Jos Verstappen svela il nome del maestro di Max: fan allibiti

Fresco di secondo titolo in F1, Verstappen avrebbe imparato ad essere così incisivo osservando un collega. Il padre Jos svela il nome.

In un momento tanto difficile e decadente del suo percorso nel Circus, Daniel Ricciardo avrà finalmente qualcosa di cui rallegrarsi. Non certo l’offerta di un sedile di peso per il 2023. Ma un attestato di stima e riconoscenza da parte di un personaggio poco incline ai complimenti. Stiamo parlando di Jos Verstappen.

Jos Verstappen (Foto LaPresse)
Jos Verstappen (Foto LaPresse)

Per l’ex compagno di squadra di Michael Schumacher, se il suo pargolo può vantare un curriculum composto da 32 vittorie e 18 pole position, è anche merito dell’attuale portacolori McLaren.

E come è possibile? Ebbene, il flusso di competenze sarebbe avvenuto tra il 2016 e il 2018, ovvero quando i due condividevano il medesimo box Red Bull.

Nello specifico osservando l’australiano Max avrebbe appreso l’arte del giro secco.

Verstappen Sr. svela il segreto

Sembra quasi uno scherzo del destino. Se da allora il driver di Hasselt salirà per ben 24 volte sul gradino più alto del podio, l’aussie proverà quell’emozione soltanto a Monza nel 2021.

Erano una bella coppia e andavano d’accordo. All’epoca mio figlio era giovane, mentre lui già piuttosto bravo. Una vera “bestia da qualifica”“, il suo commento riportato da Planet F1.

Quasi dispiaciuto per il crollo del 33enne, dotato di velocità e abilità di sorpasso come pochi in griglia, il 50enne, ha provato ha dare una spiegazione a questo stato di cose, imputandolo alla mancanza di feeling con le vetture prodotte a Woking e prima con quelle di Enstone.

L’auto di Milton Keynes gli si addiceva maggiormente. E’ questo il suo problema. Ed ecco perché non riesce a venirne fuori“, ha sostenuto. “Il processo da parte degli emergenti è più immediato. Io stesso, sono abituato ad un certo stile ed è difficile smuovermi da lì“.

Uscito dall’equipe energetica convinto di poter spiccare il volo, Honey Badger ha al contrario fatto un tonfo. E pensare che il talent scout del gruppo austriaco Helmut Marko lo aveva avvisato. Ma la paura di dover essere relegato a secondo di Mad Max e non poter più puntare al successo ha prevalso, facendo virare verso una destinazione infelice.

In Renault riuscirà a disputare solamente due Mondiali conclusi rispettivamente in nona e quinta piazza, con soli due risultati di rilievo allo scoppio della pandemia: due terzi posti all’Eifel e ad Imola.

Trasferitosi nel 2021 in McLaren per raccogliere quanto gli era mancato nella scuderia anglo-francese, cadrà dalla padella alla brace avendo al suo fianco un ragazzino motivato e con il pelo sullo stomaco come Lando Norris. E forse è proprio la convivenza con lui e con il suo atteggiamento da maestrino saccente, che agevolerà la sua discesa libera.

L’antipatia mai celata dall’inglese nei suoi confronti non sarà d’aiuto per la creazione di un ambiente sinergico e proattivo. Non a casa l’unica perla da parte sua, arriverà, come detto, in Italia. Prima e dopo lo zero assoluto. Un ruolino insoddisfacente che ha condotto la direzione ad accorciare di 12 mesi il suo contratto. Ragion per lui l’anno venturo sarà out dalla massima serie e con molto da recriminare.

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