La F1 unita con un obiettivo: cosa voglio i team per il futuro

A due appuntamenti dal termine della stagione, la F1 si prepara per l’avvenire. Chiesti alla FIA alcuni provvedimenti importanti.

Il calendario ingolfato ha prodotto diversi disagi tra i lavoratori del Circus e le prospettive non sono certo migliori. Quella del 2023 sarà la stagione più lunga della storia della massima serie, con ben 24 gran premi. Si partirà ad inizio marzo dal Bahrain, per concludere a fine novembre ad Abu Dhabi. Una cavalcata serrata, con diversi round consecutivi, che ammazzano il personale al seguito.

Il logo della F1 (Ansa Foto)
Il logo della F1 (Ansa Foto)

Troppi giorni fuori casa e orari di lavoro impossibili, hanno già ampiamente modificato la struttura delle squadre. E diversi dipendenti hanno preferito abbandonare il loro impiego in pista, per trasferirsi in ufficio, così da avere più tempo per stare con i propri cari.

Ebbene dopo la decisione di Liberty Media di estendere il numero delle prove in programma, le squadre si sono unite e hanno cercato una soluzione che potesse andare bene a tutti.

Archiviato il fine settimana del Messico e ormai in proiezione della volata finale tra Interlagos e Yas Marina,  le teste pensanti hanno prodotto un accordo di massima da introdurre l’anno venturo. Nulla di innovativo. Ma comunque una prima per la top class.

L’idea sarebbe quella di adottare una pausa invernale obbligatoria, sulla stregua di quella agostana, da tempo in auge. Per contrastare la problematica, da un paio di campionati, è stato allungato il periodo di coprifuoco, così da rendere un poì più blando l’orario da trascorrere in circuito. Ma evidentemente questo non basta.

La F1 deve correre ai ripari

Per favorire il benessere dello staff, la volontà sarebbe quella di imporre due settimane di stop ad ogni azienda. Ad oggi, sebbene tutti i team concedano ai loro lavoratori una sosta in corrispondenza delle festività natalizie, non vi è alcuna regolamentazione specifica sul tema.

Per questo, nel corso dell’ultimo incontro del Comitato Consultivo Sportivo della F1, i direttori sportivi avrebbero avanzato la proposta di inserire una norma che impone un periodo fisso in cui tutti partecipanti al Mondiale devono sospendere le loro attività.

Pur non essendoci ancora un responso definitivo, il suggerimento avrebbe incontrato il favore dell’intero gruppo. In particolare, per il capo della Mercedes Toto Wolff, la definizione di una chiusura invernale delle aziende, sarebbe un passo cruciale verso una maggiore tutela dei lavoratori, come detto messi sotto pressione dai continui viaggi, spostamenti e full immersion nella vita da autodromo.

La maggior parte dei dirigenti avrebbe espresso il desiderio di adottare gli stessi provvedimenti dell’estate, definendo una pausa ulteriore almeno da Natale a Capodanno. C’è ancora discutere. Ma per adesso abbiamo delle indicazioni positive“, le parole del manager di Vienna.

Rispetto al 2021 quando l’annata terminò addirittura a metà dicembre, l’impegno del 2022 è stato accorciato di un mese, non per bontà d’animo, è bene precisare, ma causa della Coppa del Mondo di calcio prevista in Qatar. A dare una mano alla carovana pure la scelta di ridurre i test pre-stagione ad una sola sessione sul tracciato di Sakhir, sede del primo gran premio del 2023.

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