Red Bull, l’ex F1 terrorizza i rivali: avranno un vantaggio clamoroso

La Red Bull subirà una penalizzazione in galleria del vento, ma un ex pilota minimizza i rischi in cui i campioni potrebbero incorrere.

Ultime battute di un campionato già deciso per il mondiale di F1, con la Red Bull e Max Verstappen campioni del mondo da diverse gare. L’olandese ha fatto una stagione a dir poco celestiale, con 14 vittorie conquistate su 20 corse disputate. Il suo rendimento è da fenomeno assoluto, ed è davvero brutto pensare che i suoi successi siano soltanto merito dello sforamento del Budget Cap da parte della sua squadra.

Red Bull RB18 (ANSA)
Red Bull RB18 (ANSA)

Christian Horner ed i suoi uomini hanno sicuramente violato il regolamento, ma non per questo non meritano i titoli per quanto mostrato in pista. Nella gestione delle gare, il team di Milton Keynes ha rifilato delle lezioni notevoli alla Mercedes ed alla Ferrari, facendo capire di essere il migliore in circolazione, senza che nessuno debba inventarsi scuse per stagioni fallimentari.

La Red Bull ha demolito tutti, e la RB18 è una base solidissima per sperare di aprire un ciclo tecnico nelle stagioni successive. Dopo un inizio di stagione singhiozzante, gli sviluppi hanno fatto una differenza notevole, condannando la concorrenza a doversi arrendere. L’unica speranza per il 2023 è la Mercedes, la quale sta tornando molto competitiva, mentre la Ferrari sta affondando gara dopo gara.

Red Bull, Hans-Joachim Stuck non ha dubbi sul futuro

La questione Budget Cap tiene banco da ormai oltre un mese, periodo nel quale la Red Bull ha portato a casa entrambi i titoli mondiali. La sanzione della FIA per l’infrazione minore, come abbiamo già ripetuto tante volte, è stata quella della limitazione del 10% del tempo da passare in galleria del vento, oltre ad una multa da 7 milioni.

Sull’argomento si sono espressi in tanti, ed una voce autorevole ha detto la sua nelle ultime ore. Stiamo parlando di Hans-Joachim Stuck, ex F1 con March, Brabham, Shadow ed ATS tra il 1974 ed il 1979, prima di intraprendere una gloriosa carriera nell’endurance con la Porsche, con la quale ha vinto la 24 ore di Le Mans sia nel 1986 che nel 1987.

Il tedesco ha parlato della vicenda Budget Cap al “Servus TV“, affermando: “Sono sicuro che la Red Bull abbia già un grande potenziale per il futuro, e si muovono sempre molto bene anche in termini di programmazione. Sono decisamente messi bene, quindi credo che se la penalizzazione in galleria del vento avrà qualche effetto, di sicuro non lo vedremo nel 2023, ma più tardi“.

Sento spesso la gente che dice che non si tratta di una vera e propria sanzione, ma evidentemente non sanno che perdere il 10% di utilizzo della galleria del vento è uno svantaggio enorme. La trovo una penalità draconiana. Cosa penso del Budget Cap? Credo che sia una schifezza, una squadra può anche affittare una galleria del vento e produrci una nuova ala anteriore, come fai a controllarla? Penso che sia impossibile“.

Stuck ha consigliato alla F1 di semplificare i regolamenti, anche un modo per aiutare i tifosi: “Se io fossi tra coloro che devono fare le regole, scegliere per una semplificazione delle stesse. Bisognerebbe fare in modo che i regolamenti non possano essere impugnati con avvocati e cose che non c’entrano nulla con la pista. Servirebbe impedire che si trovino scuse come il catering o la malattia dei dipendenti. Ormai si parla quasi sempre di Budget Cap, e le vittorie straordinarie di Verstappen ed il resto stanno passando in secondo piano“.

Come dare torto all’esperto pilota tedesco? Abbiamo già affrontato questo discorso, ma purtroppo non c’è niente di più vero. Nella F1 di oggi non si parla quasi più dell’aspetto sportivo, visto che c’è spazio soltanto per le polemiche ed i discorsi relativi a battaglie politiche. La sensazione è che l’essenza della massima serie automobilistica stia svanendo, ed un motivo è anche la mancanza di competitività.

Tralasciando lo splendido duello dello scorso anno tra Max Verstappen e Lewis Hamilton, dal 2013 in avanti ci sono stati sempre campionati da due scuderie, vale a dire quella gestita da Christian Horner o la Mercedes. La Ferrari, in qualche rara occasione, ha tentato di inserirsi nella lotta, ma con scarsi risultati.

Tutti gli altri sono tagliati fuori in partenza, ed i nuovi regolamenti che dovevano garantire un maggior equilibrio hanno fallito in modo clamoroso. La Mercedes, ad inizio anno impegnata in lotte con squadre di secondo piano, ci ha messo un paio di mesi a riguadagnare un gap enorme con gli altri team, facendo capire che ormai la F1 è spaccata in due mondi diversi. Per il futuro si spera in qualche cambiamento.

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