Tiene sempre banco in F1 la questione relativa allo sforamento della Red Bull del tetto di spesa. Ecco come stanno le cose per un grande ex Ferrari.
In F1 le polemiche non mancano mai. L’introduzione del Budget Cap aveva lasciato molti addetti ai lavori perplessi. Nel 2021 il BC era stabilito a 145 milioni di dollari. Naturalmente nella cifra totale non ci sono molte voci importanti, come i contratti dei piloti, gli stipendi dei tre membri dello staff più pagati, i costi di viaggio, le spese di marketing. Le proprietà ed eventuali spese legali, le tasse di iscrizione e licenze, qualsiasi attività non legata alla F1 o alle auto stradali, i pagamenti per congedi parentali e di malattia, i bonus per i dipendenti e prestazioni mediche per il personale e tanto altro. Quest’anno il limite è sceso a 140 milioni, anche se in realtà la cifra esatta è di 142 milioni di dollari perché è stato stabilito che per ciascuna gara in più, oltre le 21, il budget aumenterà sempre di un milione.
Le prime pressioni sul tetto di spesa sono arrivate, nel 2022, da Christian Horner. Il team principal della Red Bull Racing ha fatto riferimento alla pandemia da Covid 19 e all’inflazione. In effetti il costo della vita e dei materiali è cresciuto in modo esponenziale, ma i team avrebbero dovuto comunque rispettare il tetto. L’invasione russa in Ucraina ha generato ulteriori problemi, ma sta di fatto che la FIA ha rintracciato una irregolarità nei conti del team austriaco nella passata stagione. Mattia Binotto lo aveva annunciato, alla vigilia del campionato, che sarebbe dovuta essere attenta la Federazione Internazionale dell’Automobile a queste dinamiche.
L’ingegnere di Losanna era rimasto allibito dai continui sviluppi dei competitor. Inoltre, dalla stagione 2023 in poi, il Budget Cap sarà, ulteriormente, abbassato a 135 milioni di dollari. Una realtà che metterà ancora più in crisi i top team, anche perché le squadre minori, difficilmente, si possono consentire una spesa complessiva così alta. La Red Bull Racing, a metà campionato, si è lamentata dell’inflazione per chiedere una deroga alla cifra iniziale. Che vi fosse qualcosa di anomalo negli atteggiamenti dei membri del team austriaco si era capito a Monaco. Nel Principato Horner aveva, esplicitamente, puntato il dito sul sistema imposto dalla FIA, addirittura affermando che alcuni team non avrebbero potuto prendere parte alle ultime tappe del calendario.
La questione è esplosa in occasione della tappa di Singapore. Il magazine tedesco AMuS ha annunciato che la RB e l’Aston Martin avevano già superato il limite nella passata stagione. Una annata, inoltre, combattutissima con il duello tra Lewis Hamilton su Mercedes e Max Verstappen su Red Bull Racing, sino all’ultima tappa di Abu Dhabi. Il Budget Cap ha rappresentato una preoccupazione per tutta la stagione. Le regole tecniche, sportive e finanziarie possono fare la differenza a seconda di come vengono interpretate ed eventualmente anche falsare una contesa. Il tetto di spesa dovrebbe essere sempre controllato in modo rigoroso, anche per la credibilità stessa della categoria regina del Motorsport. A quanto pare sono mancati gli strumenti o le competenze, essendo il primo anno.
F1, che frecciata dell’ex Ferrari
Dopo il patteggiamento di una multa di 7 milioni di sterline e una penalità del 10% in meno in galleria del vento nel 2023, la Red Bull ha annunciato: “Prendiamo atto con sorpresa e disappunto delle conclusioni della FIA in merito a una ‘infrazione di spesa minore’, la nostra rendicontazione per il 2021 era al di sotto del cost cap, quindi abbiamo bisogno di ricontrollare con attenzione le conclusioni della FIA, visto che la nostra convinzione resta che i costi rilevanti siano inferiori all’ammontare del cost cap 2021. Nonostante le congetture di altri, c’è un procedimento da seguire sotto le regole della FIA che noi seguiremo rispettosamente mentre consideriamo tutte le opzioni a nostra disposizione”.
L’ex pilota della Ferrari, Jean Alesi, in una intervista rilasciata a Tuttosport ha dichiarato: “Non voglio entrare nel merito della questione, né partecipare ad alcuna polemica. Il punto è che quando ho sentito che in Formula 1 sarebbe stato inserito il budget cap ho subito pensato che qualcuno avrebbe potuto mettere a punto degli escamotage per aggirare le norme. Se ci si mette nei panni delle grandi squadre, queste per restare nei livelli di spesa ammessi hanno dovuto licenziare ingegneri e tecnici, tagliare il personale, ridurre gli sviluppi, dunque comprendo quanto tangibile possa essere il malumore. Nel contempo, però, confido che la lezione di quest’anno serva per evitare i problemi in futuro”.
Sui prossimi appuntamenti del mondiale, il francese ha aggiunto: “Penso che le ultime due gare saranno divertenti e combattute. Io presenzierò nell’evento finale di Abu Dhabi, visto che sono convinto che sarà una grande festa, la degna conclusione di un bellissimo campionato“.