Red Bull, caso budget cap: Horner scende in campo e ne ha per tutti

Ad Austin si parla ancora di sforamento del budget cap e il team principal Red Bull Horner rivela cosa sta succedendo dietro alle quinte.

Pur rattristato dalla notizia della scomparsa del patron della Red Bull Dietrich Mateschitz,  paddock della F1 ad Austin, ha continuato a bofonchiare sulla questione violazione del tetto di spesa da parte del team austriaco. Mentre ancora si attende di scoprire l’entità della cifra in eccesso utilizzata nel 2021 e della conseguente penalità, la scuderia sta cercando di difendersi dagli attacchi come può, negando di aver tratto beneifici prestazionali e rimandando ai numerosi mittenti, le accuse di aver imbrogliato.

Christian Horner Red Bull (Ansa Foto)
Christian Horner Red Bull (Ansa Foto)

Siamo assolutamente e categoricamente convinti di non avere avuto alcun vantaggio né per l’anno scorso, né per questo, né per il futuro“, ha asserito il boss Christian Horner, indispettito dalle spiate della concorrenza, e delle richieste mediatiche, o formali di provvedimenti seri e severi.

Eppure, proprio dagli Stati Uniti sono arrivate indiscrezioni positive, per gli energetici. Si dice infatti che la vicenda terminrà a tarallucci e vino con un patteggiamento e senza sanzioni.

Sono dieci giorni che stiamo discutendo con la Federazione“, ha svelato il manager inglese ribadendo che i conti sono in linea con le imposizioni. “Speriamo di arrivare a una conclusione a breve. Per quanto ci riguarda siamo disposti anche a presentarci davanti alla corte d’appello. Penso sia nell’interesse di tutti risolvere questa situazione il più velocemente possibile“.

L’accordo tra il board federale e l’equipe basata nel Regno Unito prevederebbe al massimo una multa e una riduzione del 25% del tempo a disposizione in galleria del vento. Un’inizia secondo molti, rispetto alle modifiche che anche con solo un milione di dollari in più si possono fare su una vettura.

Negli States è emerso però che l’extra potrebbe essere stato figlio dello stipendio del progettista Adrian Newey, pagato ad un’agenzia di consulenza esterna.

Tornando al marito di Ginger Spice, per far comprendere ulteriormente come da parte loro ci sia stata sempre la buona fede, ha ricordato come a metà del campionato passato avesse contattato la FIA per avere dei chiarimenti.

Non abbiamo ricevuto riscontri. Così neppure dopo la presentazione fatta questo marzo“, il suo sfogo.

Horner contro tutti per il “budget cap affaire”

Adirato per l’atteggiamento incauto del team principal Mercedes Toto Wolff che, a Singapore, prima di qualsiasi ufficializzazione, era andato a spifferare alla stampa che una scuderia in griglia aveva speso più del dovuto, il 48enne se l’è presa pure con l’omologo della McLaren Zak Brown per la lunga lettara inviata all’ente governativo, chiedendo una pena esemplare.

E’ frustrante che una squadra ne accusi un’altra di aver truffato senza alcuna prova“, ha affermato deciso. “Tutto questo rappresenta un danno per il nostro marchio, i nostri sponsor e i nostri piloti. Ha anche un enorme impatto sul nostro staff“, ha aggiunto facendo emergere un dettaglio di certo non edificante. “I figli dei dipendenti sono vittime di bullismo. Siamo stati sottoposti ad un processo basato sull’opinione pubblica. I media riportano numeri che sono lontani anni luce da quelli reali. Non si può andare in giro ad accusare senza avere nulla in mano”, ha infine rilanciato ferito.

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