Ferrari, statistica drammatica: il dato che lancia l’allarme a Maranello

La Ferrari del 2022 ha deluso e non poco, dimostrandosi poco affidabile oltre che palesare guai negli sviluppi. Il dato non può mentire.

In casa Ferrari è in atto una rivoluzione che ha ben pochi precedenti nella storia. Mattia Binotto è prossimo all’addio alla Gestione Sportiva, con Frederic Vasseur pronto ad ereditarne il ruolo di team principal. L’argomento di cui vi parleremo oggi dimostra, in pieno, che questo gruppo di lavoro ha sbagliato tutto ciò che si poteva sbagliare, impattando anche sul lavoro dei team clienti.

Ferrari F1-75 (LaPresse)
Ferrari F1-75 con Charles Leclerc al volante durante il GP del Brasile (LaPresse)

I problemi di affidabilità hanno costretto Charles Leclerc e Carlos Sainz a tanti ritiri ed a diverse sostituzioni della power unit, portandoli a dover partire dal fondo della griglia in fin troppe occasioni. In queste condizioni, pensare di giocarsi il titolo mondiale è pura utopia, e cambiare il personale sembra essere l’unica cosa da fare.

La Ferrari aveva puntato tutto su questo 2022, ma i risultati della pista hanno detto che Max Verstappen e la Red Bull hanno avuto vita facilissima. Inoltre, anche la Mercedes si è fatta sotto, e per pochi punti non è riuscita a beffare il Cavallino nella lotta per il secondo posto tra i costruttori. Ora affronteremo un argomento molto interessante, che testimonia il fallimento della gestione Binotto.

Ferrari, la Rossa ed i motorizzati ultimi nei giri percorsi

La Ferrari ha bisogno di fare degli enormi passi in avanti sul fronte dell’affidabilità, come dimostra la classifica che abbiamo preparato qui in basso. La Mercedes e la Red Bull sono le state che hanno completato più giri di tutti, e lottare per il mondiale facendo 200 in meno dei tuoi avversari è un pessimo punto di partenza per la Scuderia modenese.

Il dato inquietante è confortato anche dal chilometraggio e dai giri percorsi da Haas ed Alfa Romeo Racing, che assieme alla squadra ufficiale di Maranello sono in chiusura di questa speciale classifica. Per il 2023 occorrerà rivoluzionare il modo di lavorare, altrimenti saranno guai seri.

  1. Mercedes: Con 2486 giri completati, il team di Brackley è quello che si è dimostrato maggiormente affidabile. In termini di ritiri, George Russell e Lewis Hamilton si sono fermati a Silverstone ed a Spa-Francorchamps per via di due incidenti. L’unico guasto importante si è verificato ad Abu Dhabi, nell’atto finale della stagione, con il sette volte campione del mondo mandato ko da un problema al cambio;
  2. Red Bull: Sono 2454 le tornate inanellate da Max Verstappen e Sergio Perez, una grande reazione dopo i guasti delle prime gare. Entrambe le RB18 si erano ritirate in Bahrain, con Super Max eliminato anche in Australia da guai con la gestione del carburante. La power unit Honda è poi stata perfetta, e l’unico altro ko per motivi tecnici è arrivato in Canada, con Checo fuori per noie alla trasmissione;
  3. McLaren: Il team di Woking completa il podio con 2448 giri percorsi, a conferma della grande affidabilità della power unit Mercedes. Tuttavia, le prestazioni sono state deludenti, con la squadra diretta da Andreas Seidl che ha chiuso quinta alle spalle anche dell’Alpine;
  4. Astoon Martin: Sebastian Vettel e Lance Stroll sono riusciti a mettere insieme ben 2442 giri, piazzandosi subit alle spalle delle squadre che sono “salite” sul podio. C’è però ancora tantoo da fare sul fronte delle performance, come dimostra il deludente settimo posto nel mondiale costruttori;
  5. Alpine: Sono 2361 i giri totalizzati dal team di Enstone, la maggior parte prodotti da Esteban Ocon. Fernando Alonso ha infatti subito tantissimi problemi ad una power unit che è tutt’altro che affidabile, ma che come detto ha causato più guai allo spagnolo. Notevole il passo in avanti in termini di velocità, visto il buon quarto posto nella classifica dedicata alle squadre;
  6. AlphaTauri: Stagione molto difficile quella vissuta dal team di Faenza, addirittura nona e penultima tra i costruttori. Pierre Gasly e Yuki Tsunoda hanno completato 2338 giri, ed anche loro hanno pagato i guai della power unit Honda nelle prime gare, problematiche poi risolte dalla casa di Sakura;
  7. Williams: Il fanalino di coda del mondiale ha completat 2308 giri con Alexander Albon e Nicholas Latifi, ai quali vanno aggiunti i 53 di Monza effettuati da Nyck De Vries. La stagione del team inglese è stata molto deludente, e non si sono palesati quegli step in avanti che la squadra fondata da Sir Frank si era prefissata;
  8. Haas: La squadra diretta da Gunther Steiner ha concluso in ottava piazza la stagione, con la pole position di Kevin Magnussen che è stata la ciliegina sulla torta di un campionato tutto sommato positivo. I tanti problemi di affidabilità e gli incidenti che hanno visto protagonista Mick Schumacher non hanno portato il team americano a fare meglio di 2274 giri percorsi, un dato non esaltante;
  9. Ferrari: La Scuderia modenese è addirittura penultima in questa graduatoria con 2222 giri percorsi. La causa principale sono stati i tre cedimenti arrivati sulla power unit, con Charles Leclerc che a Barcellona e Baku ha perso due vittorie sicure, con Carlos Sainz che invece è andato a fuoco in Austria. Anche i tanti errori dei piloti hanno influito su questa statistica, assolutamente non all’altezza di una squadra che vuole giocarsi il titolo;
  10. Alfa Romeo Racing: Il team di Himwil ha concluso con una buona sesta posizione tra i costruttori, nonostante i soli 2196 giri totalizzati. Anche la squadra diretta da Frederic Vasseur ha sofferto dei troppi problemi di affidabilità della power unit del Cavallino, ma la grande prima parte di stagione di Valtteri Bottas e la buona crescita di Guanyu Zhou nella seconda hanno salvato il bilancio.
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