La F1 scossa da un terremoto: salta tutta la dirigenza nel grande team

Il caos in F1 impera non solo in Ferrari. Un’altra scuderia si trova a metà dicembre senza un dirigente. Ecco cosa è successo.

Nel silenzio, senza i clamori toccati al Cavallino per l’addio di Mattia Binotto, si è consumato un altro strappo nel Circus. All’improvviso, nello stupore generale, è saltato un bel pezzo del muretto Williams. A rendere noto il cambio di guardia al vertice, lo stesso team via sito ufficiale e social.

A partire da gennaio 2023 Jost Capito non sarà più al timone della squadra. E con lui andrà via pure il direttore tecnico Francois-Xavier Demaison.

F1 (LaPresse)
F1 (LaPresse)

Il manager tedesco dal passato nelle due ruote come pilota di enduro, è diventato famoso nel motorsport, per la sua capacità di portare al successo nel WRC una Volkswagen al debutto, e di conseguenza porre fine all’era Citroen – Loeb.

Con grande maestria seppe creare tutte le condizioni ideali per vincere. Nel 2012 affidò alla coppia Ogier – Ingrassia una Skoda Fabia S2000 per premettere loro di macinare chilometri competitivi e nel frattempo sviluppare la Polo con cui avrebbero corso l’anno successivo.

Dal 2013 sarà poi supremazia assoluta fino al 2017, quando dalla Germania, anche a seguito del diesel-gate, decisero di tagliare il programma rally.

Rimasto a piedi il 64enne riparerà alla McLaren, in F1, ricoprendo un ruolo rimasto misterioso. Tanto che dopo pochi mesi lascerà nel completo anonimato.

Nel 2020, successivamente alla cessione da parte di Claire Williams della squadra fondata dal padre Frank nel 1976, alla Dorilton Capital, alla luce del suo blasone verrà chiamato dagli americani del fondo finanziario proprio per tentare di tirare su le sorti di un gruppo da troppo tempo in difficoltà.

Tuttavia, anche per via di fondi limitati, non avverrà alcun miracolo. Solo qualche leggero miglioramento, come nel 2021 quando grazie al podio ottenuto al GP farsa di Spa da George Russell, permetterà alla compagine di Grove di chiudere all’ottavo posto costruttori.

Scossone in F1, la Williams cambia tutto

In questa annata, al contrario, è tornata ad essere fanalino di coda con appena 8 punti portati a casa. La cura Capito, quindi, non è servita a nulla. Così come inutile è stato l’ingresso post pandemia dell’ingegnere che grandi cose aveva fatto in VW. La storia non si ripete mai uguale a sé stessa. E il caso Williams ne è un esempio chiaro.

Dunque, se squadra che vince non si cambia, gli azionisti della scuderia devono aver pensato che non avendo centrato gli obiettivi, fosse giusto rimescolare le carte.

In un freddo e distaccato comunicato si leggono le parole del boss di Neunkirchen, che ringrazia e afferma di sentirsi un privilegiato per aver lavorato in cotanta realtà e aver posto le basi necessarie per un futuro denso di gloria.

Sulla stessa scia il presidente Dorilton Matthew Savage ha reso omaggio al traghettatore di questo processo di trasformazione e rivitalizzazione di un team finito nelle retrovie. “Siamo grati che Jost abbia accettato di posticipare il suo pensionamento per accettare questa sfida“, la giustificazione dell’uscita di scena che, comunque, non quadra del tutto, a fronte della partenza in tandem di FX.

Indiscrezioni danno infatti il loro trasferimento in Alfa Romeo al posto di Frederic Vasseur e di qualche altro probabile membro importante della ex Sauber.

Le prossime due settimane, quindi, saranno cruciali per scoprire come finirà davvero.

Intanto arrivano le prime reazioni dai piloti. In particolare Alex Albon, unico a restare della line-up, che ha parlato di un capo, ma allo stesso tempo di un amico. “Ti ringrazio per la fiducia nei miei confronti e per il supporto“, ha scritto l’inglese postando alcune simpatiche foto che li ritraggono assieme raccontando il 2022.

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