Verstappen privato del titolo 2021? Ecco la risposta piccata di Marko

A causa della violazione del budget cap, la Red Bull rischia di vedersi privata del titolo piloti dello scorso anno. Ma Marko non ci sta.

Ognuno tira l’acqua al suo mulino. E giustamente Helmut Marko la tira a quello della Red Bull. Nelle scorse ora era tornato alla luce un vecchio post del boss della scuderia Christian Horner, pubblicato sul sito ufficiale del team in prima crisi pandemica, in cui sosteneva che tutti avrebbero imbrogliato con il cost cap.

Helmut Marko (Ansa Foto)
Helmut Marko (Ansa Foto)

Mettendo quindi le mani avanti, il manager inglese anticipava che il suo team avrebbe speso più del dovuto, perché d’altronde, così si sarebbero comportati tutti.

Ora però c’è un problema. Stando alla sentenza emessa dalla FIA lo scorso 10 ottobre, solo lei avrebbe ecceduto i 145 milioni di dollari imposti dalla normativa. Di quanto ancora non si sa. Ma è successo.

Il punto di domanda, che un po’ tutti si stanno ponendo, è quale sarà la punizione che spetterà agli austriaci. C’è che parla di una semplice multa in denaro. Chi di decurtazione dei punti. Chi addirittura di squalifica. Se così fosse Max Verstappen verrebbe privato del titolo conquistato. In questa maniera lo scettro tornerebbe nelle mani di Lewis Hamilton che, diventerebbe campione per l’ottava volta. Superando Michael Schumacher.

Marko rifiuta l’ipotesi estrema

Stuzzicato proprio sulla possibilità di vedere il suo ragazzo rimosso dalla classifica generale della passata stagione, il talent scout energetico non ha voluto saperne. Pur rimanendo evasivo sulla tematica, si è detto certo che una simile eventualità non verrà neppure presa in questione.

Non voglio dire troppo, ma crediamo tuttora che non vi sia stata alcuna infrazione da parte nostra. Le discussioni con la Federazione Internazionale stanno proseguendo. Vedremo come andrà a finire“, si è sfogato su F1-Insider.

A fronte di un solo comunicato, tra l’altro poco chiaro, da parte dei federali, il 79enne confida ancora nell’opportunità per il team di farla franca. “Il passato ci insegna che anche quando si sono verificate infrazioni pesanti, sono state date punizioni lievi“.

In realtà, non sempre è andata così. Nel 2019 la Ferrari venne trovata colpevole di aver “dopato” la sua power unit. E pur mantenendo il più ristretto riserbo, tanto che mai si saprà la natura di tale malizia, l’organo governativo le tolse tutti i cavalli che aveva trovato in più, facendola piombare nella crisi.

A dimostrazione di ciò, il pessimo 2020 vissuto dalla Scuderia. Sesta dopo Abu Dhabi, con zero vittorie e podi, nonché una certa fatica a raggiungere la top 10.

Differentemente dal caso italiano, in questa occasione sembrano tutti chiedere la testa della squadra. Ad esempio l’ex pilota e ora commentatore per Sky Deutschland Ralf Schumacher ha proclamato perentorio: “Se è andata contro il regolamento, deve subire conseguenze proporzionate al dolo“.

Per il fratello del Kaiser di Kerpen, comunque, neppure la Federazione è immune da scivoloni. L’aver spifferato al capo della Mercedes Toto Wolff che qualcosa non quadrava, mentre ancora era in corso l’indagine, non è stata sicuramente una bella figura.

E’ come se il Ministero della Finanza avvisasse sottobanco un’azienda dello status di uno dei suoi competitor. Sarebbe un’azione criminale. Tutto deve avvenire ed essere portato avanti con trasparenza“, ha puntualizzato critico.

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