Red Bull, perché è crollata in Brasile? Scenario che preoccupa per il 2023

La Red Bull è incappata in un fine settimana terribile ad Interlagos, dove si è riscoperta terza forza in pista. Ecco perché è accaduto.

Crollo totale per la Red Bull in quel di Interlagos, con Max Verstappen che ha concluso al sesto posto, subito davanti a Sergio Perez. Tralasciando per un attimo i disguidi interni, è bene soffermarsi sull’aspetto tecnico, perché il crollo delle RB18 merita di essere approfondito prima del gran finale di Abu Dhabi.

Red Bull RB18 (LaPresse)
Red Bull RB18 (LaPresse)

Osservando l’andamento della stagione, non avevamo mai visto il team di Milton Keynes così in difficoltà nella gestione delle gomme da Imola in avanti, fatta eccezione per il Gran Premio d’Austria, corso ai primi di luglio. In quel fine settimana, Verstappen fece segnare la pole position per pochissimi millesimi sulle Ferrari di Charles Leclerc e Carlos Sainz, per poi riuscire ad imporsi anche nella Sprint Race del sabato.

In gara però, le Rosse dominarono la scena, con la Red Bull in evidente crisi di pneumatici. Da quel momento in poi, Super Max aveva vinto otto gare su nove, lasciando la tappa di Singapore a Perez, portando il computo totale a nove successi consecutivi per il team di Milton Keynes tra gli appuntamenti del Paul Ricard e di Città del Messico, un dominio assoluto.

Ad Interlagos, dove si è corsa la terza ed ultima Sprint Race del 2022, gli anglo-austriaci sono tornati in netta difficoltà, quasi come se la presenza della “garetta” del sabato portasse sfortuna. Ovviamente, la sorte non può essere tirata in ballo in questi casi, ma occorre sempre fare riferimento a spiegazioni legate al fronte tecnico.

Quando è prevista una Sprint Race, viene disputata una sessione di prove libere in meno, dal momento che al venerdì pomeriggio si scende direttamente in pista per la qualifica. Quello che abbiamo visto nell’ultimo week-end ci fa pensare al fatto che la RB18 faccia fatica a trovare subito la giusta quadra, e l’assenza di un turno di libere può mettere in seria difficoltà la messa a punto della vettura.

L’unica spiegazione logica al crollo di performance è legata a questo aspetto, dal momento che non c’è stata solo una prova di forza della Mercedes a spaventare i “bibitari”, ma anche la Ferrari è stata superiore nella gestione delle mescole, cosa che non vedevamo proprio dall’Austria.

Red Bull, Helmut Marko alimenta i dubbi sulle gomme

La Red Bull deve preoccuparsi per quanto accaduto in Brasile o si tratta di un semplice incidente di percorso? La risposta definitiva ce la potrà dare soltanto l’ultimo appuntamento di Abu Dhabi, che seppur inutile sul fronte della classifica mondiale può caricarsi di tanti significati proprio in chiave 2023.

La Mercedes sembra aver raggiunto un livello di competitività simile a quello della RB18, ma va detto che ad Austin e Città del Messico il gap era stato ancora notevole, almeno nel confronto con Max Verstappen. Ad Interlagos, il due volte campione del mondo ha commesso diversi errori e non ha di certo avuto un week-end pulito, e sarà molto interessante vedere come riuscirà a reagire alle difficoltà in quel di Yas Marina.

Ad analizzare quanto visto in Brasile ci ha pensato Helmut Marko, super-consulente della Red Bull, che non ha nascosto un minimo di preoccupazione per l’esito della gara: “Max si è toccato dopo pochi giri con Hamilton, ed in quell’occasione ha subito la rottura dell’ala anteriore. Vedendola dalla televisione, credevamo che si trattasse di un incidente di gara piuttosto normale, non credevamo che lo avrebbero penalizzato. Tuttavia, non ci è cambiato troppo, dal momento che la nostra gara era già compromessa in quel frangente“.

Marko ha poi aggiunto: “Purtroppo, poco dopo abbiamo avuto gli stessi problemi della Sprint Race in termini di passo. Non eravamo competitivi con le gomme Medie. Dobbiamo cercare di capire qual è il motivo di questo passo indietro. Si vedeva molto chiaramente, con le gomme Soft Perez aveva anche un buon passo, ma una volta che andavamo sulle Medie perdevamo subito performance. Non sappiamo come possa essere successo“.

Non si trattava solo delle temperature esterne. Stavamo anche sovraccaricando le gomme e allo stesso tempo non eravamo nella giusta finestra di utilizzo in termini di temperatura. È già successo ad altri, ma non ancora a noi. Non possiamo ancora spiegarlo, ma le gomme non hanno funzionato. Questa volta non abbiamo scoperto cosa abbiamo sbagliato“.

A questo punto, si va verso Abu Dhabi con la consapevolezza di poter vivere un week-end molto serrato, nel quale la Mercedes ha bisogno di ripetersi per colmare il gap di 19 punti in classifica costruttori che la separa dalla Ferrari. Gli uomini di Christian Horner vogliono chiudere in bellezza una stagione trionfale, per caricarsi al meglio in vista del prossimo anno.

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