Marko, scioccante rivelazione su Sainz: cosa accadde con Verstappen?

Consulente della Red Bull e cacciatore di talenti Marko ha deciso di vuotare il sacco su una “relazione pericolosa” vissuta nel team anni fa.

Intanto che negli oscuri uffici federali si discute del tipo di punizione da far abbattere sulla testa della Red Bull per aver infranto la regola del tetto di spesa fissata a 145 milioni di dollari per la stagione 2021, Helmut Marko ha sganciato una delle sue bombe.

Giusto per distrarre paddock e pubblico dal fattaccio della violazione e per far rimanere la sua squadra sempre sulla cresta dell’onda, il talent scout austriaco ha rivelato alcuni dettagli relativi ad una coppia del recente passato.

Helmut Marko (Ansa Foto)
Helmut Marko (Ansa Foto)

D’altronde, ingaggiato nel 2005 da Dietrch Mateschitz, patron del marchio che produce bevande energetiche  per formare un vivaio di piloti e gestirne la carriera, l’ex driver di Graz ne ha viste accadere di cotte e di crude sotto i suoi occhi.

Nel corso di un’intervista ad Auto Motor und Sport il 79enne  è tornato con la memoria al 2016 quando il mix di driver creato tra il main team e la Toro Rosso (oggi Alpha Tauri), stava per portare ad un’esplosione clamorosa. E non nel senso buono del termine.

Verstappen vs Sainz: Marko svela cosa è successo

A scatenare tutto il caos in quell’occasione fu Kvyat. L’allora portacolori dalla squadra con base a Milton Keynes era stato protagonista di un brutto incidente con la Ferrari di Sebastian Vettel durante il GP di Sochi. E per quel motivo Marko optò per la rimozione. Il russo venne spedito di nuovo alla “piccola” di Faenza in quanto ritenuto inadatto per trainare un gruppo al Mondiale.

Proprio questo suo declassamento farà la fortuna di Verstappen che, promosso, si metterà subito in mostra, vincendo il suo primo GP al Montmelo due settimane dopo. “Daniil era più veloce di Ricciardo, ma al suo secondo anno, sin dai test invernali si mise in testa che la sua vettura aveva dei problemi ai freni. Ciò lo condusse prima a perdere performance, e poi a trovarsi in mezzo ai crash. All’improvviso era diventato insicuro. E noi fummo obbligati a reagire con prontezza“, ha svelato finalmente la ragione del crollo del talentuoso corridore di Ufa che, al contrario, nelle categorie minori, aveva dato prova di poter fare la differenza.

Quasi come fosse un video-game, il solo spostare Max, si rivelerà una soluzione vincente per un’altra questione. Una sorte di sblocco. Tra l’olandese è Carlos Sainz, all’epoca sotto la direzione di Franz Tost, non correva buon sangue. Ma soprattutto si era creata una certa rivalità pure tra i rispettivi padri. Il primo ex di F1, il secondo grande mattatore del WRC.

Un grattacapo non da ridere, in quanto la tensione di un contesto lavorativo, provoca fallimenti. “Quella tra i due ragazzi non era una relazione sana. In più Sainz Sr. voleva far valere il suo peso politico, mentre Jos era più di pancia. Un emotivo. E ad un certo punto, la situazione è sfuggita di mano. Quando abbiamo rimescolato le carte, Carlos padre non lo ha accettato. Però noi intanto avevamo messo fine alla disputa. Sebbene esternamente tutto sembrasse armonico, all’interno sapevamo di aver dovuto agire in maniera brutale“, la sua riflessione conclusiva. E chissà quante ce ne sarebbero da dire in merito alla convivenza duo Sebastian – Mark Webber.

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