Newey è irrequieto: alla Red Bull qualcosa non funziona?

La Red Bull ha vinto entrambi i titoli, ma non tutto è perfetto. Per il progettista Newey, un elemento andrebbe rafforzato.

Il 2022 della Red Bull è stato magico. Salvo la scomparsa del fondatore Dietrich Mateschitz, per la scuderia è stato un susseguirsi di notizie e risultati esaltanti. Max Verstappen ha vinto il suo secondo titolo consecutivo, ha battuto il record relativo al numero di vittorie stagionali, toccando finora quota 14, e il marchio ha detronizzato la Mercedes che imperava dal 2014.

Adrian Newey (Ansa Foto)
Adrian Newey (Ansa Foto)

Eppure non tutto è oro quel che luccica. Un aspetto avrebbe creato parecchio malumore all’interno dell’equipe energetica.  Stiamo parlando della galleria del vento.

Datata e non all’altezza delle esigenze attuali del Circus la struttura, è stata a più riprese criticata da colui che le monoposto le disegna e con grande maestria lo fa ancora con il tecnigrafo, senza l’aiuto computer.

Stando a quanto emerso di recente, il geniale Adrian Newey si sarebbe a più riprese lamentato, definendola troppo antiquata. Una valutazione non certo buttata lì a caso. Infatti l’edificio era di proprietà della Jaguar e prima ancora della Stewart Grand Prix. Situato non nella base di Milton Keynes, bensì in un’area dell’aviazione inglese, la RAF (Royal Air Force).

Costruita appena dopo la Seconda Guerra Mondiale, è stata descritta dal responsabile del muretto Christian Horner come un relitto estremamente suscettibile alle temperature esterne.

Newey alza la voce: ecco cosa non va

Il problema è che la nostra wind-tunnel è un prodotto post bellico“, ha sostenuto ad Auto Motor und Sport il talent scout Helmut Marko. “E’ stato eretto su indicazione del Ministero Britannico della Difesa e per questo definito monumento storico“.

A fronte di queste considerazioni e appunti da parte del reparto dirigenziale, il compianto patron di Sankt Marein im Mürztal, malato di motori e competizioni, aveva accettato di investire parecchio denaro nella costruzione di un nuovo complesso.

Un progetto che avrebbe dovuto impiegare dai 2 ai 3 anni per vedere la luce, ma che molto probabilmente subirà dei rallentamenti a causa della nota punizione (7 milioni di dollari di multa, più a riduzione del 10% del tempo da dedicare all’aerodinamica) inflitta al team dalla FIA per aver infranto il budget cap del 2021 per 2,2 milioni di dollari.

Quello attuale è piuttosto lungo e non ben isolato. Ci impiega parecchio tempo per riscaldarsi. E quando fuori fa freddo il processo diventa ancora più lungo. Ecco perché dobbiamo aggiornarci. Anche se ormai tutto sta andando nella direzione della fluido dinamica computazionale“, ha proseguito nella riflessione il manager di Graz.

Il punto interrogativo che sorge è se davvero valga la pena sprecare tanti soldi (a quanto pare, 50 milioni di euro) per costruire qualcosa che a partire dal 2023 non verrà più utilizzato.

Così Newey parlava qualche mese fa. “Attualmente stiamo faticando molto a raggiungere la velocità del vento desiderata. Ciò significa che perdiamo un sacco di tempo che potrebbe esserci utile, considerato che le ore sono contingentate. Personalmente avrei preferito focalizzarmi sullo sviluppo della CFD. Ma sfortunatamente quando l’argomento è stato posto a votazione, non ci sono state sufficienti adesioni, sebbene come sistema sarebbe stato più sostenibile“, il commento dell’ingegnere di Stratford-upon-Avon .

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