Se state per comprare un veicolo o lo avete preso all’estero dovrete affrontare l’immatricolazione. Ecco tutti i passi necessari.
Quando si acquista un mezzo di trasporto, a due o quattro ruote che sia, è d’obbligo l’immatricolazione. Di solito si tratta di una pratica condotta dal concessionario che ci sta venendo il prodotto. Tuttavia, in alcuni casi, si può procedere in autonomia. Come nei casi di reimmatricolazione, piuttosto che di immatricolazione di una macchina/ moto estera.
Ma vediamo nel dettaglio come funziona l’operazione per quanto concerne le auto. Intanto è bene chiarire cos’è l’immatricolazione. Essenzialmente si tratta dell‘acquisizione del diritto di far circolare il veicolo.
Il primo passo è registrare la vettura all’ANV, ovvero l’Archivio Nazionale Veicoli della Motorizzazione Civile e iscriverla al Pubblico Registro Automobilistico (PRA), così da ottenere il Documento Unico di Circolazione e la targa.
Tale processo, se si vuole effettuarlo da sé, viene avviato successivamente alla consegna allo Sportello Telematico dell’Automobilista (STA), di tali documenti: copia della carta d’identità del futuro intestatario e del codice fiscale. Il certificato di residenza se differente rispetto a quanto presente sulla ID. Il modello di Istanza unificata per l’immatricolazione all’UMC e l’iscrizione al PRA. La dichiarazione di conformità dell’automobile o il certificato di conformità europeo rilasciato dal costruttore. E il permesso o la carta di soggiorno, se chi compra è extracomunitario.
Immatricolazione: tempi e costi
Dal momento della consegna della documentazione, ci vogliono 3 giorni lavorativi prima che la procedura sia completata.
Per quanto concerne il costo dell’operazione, questo varia a seconda del tipo di macchina e di provincia di residenza del proprietario. Vi sono tuttavia delle spese imprescindibili che sono: 27 euro per l’ACI, 32 euro per il bollo per l’iscrizione al PRA. Stessa cifra per il bollo di rilascio del DUC, che a sua volta costa 29 euro. 10,20 euro per i diritti di trasporto. Quindi l’ Imposta Provinciale di Trascrizione, che è variabile. La targa, solitamente il prezzo è fissato a 41,78 euro. E infine l’Agenzia Pratiche Auto.
In sintesi l’automobilista deve sborsare circa 300 euro.
Il costo totale dell’immatricolazione auto, indicativamente e facendo una media, si aggira attorno ai 300 euro.
Se si tratta di reimmatricolazione, e non si conosce l’anno in cui è avvenuta la prima, basta richiederlo al Pubblico Registro Automobilistico. Questo, effettuerà una visura per il costa di 6 euro. Eventualmente, se il mezzo in questione non è nuovissimo, sulla targa, nella parte in blu, è presente un cerchiolino giallo con l’indicazione.
Più di recente, l’ACI e l’Agenzia delle Entrate hanno creato un sistema online, attraverso cui, tramite inserimento del numero di targa si può risalire ad alcuni dati, come il pagamento del bollo auto o altre informazioni, tra cui l’anno di immatricolazione.
Sulla carta di circolazione, è comunque presente il numero di targa alla lettera A. Mentre l’anno di immatricolazione è in corrispondenza della lettera B.
Ma quando si deve procedere a nuova immatricolazione? Essenzialmente quando è stata smarrita, si è danneggiata, o è stata rubata la targa. In questi casi bisogna riscrivere il veicolo al PRA.
Se invece si tratta di un trasferimento di proprietà , il processo è necessario solamente se venditore e acquirente provengono da province diverse. Anche in questo frangente, di solito il compito tocca all’Ufficio provinciale della Motorizzazione Civile e al Pubblico Registro Automobilistico. Le tempistiche sono le stesse. Ciò che conta, è che chi ha acquistato comunica il passaggio entro 60 giorni.
Cosa succede se l’auto è estera
Se si sta comprando una macchina straniera, nuova o usata che sia, sarà necessario presentare la suddetta documentazione alla Motorizzazione Civile e iscrivere il veicolo al PRA.
Spesso in questi casi, l’acquirente è portato ad agire autonomamente, anche se l’affidamento agli uffici di dovere è ugualmente in uso.
E’ importante ricordare che la procedura ed è obbligo e se si fa finta di nulla si rischiano sanzioni.
Secondo quanto riporta l’articolo 132 del Codice della Strada: “Gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi immatricolati in uno Stato estero. E per i quali si sia già adempiuto alle formalità doganali, sono ammessi a circolare per la durata massima di un anno. In base al certificato di immatricolazione dello Stato di origine. In conformità alle Convenzioni internazionali ratificate dall’Italia“.
Dunque, entro dodici mesi dall’acquisto, il mezzo deve essere immatricolato. Pena una sanzione pecuniaria tra i 711 e i 2848 euro. A cui va aggiunto il sequestro amministrativo, valido fino al termine dell’iter immatricolativo, o all’esportazione della vettura.
I costi, restano quelli che abbiamo citato. Va solo inserita nel computo la tassa regionale, variabile, per il passaggio di proprietà.
Anche in questo caso ci si può affidare all’Ufficio provinciale della Motorizzazione Civile e poi richiedere l’iscrizione al PRA da soli, piuttosto che rivolgersi direttamente allo Sportello Telematico dell’Automobilista.
Va tenuto presente che se il Paese di provenienza del veicolo è esterno all’Unione Europea, l’unica modalità valida è quella via motorizzazione.
Tra i documenti da presentare, oltre ai soliti, il Modello NP2D e la traduzione ufficiale dei documenti, operata da un traduttore consolare riconosciuto, nel caso in cui non vi siano accordi bilaterali tra lo Stivale e il Paese di provenienza dell’autovettura.
Se la richiesta è stata presentata tramite lo STA, sarà necessario presentare il modello NP2C. O il NP2D, quest’ultimo se si ha un atto di vendita a firma dal venditore. Più il modello TT2119 compilato e firmato dal nuovo proprietario.
La targa deve essere cambiata?
In entrambi i casi deve essere allegato il certificato di conformità.
In questo frangente i tempi dell’immatricolazione variano a seconda di quanto impiegano i diversi uffici preposti per effettuare le dovute verifiche, utili a certificare l’idoneità del mezzo. Una volta completato tale passaggio, le tempistiche per il completamento del processo restano in linea con quelle consuete. Ovvero 3 giorni lavorativi.
Se il veicolo in questione è di pregio, storico o d’epoca, grazie ad un provvedimento varato dalla Legge di Bilancio 2021. Ora sarà possibile recuperare la targa. Ciò significa che non si dovrà cambiare numerazione. Ma si potrà tenere quella originale.
Decade dunque il divieto di riproduzione delle targhe dopo ad esempio la radiazione dal PRA. Un’ottima news per i collezionisti e il valore di mercato delle macchine stesse.