Hamilton era sotto shock: la rivelazione del dirigente Mercedes

A due gare dal termine della stagione la Mercedes fa un primo bilancio e il capo degli ingegneri svela un retroscena su Hamilton.

Lewis Hamilton aveva capito subito che non avrebbe potuto nemmeno provarci a portarsi a casa l’ottavo titolo iridato nel 2022 e questa consapevolezza si è rivelata per lui una mazzata. Un colpo psicologico che evidentemente ne ha influenzato buna parte della prima fetta di stagione. A rivelarlo è Andrew Shovlin.

Lewis Hamilton (Ansa Foto)
Lewis Hamilton (Ansa Foto)

Dopo una lunga supremazia cominciata nel 2014 con l’avvento dell’era ibrida della F1, la Mercedes quest’anno ha fatto cilecca. Relativa ovviamente, considerato che male che vada chiuderà l’annata in terza piazza assoluta.

Come ripetuto più volte la W13 ad effetto suolo non è stata azzeccata. Troppo estrema nel suo disegno per essere efficace. Ecco perché una volta in pista si è trovata a rincorre sia Red Bull, sia Ferrari.

Aiutata dalla FIA che, presto, ha ritoccato il regolamento, per rendere meno impattante il saltellamento delle monoposto, la Stella è stata in grado di rimontare almeno parzialmente. Ma ormai era trascorso troppo tempo e soprattutto gli energetici erano già in fuga, per poter tentare il colpo grosso.

Sarà dunque per il 2023 visto che a Brackley sono al lavoro per riparare immediatamente i danni e riportare a casa lo scettro alla prima occasione possibile.

Ham sta lavorano sodo. E’ super motivato. E non vede l’ora di tornare a vincere“, il commento del responsabile degli ingegneri di pista riportato da RacingNews365.com

Hamilton ha masticato amaro

Abituato a salutare tutti dal gradino più alto del podio, il campione di Stevenage non ha digerito di non aver potuto replicare a Verstappen dopo i fatti di Abu Dhabi 2021 e la sconfitta inattesa, quando in cuor suo era già partita la festa.

Passare dall’essere competitivi come lo siamo stato stati nei campionati scorsi, ad avere delle difficoltà è stato scioccante per lui“, ha proseguito l’ingegnere a proposito della reazione del #44 all’improvviso crollo. “Abbiamo dovuto adattarci alla nuova situazione. A lavorare e gareggiare per il centro gruppo”.

Se i primi gran premi sono stati complessi, il team ha cercato di non perdersi comunque d’animo e di ritrovare il filo perso per strada durante l’inverno.

Abbiamo dovuto fare parecchi compromessi con la vettura per provare a tirare fuori il meglio e al contempo conoscerla“, ha spiegato.

E chissà che proprio queste criticità non siano servite da miccia per il sette volte iridato. Di recente infatti ha dichiarato di voler proseguire il percorso nella top class dell’automobilismo con l’obiettivo di riportare in alto il marchio che lo ha accompagnato per l’intera carriera sin dall’infanzia.

Il suo impegno è uno sprone per noi. E lui stesso può toccare con mano che stiamo andando nella giusta direzione. Ora sappiamo cosa fare per ricominciare a lottare per le pole position e le vittorie“, ha concluso il 49enne con un avviso ai diretti rivali.

Al termine del round all’Hermanos Rodríguez, il boss Toto Wolff ha sostenuto che sarebbe ben disposto a rinunciare alla seconda piazza costruttori, pur di vedere uno dei suoi due piloti trionfare tra Interlagos e Yas Marina, così da prolungare il trend che la caratterizza dal 2012. Ovvero calcare il primo gradino del podio almeno in un evento nel corso della stagione.

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