Sainz e il suo grande rammarico: ecco cosa rimpiange del 2022

Il pilota Ferrari Sainz ripercorre il weekend che gli ha regalato la prima vittoria in F1 ed incredibilmente il ricordo è amaro.

Il 2022 di Carlos Sainz è stato tutt’altro che una passeggiata. E a dircelo non è soltanto la classifica, quanto le voci di tensioni interne al team, quando invece ci sarebbe stato bisogno di un po’ di tranquillità. Snocciolando i numeri, il madrileno ha concluso l’annata in quinta piazza con 246 punti, contro i 308 del compagno Leclerc, secondo. A pesare sull’esito finale sono state certamente le gare iniziali, quando l’affidabilità della F1-75 gli ha giocato un brutto scherzo. Inoltre non sono mancati nemmeno errori personali. Svarioni pesanti dal punto di vista sportivo, ma soprattutto psicologico.

Il pilota Ferrari Carlos Sainz (LaPresse Foto)
Il pilota Ferrari Carlos Sainz (LaPresse Foto)

Le difficoltà avute nell’adattarsi ad una monoposto più simile allo stile di Charles, si sono fatte sentire, minando la sicurezza e la serenità del pilota. E quando ad un tratto le cose hanno cominciato ad andare, era ormai troppo tardi.

A differenza del 2021 quando aveva sorpreso tutti, mostrandosi presto di attivo e reattivo del Predestinato, il campionato che si è da poco concluso ha raccontato una storia diversa. Sul podio nove volte, ha lasciato il segno solamente in Inghilterra.

A Silverstone, infatti, è arrivato il suo primo successo in corrispondenza del 150esimo GP disputato. Ciò malgrado il 28enne non ricorda quel giorno come uno dei migliori della sua annata.

Sainz sorprende tutti, la confessione è incredibile

Ben felice di pensare al weekend britannico, come quello che gli ha regalato il primo vero sorriso, Carlitos, analizzando la propria performance personale ha trovato delle debolezze.

Il tracciato del Regno Unito è speciale soprattutto per la Ferrari, visto che lì la scuderia ottenne il suo primo titolo Mondiale con Jose Froilan Gonzalez nel 1951, tuttavia sotto il profilo della mia guida in Brasile o in Texas ho fatto meglio“, ha commentato a RacingNews365.

A restare nel cuore dell’iberico, specialmente l’appuntamento di Interlagos, dove ha tagliato il traguardo terzo. “Probabilmente quello di San Paolo è stato il mio miglior fine settimana. Sono abbastanza convinto che se non avessi ricevuto una penalità nell’evento domenicale e dunque fossi partito dalla seconda piazzola, avrei lottato per la prima“, ha analizzato la sua condotta.

E se la manche verde-oro ha lasciato un po’ di amaro in bocca, lo stesso si può dire di Austin. Lì il #55 scattò al palo, ma un incidente provocato allo start dalla Mercedes di George Russell lo privò della possibilità di dire la sua. “In America avrei potuto essere veloce, se solo avessi potuto partecipare alla corsa”, ha asserito amareggiato“.

Infine, facendo un bilancio generale, Sainz ha identificato nella seconda fetta di Mondiale la fase più incoraggiante, sebbene il suo primo sigillo, non senza polemiche tra i due garage rossi, sia arrivato ad inizio estate.

Quando mancano tre mesi all’avvio del campionato 2023 tanti sono gli interrogativi che lo riguardano, a partire dal ruolo che andrà a ricoprire. Se davvero al vertice del team, quale sostituto dell’uscente Mattia Binotto, dovesse arrivare direttamente dall’Alfa Romeo Frederic Vasseur, per lui si prefigurerà un declassamento ad attendente, visto che tutte le attenzioni andranno a convergere sul #16.

Impostazioni privacy