Red Bull, quanto perderà nel 2023? Ecco i dettagli sulla penalità

La Red Bull dovrà scontare una penalità importante in termini di galleria del vento. Ecco quello che succederà nel team di Milton Keynes.

In casa Red Bull c’è tutta la motivazione necessaria per proseguire a dominare, dopo un 2022 praticamente perfetto in cui Max Verstappen si è confermato campione del mondo. Il team di Milton Keynes ha chiuso il dominio Mercedes per quanto riguarda il titolo costruttori, vinto soltanto dalla casa della Stella a tre punte nell’era ibrida prima del GP degli Stati Uniti del mese scorso.

Red Bull RB18 (ANSA)
Red Bull RB18 Max Verstappen effettua un pit-stop durante il GP di Abu Dhabi (ANSA)

L’era del team di Brackley si è ormai ufficialmente conclusa, e con un Verstappen così c’è il serio rischio di vedere gli anglo-austriaci aprire un ciclo tecnico molto lungo. A confortare questa ipotesi c’è anche il discorso legato ai regolamenti, che resteranno invariati sino al termine del 2025, prima della rivoluzione sulle power unit.

Al momento, le unità propulsive sono congelate, e gli unici interventi consentiti riguardano l’affidabilità. La Honda ha svolto un lavoro perfetto presentando un motore potentissimo ed anche affidabile, al contrario di quello Ferrari che ha patito una serie innumerevoli di guasti in questo 2022, compromettendo la corsa iridata di Charles Leclerc.

L’unico neo di questo campionato riguardante la Red Bull è relativo alla questione Budget Cap, che ha causato un vero e proprio terremoto nel paddock. La notizia ha iniziato a diffondersi in quel di Singapore, ma le prime voci parlavano di uno sforamento pari a circa 10 milioni di euro, cosa che avrebbe portato ad una penalizzazione molto pesante.

In seguito, tutto ciò è andato sgonfiandosi, fino a che la FIA non ha comunicato che il tetto di spese era stato sforato per meno di due milioni. Ciò ha portato il team di Milton Keynes ad essere giudicato colpevole di “infrazione minore”, venendo punito con una multa di 7 milioni ed una riduzione del 10% dell’utilizzo della galleria del vento.

Christian Horner ed Helmut Marko si dissero subito molto colpiti da questa decisione, dal momento che il wind tunnel della loro squadra è già molto vecchio rispetto alle altre, ed una riduzione potrebbe causare grossi danni in chiave 2023. Tutte le altre compagini ed i loro team principal hanno giudicato questa sanzione come insufficiente, ma, a sorpresa, l’unico ha dichiararsi soddisfatto è stato Toto Wolff, boss della Mercedes.

Il manager austriaco, anche negli ultimi giorni, ha sottolineato che, a suo parere, la riduzione del tempo di lavoro in galleria del vento potrebbe avere un grosso impatto sul futuro degli uomini di Horner, ma questo ce lo dirà il tempo. Ora andremo ad analizzare nel dettaglio l’ammontare della penalità ed i rischi che pendono sulla testa dei “bibitari”.

Red Bull, ecco come dovranno lavorare nei prossimi mesi

La Red Bull, oltre alla sanzione pecuniaria di 7 milioni, subirà una riduzione pari al 10% di utilizzo della galleria del vento. Da qualche anno, la FIA ha introdotto una sorta di Balance of Performance, gestendo il tempo di lavoro nel wind tunnel per le squadre in base al posizionamento nel mondiale costruttori dell’anno precedente. Chi è arrivato più in alto lavorerà meno di tutti e viceversa.

Dunque, nel 2023 sarà la Williams che avrà il monte ore più elevato, mentre il team di Milton Keynes potrà farlo in maniera minore, ma oltre a ciò dovrà togliere anche un ulteriore 10% per via della questione Budget Cap. Di base, il prossimo anno, gli anglo-austriaci avrebbero dovuto avere a disposizione 224 “run” nel wind tunnel, seguite dalle 240 della Ferrari e delle 256 della Mercedes.

Ai 224 run, dunque, dovrà essere sottratto un ulteriore 10%, e la cosa andrà sicuramente ad inficiare sul futuro della Red Bull. A questo va aggiunto anche un altro dettaglio, che però riguarda la Mercedes, che dopo otto titoli mondiali costruttori non è andata oltre il terzo posto nel mondiale a causa di una vettura totalmente sbagliata.

Le tante ore in più di lavoro che il team di Brackley avrà a disposizione potrebbero essere un vantaggio notevole, considerando, inoltre, che la monoposto era nettamente progredita nella parte finale della stagione. Il discorso legato ai “run” che le squadre potranno usare è stato nettamente sottovalutato, e gli uomini di Christian Horner potrebbero pagare e non poco la furba gestione del tetto di spesa.

Per avere un riscontro definitivo sarà necessario attendere la prossima stagione, ma più che sulle prime gare, la penalizzazione avrà impatti più importanti sul fronte degli sviluppi. La RB18 ha concluso il 2022 come miglior vettura, e la sua sostituta prenderà spunto proprio dal modello appena andato in pensione. Il team di Milton Keynes dovrà gestire al meglio le risorse per evitare di farsi raggiungere.

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