Grave lutto per la F1: ci lascia una vera e propria icona di questo sport

Si è spento a soli 67 anni uno dei protagonisti della F1 degli anni ruggenti. Un grave incidente lo aveva costretto in sedia a rotelle.

A darne conferma è stato il CEO della F1 Stefano Domenicali via Twitter. Nel giorno della vigilia di Natale è scomparso Philippe Streiff. Nato a La Tronche, Francia, il 26 giugno 1955, vide la sua vita cambiata per sempre nel 1989, quando durante un test dedicato alle gomme sul tracciato brasiliano di  Jacarepagua, mentre era al volante della AGS JH23 rimase vittima di un terribile incidente che lo rese tetraplegico. Da allora lotterà sempre in difesa dei disabili e in maniera forte, a volte polemica, si farà sentire ogni qualvolta si verificherà un grave crash nel Circus.

F1 (AdobeStock)
F1 (AdobeStock)

Proprio per questa sua verve e l’impegno sociale verrà insignito del titolo delle Legion d’Onore nel 1995.

La F1 piange Philippe Streiff

I primi passi nell’automobilismo li muove nel 1976 con la Simca. A fronte dei buoni risultati deciderà di dedicarsi alla carriera in monoposto iscrivendosi al campionato di Formula Renault nel 1978. La Formula 3 e la Formula 2 sono i successivi step tra il 1981 e il 1984. Nel frattempo sarà secondo alla 24 Ore di Le Mans dell’81 con una Rondeau-Ford e terzo nell’84 con una Porsche 956 del team Skoal Bandit.

Nel 1985 avrebbe dovuto gareggiare in F3000, ma in corso di stagione è chiamato dalla Ligier in F1 (dove parteciperà a 53 round) per prendere il posto di Andrea de Cesaris. L’apice lo vivrà in Australia, quando appena al suo sesto appuntamento iridato, darà battaglia al compagno di squadra Jacques Laffite, tanto da entrare in collisione con lui a 2 giri dalla bandiera a scacchi. Alla fine vincerà Keke Rosberg, mentre lui, malgrado una JS25 ammaccata, finirà terzo alle spalle del connazionale, a quasi un minuto e mezzo.

Grazie all’aiuto della Losanga, otterrà un posto alla Tyrrell, roaccogliendo poco o niente. Appena 7 punti in due campionati. Poi, nel 1988 il ritorno alla AGS, incolore anche a causa delle poche risorse a disposizione della scuderia.

In Brasile, il violento botto. Un soccorso garibaldino dei commissari, accusati in seguito di aver peggiorato le sue condizioni. Nonostante la gravità della situazione non fu chiamato l’elisoccorso e per arrivare all’ospedale in ambulanza passò un’altra ora quando invece sarebbe stata necessaria la celerità. Il responso medico sarà brutale: schiacciamento di una vertebra con fuoriuscita di midollo spinale e lussazione di altre due.

In sedia a rotelle e abbandonato dalla F1, poté curarsi grazie ad un crowdfunding all’antica organizzato dal settimanale italiano Autosprint.

Ormai obbligato a seguire il motorsport dall’esterno fonderà la CESA, un’associazione dedicata alle persone con disabilità che vogliono lavorare e vivere le quattro ruote in maniera attiva.

Nel 1993 fu organizzatore del Paris-Bercy Kart Masters, la manifestazione kartistica che vede attori principali i big dell’automobilismo. Fu proprio quell’occasione a vedere Ayrton Senna sfidare Alain Prost per l’ultima volta.

Più di recente attaccherà in maniera dura la FIA per l’incidente occorso a Jules Bianchi a Suzuka nel 2014, rivelatosi poi fatale. E sarà al centro di aspre critiche per aver diffuso notizie non vere sulla salute di Michael Schumacher dopo la caduta sulle nevi di Meribel del 29 dicembre 2013. A proposito del Kaiser di Kerpen, Streiff non avrà paura di puntare il dito contro il silenzio prolungato della famiglia del campione circa il suo stato.

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