Dodò Boggio a TMW: “Stimo Marquez, ma il 47 è per Valentino Rossi”

Il pilota italiano, Dodò Boggio, gareggia nella ETC in sella ad una Honda. Nella prossima stagione sarà protagonista nella prestigiosa RB Rookies Cup.

L’Italia ha un talento emergente che si sta facendo conoscere anche al di fuori dei confini nazionali. Nella European Talent Cup 2022, serie di corse motociclistiche europee monomarca, Dodò Boggio ha dimostrato una velocità fuori dall’ordinario. Tutti i talenti compresi tra i 13 e i 17 anni si sfidano su delle Honda per sperare un giorno di arrivare nel Motomondiale. In Moto3 e Moto2, secondo le nuove regole della FIM, si può arrivare a solo 18 anni compiuti.

Dodò Boggio (Manu Tormo Foto)
Dodò Boggio (Manu Tormo Foto)

Il prossimo anno Boggio potrà prendere parte alla sua prima RB Rookies Cup, da molti anni il palcoscenico migliore per farsi notare dai team del Motomondiale. Dodò sembra avere le idee molto chiare sui suoi obiettivi futuri. Per inseguire il suo sogno di arrivare sino alla MotoGP, nel 2021, il giovane si è trasferito in Spagna dove ha studiato e si è allenato duramente. Tra i giovani pilotini, nelle sfide europee, ha messo in mostra una tenacia che lascia ben sperare. Ha già collezionato diverse vittorie, su tracciati iconici, ma non ha nessuna voglia di fermarsi. Ai nostri microfoni ci ha raccontato il suo amore per i motori e cosa lo ha portato a scegliere il numero 47, pur avendo un debole per Marc Marquez.

Ciao Dodò, come è nata questa passione per le moto?

Io corro per l’European Talent Cup ed il prossimo anno correrò anche nella RB Rookies Cup. La mia passione per la moto è cominciata quando ero piccolo. Mi sono sempre piaciute molto le moto, avevo anche i giocattolini e un giorno mio fratello ha chiesto a mio padre se ci portava in una pista vicino casa “il Mugellino” e siamo andati lì e così è nata la mia passione di correre in moto. Mi sono piaciute le gare e ho continuato”.

Tu sei molto giovane e vai ancora a scuola. Cosa dicono gli amici e gli insegnanti della tua passione?

Si, sicuramente c’è una grande differenza dall’Italia alla Spagna. Io ho sempre studiato qui in Italia e qui non è tanto seguito, cioè non si rendevano ben conto di cosa facevo finché non hanno iniziato a vedere le gare in TV, dalla pre Moto3 in poi. In Spagna, invece, dove ho vissuto e studiato l’anno scorso mi seguivano tutti e quando tornavo dalle gare le avevano viste tutti ed era veramente bello”.

In MotoGP è tornato a trionfare un pilota italiano. Qual è il tuo pilota preferito e a chi ti ispiri quando vai in pista?

Il mio pilota preferito è Marquez per il suo talento ed il suo stile di guida, anche come salva la moto. E’ il mio preferito anche come carattere. Mi piace e l’ho visto nel Paddock e ci siamo fatti delle foto insieme. Lo stimo tantissimo”.

Prossimo anno parteciperai anche alla Red Bull Rookies Cup, ma quali sono gli obiettivi che ti poni per il 2023?

Il prossimo anno farò di nuovo la European Talent Cup con Aspar e l’obiettivo è puntare a vincere. Già quest’anno avevamo migliorato tantissimo rispetto all’anno prima la velocità e per il prossimo anno dobbiamo migliorare la costanza. Quest’anno ho fatto tante gare belle, ma ci sono stati anche dei momenti in cui non sono riuscito a mantenere i punti, cosa fondamentale per il campionato quindi questo mi ha destabilizzato un po’, ma stiamo lavorando e per il prossimo anno l’obiettivo è puntare al campionato più che alla gara singola. Invece è uscita la notizia qualche settimana fa sulla partecipazione alla RB Rookies Cup e sono contentissimo per l’opportunità che mi hanno dato. E’ una moto nuova, non ho mai usato una KTM, anche alcune piste sono nuove, tipo l’Austria ed altre, quindi punterò a stare nel primo gruppo e a fare più esperienza possibile”.

