Ferrari, c’è delusione ai piani alti: arrivano parole dure sulla squadra

La Ferrari non ha centrato l’obiettivo di vincere il mondiale, né tantomeno quello di lottare fino in fondo. I commenti sono negativi.

L’annuncio relativo al futuro di Mattia Binotto tarda ad arrivare. Nella mattinata di venerdì, sono arrivate diverse indiscrezioni e conferme sull’addio alla Ferrari del team principal, che starebbe addirittura trattando le proprie dimissioni dalla Scuderia modenese.  A differenza di quanto accadde quasi due settimane fa, la Rossa non ha smentito con nessuno comunicato ufficiale, segno che qualcosa sta bollendo in pentola.

Ferrari F1-75 (ANSA)
Ferrari F1-75 Charles Leclerc al volante durante il GP del Brasile (ANSA)

Se dovesse essere confermata l’uscita di Binotto, per il Cavallino si tratterebbe dell’ennesima figuraccia sul fronte comunicativo, ed anche per Jean Alesi arriverebbero tempi bui. Infatti, la Rossa aveva smentito tutto quando “La Gazzetta dello Sport” aveva anticipato per prima l’addio del tecnico e manager, con l’ex pilota francese che aveva attaccato duramente il giornale sportivo.

Alesi, durante le ultime libere di Abu Dhabi, si è collegato con “SKY Sport F1“, difendendo Binotto e dicendo che la Gazzetta è ormai un giornale buono soltanto per riportare gossip e fare soldi. Un commento durissimo quello del vincitore del GP del Canada del 1995, che si è detto sicurissimo della permanenza di Mattia nel ruolo di team principal, smentendo tutti i rumors degli ultimi giorni.

La realtà sembra però ben diversa, con la Ferrari che pare pronta al cambio della guardia, ma è chiaro che l’addio del solo Binotto non basterebbe. In caso di sostituzione al vertice, anche Inaki Rueda, responsabile delle tattiche di gara, e Laurent Mekies, direttore sportivo, sarebbero pronti a fare i bagagli, e la cosa non può che far felici i tifosi.

Nessuno, nel corso di questi anni terribili, ha mai avuto il coraggio di chiedere scusa ai tifosi per le brutte figure maturate in pista. Nel 2022 c’era finalmente una monoposto competitiva, che per oltre metà stagione è stata la migliore in pista, ma il cui potenziale è stato minato dall’incompetenza che regnava sovrana al muretto. Così facendo, il sogno mondiale di Charles Leclerc era già finito nel pieno dell’estate, con la Red Bull e Max Verstappen che hanno ringraziato, agendo in maniera perfetta.

Questo gruppo di lavoro non porterà mai a casa risultati di rilievo, per cui è bene cambiare tutti una volta buona, sperando di poter ricostruire qualcosa di buono. Com’è ovvio che sia, Binotto non è il solo problema a Maranello, ma il team principal è quello che risponde di tutto ciò che avviene, e che soprattutto dovrebbe prendere delle decisioni importanti nei momenti giusti.

Dopo le follie di Budapest, l’ingegnere di Losanna aveva ben pensato di recarsi davanti alle telecamere e di dire, in mondovisione, che la squadra sarebbe stata tutta riconfermata per il 2023, compreso il comparto strategie. Da quel momento in poi, a quanto pare, sono iniziati i dubbi della dirigenza, che finalmente ha deciso di agire.

Ferrari, Benedetto Vigna deluso per i risultati sportivi

La Ferrari merita di lottare per vittorie e titoli mondiali, ma nessuno dice che è obbligata a trionfare in ogni singola stagione. Tuttavia, la Scuderia modenese porta su di sé il peso di essere la squadra più vincente della storia della F1, ed in questo 2022 ha causato dei danni d’immagine non da poco con i motori andati in fumo e gli errori di strategia, presi in giro in ogni angolo del mondo ed anche da personaggi famosi.

Benedetto Vigna, l’amministratore delegato del Cavallino, ha parlato a “Class CNBC“, dichiarandosi insoddisfatto dei risultati sportivi conseguiti nel campionato appena terminato: “Il secondo è il primo dei perdenti nello sport, per cui non posso dirmi per nulla felice del risultato che è maturato a fine stagione. Abbiamo fatto dei buoni progressi, questo mi soddisfa, ma non il secondo posto. Dobbiamo essere ottimisti, credo che la squadra abbia la possibilità di fare dei passi in avanti importanti con il passare del tempo“.

Il problema è che la Ferrari, di tempo, non ne ha più. Dall’ultimo mondiale piloti sono passati 15 anni (14 dall’ultimo costruttori), con Red Bull e Mercedes che dal 2010 in avanti dominano la scena incontrastate, umiliando il Cavallino. Il peso delle loro vittorie è enorme, dal momento che non erano presenti nel Circus negli anni in cui la Rossa portava a casa i titoli, così come quando a trionfare erano Williams e McLaren.

Il team di Milton Keynes e quello di Brackley, per organizzazione e capacità di risolvere i problemi, sono i più forti della storia di questo sport, e tutti gli altri sembrano totalmente impotenti di fronte alla loro superiorità. Il 2023 sarà un anno molto interessante, ma difficilmente la Rossa potrà pensare di giocarsela.

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