Red Bull, che problema c’è stato al pit-stop? Spunta il retroscena

La Red Bull ha vinto anche ad Austin, ma non è stata una domenica semplice come al solito. La sosta lunga poteva costare caro.

La Red Bull ha toccato quota 15 vittorie stagionali su 19 gare completate, un risultato notevole che va a determinare anche il successo nel mondiale costruttori, il quinto della storia del team di Milton Keynes. Nel Gran Premio degli Stati Uniti si è concluso definitivamente il ciclo Mercedes, visto che gli anglo-tedeschi avevano sempre portato a casa la classifica a squadre negli otto anni di era ibrida compresi tra il 2014 ed il 2021.

Red Bull RB18 (LaPresse)
Red Bull RB18 (LaPresse)

Christian Horner ed i suoi uomini hanno fatto un sol boccone degli avversari, dando una mazzata alle ambizioni della Ferrari, che con Charles Leclerc aveva regalato un sogno ai tifosi grazie alla sua rimonta, che però non l’ha portato oltre il terzo gradino del podio a causa di un degrado troppo elevato sulla sua vettura.

La Red Bull è un vero e proprio siluro, ed anche uno splendido Lewis Hamilton non ha potuto nulla nel finale, nonostante l’utilizzo di una gomma Dura contro la Media del campione del mondo, fatto che lo avrebbe dovuto favorire in termini di gestione nei passaggi conclusivi.

Max Verstappen è stato un cannibale, non ha voluto lasciare nulla ai propri avversari, neanche dopo la seconda sosta che gli aveva complicato e non poco il lavoro. Il figlio di Jos, nel momento del cambio gomme, ha perso circa 10 secondi rispetto ad una sosta normale, a causa di un problema all’anteriore sinistra, probabilmente legato ad una pistola.

Tutto ciò lo aveva portato a perdere la prima posizione a favore di Hamilton e la seconda con Leclerc, ed a quel punto le sue ambizioni di vittoria apparivano compromessa. Quando si parla di uno come Verstappen non c’è mai da fare troppe previsioni, e l’olandese ha messo in mostra tutto il suo valore per l’ennesima volta.

Dopo pochi giri, Super Max si è liberato della Ferrari del monegasco al termine del lungo rettilineo, facendo poi la stessa cosa con Hamilton a sette giri dalla fine. L’attenzione degli spettatori è stata catturata dal durissimo team radio dell’orange dopo la sosta sbagliata, nel quale ha urlato: “Ottimo lavoro, complimenti“, in toni ovviamente ironici.

Nonostante la conquista di un altro titolo ed il fatto di avere a disposizione una macchina fantastica, Verstappen non si è risparmiato ed ha criticato uno dei pochi errori della sua squadra, segno del fatto che lui è un cannibale che non ne fa passare neanche una. Tra i misteri della sua domenica c’è proprio quel pit-stop, il quale poteva costringerlo a rinunciare all’ennesima vittoria.

Red Bull, Horner spiega il pit-stop lento di Verstappen

La Red Bull, anche ad Austin, è stata la più veloce nei cambi gomme, come dimostra il pit-stop di Sergio Perez completato in 2,13 secondi. Tuttavia, in occasione della seconda ed ultima sosta di Max Verstappen non sono mancate alcune difficoltà all’anteriore sinistra, che lo hanno costretto a star fermo nella sua piazzola per più di 12 secondi.

Christian Horner ha parlato dell’accaduto alla stampa nel dopo-gara, affermando che ora verranno effettuati tutti i controlli necessari: “Di preciso, non sappiamo ancora cosa sia successo alla nostra pistola anteriore sinistra. Ora faremo le nostre dovute analisi ed abbiamo già messo da parte il pezzo incriminato, avevamo visto una cosa simile in passato durante le prove libere, ma non era stato un problema così grave“.

In casa Red Bull non si lascia nulla al caso, e dopo lo spavento di Austin c’è da scommettere che tale guasto non si ripeterà più. Gli uomini di Horner analizzeranno a fondo il problema, ma la cosa inquietante per gli avversari è stato proprio lo stint di Verstappen che ha seguito il problema ai box.

Nonostante la perdita di oltre 10 secondi, l’olandese ha vinto con margine nei confronti di Lewis Hamilton dopo averlo superato, segno che con gomme Medie e carico di benzina basso la sua RB18 era di un’altra categoria. Per Ferrari e Mercedes si tratta di un segnale d’allarme in chiave 2023, con la Rossa che non è mai riuscita a tenere il passo dei rivali dopo l’ennesima doppietta nelle qualifiche del sabato.

Domenica si correrà a Città del Messico, pista dove Verstappen ha già dominato nel 2017, nel 2018 e nel 2021, e dove il turbo più grande nelle dimensioni rispetto ai rivali costruito dalla Honda potrà fare una differenza enorme. Questa stagione non ha più nulla da dire da parecchie gare, ma qui c’è il serio rischio che gli anglo-austriaci aprano un’epoca di dominio simile a quella Mercedes che abbiamo visto negli ultimi anni.

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