1 che non piaceva, ossia piena di tecnologia e aerodinamica, ma anche con novità come le sprint race che sembrano non aver attecchito veramente: “Se la domenica riusciamo ad avvicinare i piloti al pubblico, tanto meglio. Ma non cambieremo il concetto. A livello di spettacolo, la Formula 1 è la numero uno nello spettro del motorsport. Il nostro obbligo è guadagnare popolarità, ma senza che la F1 sia il riferimento. La popolarità va a ondate. Non molto tempo fa la F1 aveva dei problemi e noi eravamo i migliori dei migliori“.

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