Che cilindrata ha una MotoGP? Rimarrete senza parole

I bolidi della MotoGP sono dei prototipi estremi. I centauri della top class devono domare una cavalleria impressionante. Scopriamo nel dettaglio le caratteristiche delle moto.

La MotoGP si sta evolvendo ad una velocità, forse, sin troppo elevata. Pochi anni fa le moto non erano piene di appendici aerodinamiche e tante altre innovazioni tecniche. Stagioni dopo stagioni gli ingegneri hanno portato in pista degli sviluppi per aumentare sempre più le prestazioni delle moto. I tanti ex campioni del mondo, tra cui Casey Stoner, hanno criticato l’eccessiva ricerca della performance attraverso l’uso smodato dell’elettronica. Il 2022 ha rappresentato una vera e propria svolta.

Ducati Desmosedici 2022 MotoGP (Ansa Foto)
Ducati Desmosedici 2022 MotoGP (Ansa Foto)

La tecnologia estrema delle moderne MotoGP hanno portato, probabilmente, il fattore umano ad essere un po’ limitato nella scala dei valori. E’ lampante la differenza di accelerazione sul dritto tra la Ducati Desmosedici GP22 e la Yamaha M1. In quel caso le skill dei piloti sono relative, trattandosi di pura erogazione. La casa di Borgo Panigale si è confermata al top anche in questa annata, conquistando il terzo titolo costruttori di fila. Troppo più forte la moto italiana rispetto alla concorrenza. La Ducati si è aggiudicata l’undicesima vittoria stagionale a Motegi con Jack Miller. A sorprendere è la straordinaria adattabilità della moto italiana rispetto al passato. Un tempo la Rossa era la più veloce, ma faticava tremendamente nel misto nel confronto diretto con Yamaha e Honda.

I tecnici hanno creato un mostro di potenza che riesce anche ad essere agile nelle curve medio lente. La Ducati ha già eguagliato il record di trionfi della stagione 2007, ma è destinato a batterlo. In merito ai podi ha già alzato l’asticella rispetto al 2021, ma il finale di stagione riserverà ancor più sorprese. Nella storia della MotoGP la Honda conquistò, sia nel 1997 che nel 2003, ben 15 GP. I calendari si sono anche allungati, ma per la Ducati potrebbe essere difficile centrare questo clamoroso primato. Sin qui Bagnaia ha messo a referto 6 trionfi, Bastianini ha vinto 4 gare, mentre una ne ha conquistata Miller. Il dominio della Ducati è, davvero, schiacciante. La Desmosedici è diventata il punto di riferimento e la moto più ambita da tutti i centauri della classe regina. Ducati, confessione scioccante di Bezzecchi su Bagnaia: tifosi di stucco.

MotoGP, potenza senza limiti

L’evoluzione tecnica ha portato i tecnici italiani a rendere possibile la creazione di moto rivoluzionarie. Il nuovo abbassatore dinamico, ad esempio, della Ducati consente di abbassare la moto non solo in partenza, ma anche durante il giro. Un sistema straordinario che sarà, però, vietato nel 2023. Nelle ultime stagioni la casa di Borgo Panigale ha introdotto novità straordinarie, come le innovazioni tecniche del cucchiaio e delle ali. Questo ha spinto sempre più su la squadra, sino a riuscire a mettere in ombra i costruttori giapponesi. La potenza non è nulla senza il controllo, annunciava un noto spot Pirelli. Per riuscire ad arrivare a superare i 360 km/h i tecnici si sono concentrati sull’aerodinamica. La Desmosedici GP22 presenta alette inferiori che hanno una forma ricurva cosicché l’aria venga canalizzata verso il basso.

Le moto schizzano a velocità super soniche, ma non essendoci l’artifizio del DRS come in F1, le MotoGP stanno iniziando a faticare tantissima sul piano dei sorpassi. La cilindrata delle attuali MotoGP è di 1.000cc, superando i 250 CV. Le caratteristiche della Ducati Desmosedici sono il motore 4 tempi, V4 a 90°, raffreddato a liquido, distribuzione desmodromica con doppio albero a camme in testa e 4 valvole per cilindro. Zarco ha raggiunto i 362,4 km/h, Miller i 357,6 e Martin un 358,8 km/h. Con il nuovo record di 363,6 km/h lo spagnolo del team Pramac ha, veramente, imposto dei nuovi standard. Le decelerazioni sono altrettanto mostruose. I prototipi progettati appositamente per la pista sono anche leggerissimi. Quanto costa un casco di MotoGP? Fan a bocca aperta.

Alla base c’è la volontà di ottenere la massima performance, facendo uso dei materiali migliori. Ecco le principali caratteristiche della Desmosedici: Trasmissione: Ducati Seamless Transmission, trasmissione finale a catena. Alimentazione: Iniezione elettronica indiretta, 4 corpi farfallati con iniettori sopra e sotto farfalla. Farfalle controllate da doppio sistema Ride By Wire. Carburante: Shell Racing V-Power. Lubrificante: Shell Advance Ultra 4. Scarico: Akrapovič. Trasmissione finale: Catena D.I.D. Telaio: Doppio trave in lega di alluminio. Sospensioni: Forcella rovesciata Öhlins con foderi in carbonio ed ammortizzatore posteriore Öhlins, con regolazione di precarico e freno idraulico in compressione ed estensione. Peso a secco: 157kg. Elettronica: Centralina Marelli programmata con Software Unico Dorna. Pneumatici: Michelin, su cerchi anteriore e posteriore Ø17″. Cerchioni: Marchesini in lega di magnesio. Impianto frenante: Brembo, doppio disco anteriore in carbonio da 340mm con pinze a quattro pistoncini. Disco posteriore singolo in acciaio con pinza a due pistoncini.

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