Red Bull, è in arrivo una stangata sul Budget Cap? Ecco cosa si teme

Tra Red Bull e FIA è stato trovato l’accordo, e nelle prossime ore potrebbe arrivare un annuncio ufficiale. Ecco la situazione.

La Red Bull è in Messico per cercare di proseguire una serie di vittorie che va avanti dal 24 luglio, con Max Verstappen già campione del mondo e Sergio Perez in battaglia con Charles Leclerc per la seconda posizione. Il team di Milton Keynes non ha mai concluso in prima e seconda piazza in classifica piloti, considerando che Sebastian Vettel e Mark Webber chiusero primo e terzo sia nel 2010 che nel 2011.

Red Bull RB18 (LaPresse)
Red Bull RB18 (LaPresse)

La volontà degli uomini di Christian Horner è quella di fare un sol boccone degli avversari anche a Città del Messico, una delle piste preferite degli anglo-austriaci guardando al passato. Infatti, Super Max qui dominò la scena nel 2017, e l’anno dopo fu in grado di ripetersi dopo che i “bibitari” riuscirono a blindare tutta la prima fila in qualifica, con Daniel Ricciardo in pole position.

La supremazia della Red Bull si era ripetuta, al sabato, anche nel 2019, con Verstappen davanti a Ferrari e Mercedes. Tuttavia, l’olandese venne retrocesso per aver migliorato il proprio tempo con bandiera gialla, causata dall’incidente di Valtteri Bottas proprio all’ultima curva.

Si trattò forse dell’ultima “monellata” dell’olandese, che durante la conferenza stampa rispose ad una domanda dicendo di non aver rallentato di proposito. Le sue parole fecero partire l’indagine della FIA, la quale retrocesse l’attuale campione del mondo. La gara fu un disastro, a causa di una foratura nei primi giri che lo spedì in fondo al gruppo, costringendolo ad una difficile rimonta.

Dopo l’assenza causa Covid-19 della F1 dal Messico nel 2020, Super Max è tornato a dettare legge sulla pista situata ad oltre 2000 metri lo scorso anno, precedendo Lewis Hamilton e lo stesso Perez. Per Checo si è trattato del primo ed unico podio sulla sua pista di casa, al termine di una gara in cui riuscì a mettere sotto pressione il rivale molto a lungo, senza però riuscire ad attaccarlo.

Il team di Milton Keynes arriva a Città del Messico in un clima relativamente rilassato sul fronte sportivo, ma tutt’altro su quello regolamentare. Infatti, la questione Budget Cap sta per concludersi, visto che l’accordo con la FIA (fatto anche dall’Aston Martin) è stato trovato, e tra poche ore ne verranno resi noti i dettagli. Horner non è affatto convinto di ciò che ne è venuto fuori, ed ora vi elencheremo ciò che accadrà secondo le fonti più attendibili.

Red Bull, trovato l’accordo con la FIA sul Budget Cap

Tra Red Bull e FIA è stato trovato un punto d’incontro sulla vicenda Budget Cap. A dire il vero, era tutto fatto già ad Austin, ma gli ultimi dettagli non erano stati affinati per via della notizia della scomparsa di Dietrich Mateschitz, il fondatore della bibita energetica più famosa del mondo e proprietario della squadra gestita da Christian Horner.

Stando a quanto riportato da “Autosport” ed anche da altre testate, pare che lo sgravamento del Budget Cap da parte degli anglo-austriaci sia stato di circa 1,8 milioni, dunque, pienamente rientrante nelle cosiddette infrazioni minori. Secondo l’accordo, vi sarà dunque una riduzione che balla tra il 25 ed il 30% delle ore in galleria del vento, ma anche della possibilità di utilizzare meno CFD rispetto agli avversari.

Sarà da capire se è necessario indagare anche su questioni fiscali, per via di bilanci non proprio corretti secondo gli ultimi controlli della FIA, ma tutto ciò andrà approfondito da chi di dovere. Nelle ultime ore si era parlato anche di qualche probabile sanzione sportiva, ma la cosa appare rientrata, ed i titoli di Max Verstappen sono tranquillamente al sicuro, così come quello costruttori del 2022 conquistato una settimana fa ad Austin.

La Red Bull, dunque, se l’è cavata, ma occorre sottolineare un aspetto. La riduzione di galleria del vento e CFD non è una cosa da poco per i progetti futuri, considerando che nella F1 di oggi non è possibile effettuare test in pista, e la simulazione risulta un aspetto fondamentale. Ovvio che i rivali ed i tifosi avversari si aspettassero una sanzione sportiva, ma modificare l’albo d’oro sarebbe stato un colpo durissimo alla credibilità della F1, organo che già ne ha persa molta a causa della sciagurata gestione della Federazione Internazionale.

In Messico è attesa una conferenza stampa dello stesso Horner, che verosimilmente andrà ad elencare quelle che saranno le sanzioni, ed a tutto ciò dovrebbe fa seguito anche un nuovo comunicato della FIA. Staremo a vedere quelle che saranno le notizie ufficiali, ma ormai pare chiaro quello che è stato pattuito, con il team di Milton Keynes che ne esce abbastanza impunito.

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