Lutto terribile in F1: era giovanissimo, il paddock è a pezzi

Di recente la F1 sta vivendo una serie di tragedie che stanno minando la sua serenità e dopo Mateschitz, un altro ragazzo muore tragicamente.

Quando muore una persona è sempre un momento davvero molto triste, ma la situazione si fa davvero drammatica quando ad andarsene è un ragazzo giovane e nel fiore degli anni e purtroppo la Formula 1 deve fermarsi per poter ricordare un membro importante dello staff di una Scuderia.

F1 (AdobeStock)
F1 (AdobeStock)

Entrare a far parte nel mondo della Formula 1 è sempre stato un vero e proprio sogno per tutti coloro che hanno studiato per diventare ingegneri meccanici, dunque non deve sorprendere se anche giovani ragazzi hanno ottenuto grandi traguardi.

Non serve arrivare in grandi Scuderie, basta essere uno di quelli in grado di poter annusare da vicino l’asfalto dei più importanti circuiti del mondo, in questo modo c’è già così l’opportunità di sentirsi realizzati.

Per poter far parte di questa realtà bisogna davvero essere i migliori nel settore, anche quando si fa parte di una Scuderia minore come la Haas, con la vettura italostatunitense che nella scorsa stagione non era stata in grado nemmeno di fare un punto.

Quest’anno la situazione è sicuramente migliorata e non poco, con Kevin Magnussen che ha disputato un grande Mondiale, mentre Mick Schumacher è andato un po’ troppo a fasi alterne.

Insomma siamo di fronte a una crescita e a uno sviluppo davvero molto importante e grande merito va dato sicuramente a quello che è stato uno dei migliori assistenti di pista presenti nel paddock: Harvey Cook.

A soli 31 anni era stato in grado di crearsi una carriera eccezionale e favolosa, partendo davvero dal basso, infatti la sua vita era iniziata unicamente come camionista, per poi riuscire a farsi spazio sempre di più nella realtà della Formula 1.

Da lì in poi è riuscito a trascinare tutti con il suo sorriso in casa Haas, dimostrandosi davvero preparato nel suo lavoro e mettendosi a disposizione sempre e comunque, tanto è vero che ormai tutti quanti lo conoscevano.

Nei vari box anche le altre Scuderie rivali avevano notato la sua bravura e la sua grande passione, per questo motivo è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno la sua dipartita.

In realtà Cook soffriva di cancro già da parecchio tempo, eppure finché ne ha avuto l’opportunità non ha voluto mollare la sua grande passione, unica vera motivazione che lo ha tenuto in vita fino al 20 ottobre.

Nelle ultime settimane però la sua malattia si era aggravata e non poco, per questo motivo era rimasto assente e aveva dovuto spiegare la situazione a tutti i suoi colleghi del paddock.

La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno e ha messo in crisi tutto il mondo legata alla Formula 1 e soprattutto alla Haas che non voleva crederci.

Harvey Cook si spegne il 20 ottobre: dramma in F1

La notizia dunque è arrivata il giovedì 20 ottobre 2022, pochi giorni prima proprio dal Gran Premio di Austin, giorno in cui avrebbe davvero voluto essere vicino alla Scuderia che porta proprio la bandiera statunitense come simbolo.

Il ragazzo era britannico, precisamente di Banbury, nell’Oxfordshire, con la sua vita che era stata interamente dedicata al mondo del motori, facendo davvero tutti i lavori possibili e immaginabili.

Come detto il suo ruolo iniziale era quello del camionista, quando lavorava per la Fortec Motorsport, per poi poi passare come gommista alla The Multimac, fino al tanto atteso approdo in F1.

La Haas per lui ha rappresentato uno dei momenti più sereni e felici della sua vita, perché alla fine è in questo modo che ha potuto essere considerato un idolo all’interno di tutto il paddock.

La Scuderia italo statunitense ha avuto modo di omaggiarlo su tutti i suoi canali social network, perché uno come lui non è mai stato in grado di passare inosservato.

La sua allegria e la sua simpatia sono stati sempre così contagiosi da dargli l’occasione di poter fare strappare una lacrima anche alle due vetture di stampo britannico, con McLaren e Aston Martin che anch’esse l’hanno omaggiato.

La sua presenza è stata fondamentale per la Haas per riuscire a rialzarsi dopo una serie di anni davvero negativi, perché Cook stava scalando sempre di più le gerarchie, passando così in pochi anni da camionista ad assistente di pista.

Insomma, stiamo parlando di un ragazzo che avrebbe potuto davvero diventare uno dei migliori nel suo ambito in Formula 1, se solo il destino non si fosse messo di traverso.

Si conferma ancora una volta la teoria che purtroppo muore davvero troppo giovane chi è caro agli dei, dunque, caro il nostro Harvey, speriamo che la terra ti sia lieve e che tu possa continuare a tifare la tua Haas dall’alto.

Ci mancherai.

 

 

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