F1, arriva la proposta della McLaren: ecco cosa vogliono cambiare

Il CEO della McLaren lancia una proposta alla Federazione Internazionale per il futuro. Il budget cap potrebbe diventare un’opportunità.

La F1 dei progettisti visionari. Di quelli che vedevano sempre un po’ più in là dell’attualità, è ormai lontana anni luce. Le minigonne di Colin Chapman. L’alettone di Mauro Forghieri. Sono solo alcune delle invenzioni che oggi sarebbero proibite anche al solo pensiero.

Il Circus dei giorni nostri è un agglomerato di regole severe che ogni tanto qualcuno elude infilandosi tra le maglie grigie delle astruse normative. Ma solo per piccoli dettagli. Nulla di eclatante o degno di nota. Il resto è tutto standard.

F1, McLaren (ANSA)
F1 (ANSA)

Dipinte di bianco le venti monoposto al via potrebbero essere scambiate per la stessa auto. Sarà anche per questo che il pubblico delle gare è cambiato. E’ diventato più generalista e meno del settore.

Così, per cercare di ripristinare un po’ dell’allure di un tempo, è arrivato dalla griglia di partenza stessa un suggerimento.

La McLaren parla alla FIA: ecco cosa vuole

Il responsabile esecutivo di Woking Zak Brown indirizzandosi alla Federazione Internazionale ha domandato più libertà tecnica, nel rispetto comunque del tetto di spesa.

Passato dai 145 milioni di dollari del 2021, ai 140 milioni del 2022, ritoccati poi del 3,1% per l’innalzamento dei costi dovuto all’inflazione, il budget cap, ha ristretto ancor di più il campo della sperimentazione.

Detta così, si potrebbe pensare che tutto sia perduto. Ma il manager americano ritiene che la situazione possa essere cambiata, senza ovviamente intervenire sul limite delle risorse utilizzabili.

A suo avviso dovrebbe verificarsi una specie di do ut des. All’impegno di non aprire più di un tot i cordoni della borsa, dovrebbe corrispondere per converso una maggiore chance di gioco da parte degli ingegneri.

Questo porterebbe ad auto più innovative e differenti“, ha sostenuto la sua tesi parlando a RacingNews365.com.”Potendo adottare soluzioni diverse, tutti imparerebbero da tutti“. Ha aggiunto, convinto che in questa maniera ci sarebbe un costante flusso di idee che andrebbe a rafforzare il paddock.

Nella memoria di tutti, come in quella del successo di Ron Dennis scorre il doppio diffusore inventato da Ross Brawn. Quell’intuizione grandiosa che portò lo stratega della Greater Manchester a vincere il titolo pilota con Jenson Button e quello costruttori, dopo aver rilevato per una sola sterlina, una scuderia Honda in fallimento.

In quel frangente partirono con un grande vantaggio, ma poi via via si livellarono le prestazioni in quanto anche gli altri avevano tentato strade simili. Che è poi ciò che rende affascinante lo sport“, ha analizzato.

E a proposito dell’argomento cost cap, il 51enne ha ammesso di aver vissuto momenti delicati la passata stagione, quando per poco non hanno superato la cifra imposta.

Ha messo davvero alla prova i nostri nervi”, ha confidato il capo della McLaren. “In quanto ci si vuole avvicinare il più possibile al tetto, ma se ti capita un incidente o qualcosa va sorto, si rimane a secco“.

Il rischio di finire nell’illegalità è stato evidentemente molto prossimo, ma per lo statunitense i delegati federali avrebbero fatto un ottimo lavoro per rendere tutta la procedura il più semplice e indolore possibile.

Federico Lodi, che si occupa del regolamento finanziario è stato il top. La Federazione è stata molto chiara e non appena c’era un dubbio ci hanno sempre risposto“, ha infine tenuto a sottolineare soddisfatto.

Gestione cookie