F1, Newey mostra una preoccupazione: ecco cosa teme della Ferrari

Il geniale progettista della Red Bull Racing, Adrian Newey, ha ammesso di avere una preoccupazione in merito al 2023, non sottovalutando il lavoro dei tecnici della Ferrari.

La Red Bull Racing ha dominato lo scorso campionato, mettendo a referto oltre 200 punti in più della Scuderia Ferrari. Tutto dovrebbe essere in discesa in vista dell’apertura di un ciclo di vittorie futuro. La Red Bull Racing ha un giovane bicampione del mondo, un pilota esperto come secondo, un fenomenale team principal e una squadra di tecnici, quasi, infallibili.

Adrian Newey Ferrari F1 (Ansa Foto)
Adrian Newey Ferrari F1 (Ansa Foto)

Con grande probabilità se, negli anni d’oro della Mercedes, avessero avuto un motore performante e affidabile avrebbero dato del filo da torcere. La Red Bull Racing, invece, ha trovato la quadra solo con l’arrivo della Honda. Il motorista nipponico ha, completamente, svoltato la carriera di Max Verstappen. Quest’ultimo aveva dato dimostrazione del suo talento, ma solo a sprazzi. Complice una vettura poco affidabile, a causa delle Power Unit Renault, il figlio d’arte di Jos non aveva mai trovato continuità. Solo nei 2021 è riuscito ad avere un pacchetto a livello del rivale anglocaraibico.

La sfida, infatti, è stata all’ultimo respiro, sino all’ultimo giro dell’ultima tappa del campionato. Al di là dell’errore evidente dell’ex direttore di gara, Michael Masi, nel testa a testa finale di Abu Dhabi, Max Verstappen ha meritato di diventare campione del mondo, guidando in modo impeccabile nel 2021. I numeri dicono tanto, ma non dicono tutto della cavalcata del nativo di Hasselt. Senza i tamponamenti di Hamilton, a Silverstone, e Bottas, nella carambola di Budapest, il #33, oggi numero 1 della griglia, avrebbe chiuso i giochi anzitempo. Fu anche molto sfortunato nella foratura dello pneumatico a Baku. Nel 2022, invece, il toro della Red Bull Racing ha avuto vita facile.

Nelle prime uscite stagionali sembrava poterci essere un duello tra Leclerc e Verstappen, ma giĂ  dal quarto Gran Premio la RB18 ha spiccato il volo. Max, in Bahrain e Australia, aveva subito due clamorosi problemi tecnici che lo avevano portato ad un distacco di 46 punti dal ferrarista. Nel mezzo il campione aveva ottenuto il primo trionfo in Arabia Saudita, avendo la meglio nel finale. Da Imola in poi sono arrivate vittorie a raffica. Max ha collezionato 15 successi + 2 Sprint Race in 22 appuntamenti. Un ruolino di marcia devastante. Nemmeno Michael Schumacher e Sebastian Vettel dei tempi migliori erano riusciti a conquistare un simile numero di gare. I tedeschi si erano fermati a 13 in una singola annata, pur guidando auto dominanti.

Ferrari, le preoccupazioni di Adrian Newey

Cosa potrebbe mai temere la squadra austriaca? La morte del fondatore della bevanda, Dietrich Mateschitz, non dovrebbe rappresentare un problema. Il gruppo RB è in buone mani e verrà amministrato, in futuro, da personaggi di alto profilo. La squadra, almeno sino al 2026, potrà beneficiare del lavoro dei tecnici giapponesi che, con il congelamento delle Power Unit, hanno trovato la quadra. L’unico patema in chiave 2023 è in relazione alla punizione che la FIA ha imposto alla squadra con sede a Milton Keynes per aver superato il limite del Budget Cap nel 2021. Una limitazione in galleria del vento può avere un impatto rilevante sulle performance della vettura del prossimo anno, stando alle dichiarazioni di Adrian Newey.

L’ingegnere della Red Bull Racing conosce benissimo i cavilli del regolamento. Il team che quest’anno ha celebrato il quinto campionato costruttori della sua storia, ha dovuto pagare una multa di 7 milioni di dollari, accettando anche una riduzione del 10% nei test aerodinamici del 2023. In un’intervista rilasciata alla Red Bull TV il progettista ha affermato: “Non essendoci test, è molto difficile dire quanti decimi di secondo al giro ci vorranno. Ma ridurre i test interni significa poter valutare meno componenti e meno idee. Se siamo molto intelligenti e mettiamo sempre le cose giuste sul modello, non farĂ  molta differenza”.

DipenderĂ  molto dal modo in cui la Red Bull Racing lavorerĂ  in chiave 2023. Potrebbero decidere di fare un’auto simile a quella che ha dominato nella passata stagione, senza rischiare soluzioni estreme. Newey ha dei dubbi. “Non è così che funziona – ha chiarito il britannico – ci sono sempre alcune parti che speri funzionino, ma purtroppo non è così. Quindi è difficile dire quanto sarĂ  grave l’impatto, ma è certamente un limite per noi. Penso che ci sia anche un piccolo cambiamento delle regole durante l’inverno, che hanno determinato l’alzamento del bordo di 50 millimetri, che ovviamente suona minuscolo, ma in realtĂ  è un cambiamento aerodinamico piuttosto significativo. Come tutte le squadre, abbiamo lavorato per ridurre il deficit, oltre al normale sviluppo che continua di anno in anno. Penso che abbiamo avuto un buon anno, soprattutto nella seconda parte della stagione. Abbiamo la macchina migliore”.

In merito alla Scuderia modenese, Newey ha tuonato: “La Ferrari non si fermerĂ , appianerĂ  i punti deboli perchĂ© ha avuto qualche problema di affidabilitĂ  e ha commesso qualche errore ai box. Quindi tornerĂ  subito. E poi ovviamente c’è la Mercedes. Erano piuttosto lontani dal ritmo e si sono evoluti. Quindi sarĂ  sicuramente un anno difficile”, ha analizzato Newey.

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