Hai citato la KTM. Quest’anno abbiamo visto una grande crescita del moto europee Ducati, Aprilia e anche KTM sono in forte ascesa, mentre le giapponesi sono un po’ in difficoltà. In ottica futura su quale moto ti piacerebbe correre?

Il mio obiettivo è scalare le categorie e arrivare alla MotoGP. Non ho una marca specifica che mi piace più delle altre. In questo momento le case europee sono molto più forti, soprattutto Ducati e Aprilia rispetto alle giapponesi che ora sono un po’ più arretrate, ma io penso che lavoreranno e si rimetteranno alla pari”.

Tu hai già una pista preferita? Spiegaci un po’ le emozioni che vivi alla guida della tua moto.

La mia pista preferita è, sicuramente, il Mugello che si addice molto al mio stile di guida che è molto di percorrenza e di velocità a centro curva. Poi il Mugello è veramente bellissimo con questi saliscendi e le curve veloci e un rettilineo così lungo e dal primo anno che ci ho corso, due anni fa in Pre Moto3, mi è sempre piaciuto. Ho anche vinto due volte e per me è la pista più bella”.

Dodò Boggio, talento nel segno di Valentino Rossi

Hai scelto di correre col numero 47 e prima cosa volevo chiederti se è un numero che pensi che manterrai col tempo e se c’è qualcosa di legato a Valentino Rossi, visto che c’è solo un numero di differenza.

Io sin da quando ero piccolo ho sempre corso col 47 perché dovevamo scegliere un numero e a mio papà sono sempre piaciute le moto e il suo idolo era Valentino Rossi, come penso per quasi tutta l’Italia. Il #46, però, non si può mettere e allora abbiamo deciso di aggiungere un numero, anche perché mi piacciono i numeri dispari e primi. Quindi ho scelto il 47. Ai tempi delle minimoto avevo anche messo sulla carena “The Doctor +1” ed era molto bello”.

E’ sempre emozionante ascoltare le parole di giovani promesse del Motorsport. Valentino Rossi è stato, fondamentale, nel creare un interesse spasmodico in Italia per il mondo delle due ruote. Le gesta del Dottore saranno tramandate dai padri ai figli, proprio come accaduto nel caso della famiglia Boggio. La scelta del numero di Dodò è figlia di tanti racconti che il papà avrà narrato al figlio, dalle battaglie nelle classi minori alle epiche sfide con i più grandi centauri della storia della MotoGP.

Il motociclismo italiano guarda al futuro con maggiore ottimismo. Non perdetevi l’intervista al neo pilota di Moto3, Filippo Farioli, e lasciatevi ispirare dalla voglia di emergere di Matteo Ferrari. Ci teniamo a raccontare le storie di tanti giovani italiani che hanno qualità e voglia di arrivare in alto. Non è mai troppo tardi per credere nei vostri sogni. Boggio ha anche spiegato che c’è una grande differenza al momento tra quanto ha potuto vivere al di fuori dei confini nazionali e all’estero. In Italia, infatti, vi sarebbero meno piloti in grado di darsi battaglia nelle gare in cui ha preso parte, mentre nella ETC la sfida tra i centauri è sui decimi.

Oltre a Valentino Rossi e Marc Marquez, il giovane centauro ha spiegato che Bagnaia è la persona più gentile che ha conosciuto nel Paddock. Dodò, proprio come Pecco, è torinese e ha già avuto la fortuna di instaurare un bel rapporto con il neo campione della MotoGP. Gli auguriamo il meglio in vista del 2023 e ringraziamo Dodò Boggio per la sua disponibilità.

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